~Capitolo 22

3.3K 145 1
                                    

Mi avevano tagliato i capelli, e fatto mettere il pigiama a righe.
Erano Già passati due anni,Due anni che stavo in quel schifoso campo di concentramento. I vermi e pidocchi, ormai facevano parte di me. Era magrissima, e a malapena riuscivo a portare quei sassi pesantissimi. Stavo morendo, da li a poco sarei caduta a terra. E qualcuno mi avrebbe ucciso.
Due anni che non vedo Joseph, Due anni che non vedo i miei bambini. Ormai saranno cresciuti, e non c'è giorno che non li penso. Mentre trasporto i sassi da lontano vedo qualcuno che conosco benissimo, inizio a correre è Joseph. Quando anche lui mi vede corre verso di me. Sembra una corsa che non finisce mai, ma finalmente ci abbracciamo. Finalmente dopo due anni lo stringo a me.

-Anne amore mio, ti ho cercata dappertutto. Restiti i Russi stanno arrivando. Oggi stesso saremo liberi.

-Finalmente Joseph, Ti amo.
Dobbiamo tornare da Victoria e Leonard.

Già mi immagino la mia principessina e il mio principessino che li stringo a me. I miei angioletti, ma il mio sogno viene interrotto subito.

-Hey voi due, venite subito qua.

Un tedesco ci chiama, Joseph con quel sorriso di chi fra qualche ora è libero. E mi faccio trasportare da quel sorriso.
In seguiamo quell'uomo.

Ma tutto tra un po sta per finire, ci porta davanti una grossa buca con tanti cadaveri.

-Sedetevi li, e dite l'ultima vostra preghiera.

Tremano non avrei mai più rivisto i miei bambini. E nessuno dei due poteva fare niente per evitarlo. Adesso, proprio adesso che stavano venendo a salvarci. Inizia a piangere mentre ci mettemmo a ginocchioni uno di fianco all'altro. Guardai Joseph che aveva già capito cosa stava succedendo. Lo baciai, l'ultimo bacio. E gli strinsi la mano, immaginando me lui e i nostri bambini in un prato fiorito che giochiamo a palla, mentre Joseph prende Leonard e lo tira su, e lui inizia a ridere come non mai. Poi mi immagino a mangiare sempre sul prato fiorito, con una bella tovaglia mentre facciamo un pic-nic. Mi immagino al mare, magari con un altro piccolino.
Mi immagino semplicemente la vita che avrei desiderato avere.
Le cose non vanno mai come vogliamo, e quando credi di avercela fatta invece sei ancora all'inizio.

Guardo per l'ultima volta quei occhi blu, Quei occhi che mi hanno fatto sognare. Quei occhi che mi hanno uccisa e salvata tantissime volte.

Quei occhi che non scorderò mai.

Una lacrima esce da quei
meravigliosi occhi blu, poggio subito la mia mano sulla sua morbida guancia e con il pollice asciugai quella lacrima.

~La mia salvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora