~Capitolo 11

4.3K 157 3
                                    

Finalmente entrarono un po di donne, ma non mi sentivo per niente al sicuro.

-Finalmente ti ho trovata sporca ebrea!

Avevo paura, ero messa in un angolino. Aspettavo solo Joseph che mi veniva a salvare.

-Vieni qua, ti faccio vedere io.

Venne di corsa verso di me, mi butto a terra. Ed inizio a tirarmi calci nella pancia, nelle gambe, nella schiena. Stringevo le mani nel mio grembo, per proteggere il mio bambino. Sentì del liquido caldo fra le gambe, ero piena di sangue.

-Così impari sporca ebrea.

Ero ancora viva, non riuscivo a muovermi. Ero a terra, tirai le gambe su, nel mio grembo. Il mio bambino. Non volevo perderlo. Quando quel tedesco uscì, Joseph chiuse la porta. Ed entrò. Venne subito verso di me, lui sapeva cosa stava succedendo. Inizio a piangere, le donne lo guardavano sbalordite. Iniziò con le lacrime agli occhi a guardarsi in giro.

Poggiai la mia mano sul suo volto, e gli asciugai le lacrime. Si accorse del sangue.

-Anne perdi sangue

-Joseph il bambino.

Mi prese in braccio e mi portò nel medico più vicino, tutti ci guardavano ebrei e soldati. Ma pensavano che ero morta, e non davano molto peso al fatto che un soldato mi stava portando in braccio.

Mi portò da un medico, che mi visitò. Il mio bambino per fortuna stava bene, ma manca pochissimo e moriva. Le mie preghiere sono state ascoltate da dio.

Joseph mi lasciò li, quando tornò. Aveva un borsone con dentro del cibo, e in mano aveva una divisa delle SS .

-Anne, ti devi alzare. Dobbiamo scappare, appena Jos si accorgerà che il tuo corpo non è li verrà subito da me. Sospetta tutto. E i superiori crederanno a lui, e non a me. Ti ho portato una divisa della tua misura, puoi camminare amore mio?

-Si, c'è la faccio.

-Dobbiamo proteggere il nostro bambino, qui ci uccideranno.

Mi misi subito la divisa, per fortuna era quasi notte. C'erano pochissimi soldati, non mi riconosceva nessuno.

Il mio pancino, e il mio bambino per fortuna stavano bene. Non mi interessava dove andavamo, basta che io e lui stiamo assieme. Anche sotto i ponti possiamo andare.

-Pronta Anne?

-Pronta.

Lui camminava davanti a me, io dietro di lui. Passammo da un buco molto grande, per fortuna nessuno ci vide.

Iniziammo a camminare, alla ricerca della nostra felicità.

~La mia salvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora