~Capitolo 6

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La sera era arrivata, avevo cucinato per una dozzina di persone. Dopo un po, 8 persone entrarono in cucina. Dopo essersi seduti, portai il primo.

Non volevo ascoltare le cose che dicevano, dalle loro bocche uscivano solo cattiverie verso gli ebrei. Dicevano che ne dovevano uccidere di più e dovevano sbrigarsi. Joseph era l'unico che non parlava, mentre tutti gli altri discutevano della fine di fargli fare a dei poveri ebrei. Uno iniziò a raccontare di come aveva ucciso una povera ragazze di 16 anni, dopo averla violentata. Volevo urlargli contro ed ammazzarlo. Ma non lo feci, per non comminare guai. Quando fini di portargli tutto il cibo, Joseph si alzò per andare a prendere qualcosa in stanza da dargli ad uno dei comandanti. Avevo gli occhi di queste 8 persone di sopra, mentre sparecchiavo il tavolo. Poi mi sentì afferrare da uno, quello che racconto di aver violentato la ragazza. Mi butto a terra, Mi allargò le gambe e si posizionò dentro. Speravo che arrivasse Joseph a salvarmi. Velocemente si levò la cintura ed abbassò i pantaloni. Quando si posizionò bene tra le mie gambe, Joseph arrivò e lo tirò via da me.

Io mi portai le gambe al petto, volevo scomparire.

-Ma sei impazzito Joseph?

Gli urlò l'uomo più vecchio di lui. Mentre si alzava i pantaloni

-Scusatemi, è una ebrea

-Una ebrea, e perché non porta la stella?

-Sapete che odio quelle cose in casa mia.

Subito dopo mi guardò, e sotto voce mi disse, Scusami.

Ed inizio a mollare calci, tanti calci.

-Va nella tua stanza buttana

Mi alzai, ma non riuscivo a trattenermi in piedi.

Me ne andai nella mia stanza, mi ha picchiata. L'ha dovuto fare per forza , per non farlo capire a nessuno. Mi faceva male tutto.

Non riuscivo a dormire dal dolore, senti aprire la porta. Ed era lui, mi prese in braccio mi portò nella vasca. Dopo avermi lavato, mi riempì di crema. E poi dritta nel suo letto, l'indomani mattina non c'era vicino a me, e per fortuna stavo meglio. Non mi faceva male più niente, quella crema ha fatto un miracolo. Però aveva abbastanza ematomi neri nella gamba. Mi girai e c'era lui dentro la doccia, andai da lui. Dopo essermi spogliata, entrai in vasca con lui. Iniziò a baciarmi, mi prese le braccia e me li alzò sopra la testa. Sapevo cosa stava succedendo e io lo volevo. Mi uscì dalla vasca, e mi portò nel suo letto.

Beh fu una cosa bellissima, la mia prima volta. Non è stato proprio come me lo immaginavo.

Mi abbracciai a lui, ero felice.

-Sai che adesso dovrei ucciderti, o macchiato il mio sangue con il tuo.

-Lo so, ma non lo farai.

-Lo so che non lo farò, non so neanche quanti anni hai Anne!

-Tra un po 18, e tu?

-Sei piccolissima, io sono vecchio. Ho già 30 anni, sai che sei la mia piccolina?

-E tu sei mio!

-Sei la cosa più bella che mi sia capitata in questa vita, tu sei la mia seconda possibilità. Ho ucciso un sacco di persone in questa guerra Anne, ma adesso tu. Hai cambiato la mia vita.

~La mia salvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora