And here goes something that nobody knows

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Il corpo intero di Annabeth pulsava per il dolore e Percy la guardò ancora negli occhi grigi, come se non potesse fare a meno di farlo, come se fosse stato incatenato a quelle iridi.

Le ginocchia le cedettero per la stanchezza e l'adrenalina che aveva deciso di abbandonarla di colpo, e Percy chiuse le mani attorno agli avambracci della bionda, lasciando il suo viso.

- Facciamo un salto in infermeria, che ne pensi? - le domandò regalandole un altro piccolo sorriso e Annabeth annuì, imponendo alle gambe di reggere mentre Percy la affiancava. - Ce la fai da sola? - chiese guardandola, senza riuscire a nascondere la lieve nota di apprensione nella voce.

- Si - disse Annabeth pur non essendone affatto sicura.

Le suole consumate delle All Star scricchiolarono sotto i rami e le ultime foglie secche che il vento non aveva spazzato via mentre camminava cautamente al fianco del ragazzo, ignorando la stanchezza che le gravava sulle spalle e che le impediva di ragionare lucidamente come avrebbe voluto.

Un piede si incastrò sotto una pietra in rilievo e Annabeth barcollò in avanti, cercando di stabilizzarsi senza successo. Una mano di Percy si strinse attorno al suo braccio ancora una volta e i capelli biondi le coprirono il volto macchiato di stanchezza ed imbarazzo.

- Sempre sicura? - le chiese ancora una volta e Annabeth annuì con un mezzo sorriso nascosto dalla tendina di boccoli chiari che non aveva volutamente scostato sulla schiena.

Sospirò e strinse i pugni lungo i fianchi, odiandosi per quello che stava per fare. - Solo.. tienimi - mormorò, incidendo una tacca nel suo orgoglio.

Le sembrò che Percy scuotesse la testa e prima che potesse analizzare il movimento quasi impercettibilente del capo, il braccio destro le avvolse i fianchi, attaccandola a lui. Ed Annabeth rabbrividì mentre si poggiava al corpo caldo di Percy, controllando lo stomaco che brontolava, a contatto coi muscoli tonici contratti. E sbuffò, rendendosi conto di assomigliare pateticamente a una dodicenne alle prese con la prima cotta mentre camminavano verso l'infermieria che confinava con la Casa Grande. Sembrava fosse il primo contatto con un ragazzo e si, forse era il primo contatto con uno bello come Percy ma, decisamente, non era la prima volta che una persona dell'altro sesso la teneva così stretta. Anche se, per nessun altro lo stomaco e il cuore le avevano fatto così male.

Decise di atribuire i dolori alla rissa nella quale era incappata e sorrise al ricordo di una vittoria così schiacciante, ignorando il senso di colpa che le strinse il ventre mentre ripensava alle urla e alle ossa rotte.

Percy la sollevò un po' di più contro il suo fianco e Annabeth sussultò per la sorpresa, aggrappandosi alla sua felpa nera che, chissà quanto le sarebbe stata grande se l'avesse indossata. Scosse la testa con una smorfia e le dita del moro premettero delicatamente contro la pelle del suo fianco, sotto la felpa pesante che indossava e che, se prima non riusciva a coprirla abbastanza dal freddo, in quel momento sembrava stesse andando a fuoco.

Percy la aiutò a salire gli scalini di una piccola casetta simile a un bunker, con le pareti bianche ben dipinte. La porta scorrevole dell'ingresso impediva di vedere all'interno ma Annabeth immaginava fosse tutto lettini e farmaci, oltre a infermiere vestite in abiti succinti che avevano decisamente sbagliato posto dove stare.

Percy rafforzò la presa attorno ai suoi fianchi mentre la accompagnava e aspettarono pochi istanti prima che la porta potesse aprirsi, facendo arrivare alle narici di Annabeth un forte odore di disinfettante che le fece arricciare il naso per il fastidio.

La ragazza aveva azzeccato quasi su tutto. L'infermeria era un enorme corridoio ricco di letti che potevano essere isolati con una tenda spessa azzurro chiaro. Era piena di carrelli metallici con sopra cotone e antibiotici ma non c'era nessuna infermiera con la divisa troppo cucita. Solo un paio di ragazzi con le scarpe da tennis e i jeans rovinati, una maglietta arancione del Campo e un camice bianco aperto sopra.

Angel with a shotgunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora