~Capitolo 1

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20-05-1942 ore 16:30

Caro diario ,
oggi ho deciso di iniziare a scrivere per parlare con qualcuno. Da giorni ormai parlo solo con mamma e papà e non è molto divertente, perché la paura gli si legge negli occhi, la paura di essere catturati, E di mettere fine ai loro giorni. Iniziamo dalle cose belle della vita diario, mi chiamo Anne, e da un mese ormai sono 17 enne. Sono figlia unica, figlia di un bellissimo professore di filosofia che si chiama Josen. E' figlia di una bellissima professoressa di matematica che si chiama Nadia. Mamma e papà si sono conosciuti proprio in mezzi ai corridoi, insegnavano nella stessa scuola. E da questo amore nacqui io. Mio papà è un bellissimo 45 enne, occhi azzurri come i miei, biondo alto 1:80 con spalle belle larghe. Mamma è castana, con dei bei occhi verdi. E' alta 1:75 e perfetta da morire. Poi ci sono io capelli neri, occhi azzurri alta 1:70. Ho un bel fisico, non mi posso lamentare.
Mamma mi dice sempre, che sono uguale a nonna. Gli stessi capelli, stessi occhi e la sua dolcezza, purtroppo è morta quando ero piccolina e non l'ho potuta conoscere. Adesso però passiamo alle cose meno belle, da giorni ormai i tedeschi vengono a prendersi con forza noi ebrei dalle case. Per portarli nei campi di concentramento. Loro pensano che noi non sappiamo cosa accade li dentro, ma invece lo sappiamo benissimo. In radio fanno sembrare che sia tutto bello, che ci portano li solo per lavorare e che ci permettono di fare quello che vogliamo. Ma in realtà non è affatto così.
Le donne vengono usate, stuprate e picchiate. Gli uomini vengono trattati come schiavi, costretti molte volte a cremare i propri cari. I bambini vengono uccisi tutti, senza pietà Tutti vengono usati come cavie, per esperimenti. senza anestesia tutto al momento.
Immagini le urla, tutti quelli che vengono bruciati e messi tutti assieme in un solo carretto. Immagini la disperazione della gente? costretta a fare silenzio. Immagini i bambini allontanati dalle proprie madri, con gli occhi spenti e pieni di lacrime? beh diario, io ho troppa paura. Troppa. Paura di essere rinchiusa in questi posti, paura di essere portata via dal mio papà che amo, darei la vita per lui. Non sopporterei di perderlo. E la mia mamma? che ne sarà di lei? di noi?
ho paura diario, troppa paura di morire. E tutto questo perché? perché sono un ebrea. Perché un giorno un uomo di nome Hitler si alza dal letto e dice che tutti gli ebrei devono morire. Ma come fanno a ucciderci tutti? non succederà mai, ci sarà sempre qualcuno che riesce a salvarsi. E spero tantissimo che nessuno bussi alla nostra porta per portarci via. Ormai abbiamo delle regole, che dobbiamo assolutissimamente  rispettare. Tipo andare a comprare il cibo solo in posti ebrei, non possiamo andare nei parchi, al cinema. Dobbiamo camminare con una stella cucita ai nostri cappotti. Perché loro devono sapere chi è ebreo o no. E se non porti la stella vieni fucilato in strada. In realtà anche se gli stai antipatico vieni fucilato in strada. Abbiamo anche il coprifuoco alle 8 a casa e se per caso ti trovi fuori, beh sai che fine fai. Praticamente la nostra vita dipende da loro. Ormai tutto dipende da loro, se vivi e perché loro vogliono che vivi. Se muori è perché loro lo vogliono. Non siamo più liberi.


~La mia salvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora