~Capitolo 12

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Ero troppo stanca, ma Joseph mi diceva di continuare a camminare. Molto presto si sarebbero accorti della nostra mancanza, e ci sarebbero venuti a cercare. Strinsi i denti e continua a camminare, per il mio bambino e per noi. Finalmente trovammo una macchina, Joseph l'aprì. Dopo un po riuscì ad accenderla, avevamo appena rubato una macchina. Dovevamo andare lontano da li. Cambiare i nostri nomi, fare dei documenti falsi. E andare lontano, molto lontano.

Ormai il sole stava per sorgere, Joseph poggiò la sua mano nel mio pancino.

-Promettimi, che se succederà qualcosa. Tu continuerai a scappare, e proteggere il nostro bambino.

-No Joseph, io non ti lascio. Sai che non resisterei neanche un giorno senza te. Io e questo bambino abbiamo bisogno di te. Lo capisci?

Dopo quelle parole, mi abbracciò e mi strinse forte a se. Io non voglio lasciarlo, e non lo lascerò mai. Se lui muore, muoio anch'io. Se lui vive, viviamo assieme.

Mi portò in una casa, lontana parecchi chilometri dai campi di concentramento. Quella casa era di sua nonna ebrea, nessuno sa che quella casa è sua. Non l'ha mai dichiarata. Nessuno ci cercherà li.

È una casetta, con una cucina una salotto e due stanze. Avevo fame, aprì uno sportello in cucina ed era pieno di mangiare.

-Joseph ma tutti questo cibo?

-Vieni qui

Mi prese dai fianchi, e mi fece sedere su di lui.

-È da mesi ormai che organizzo questa cosa, chi pensi abbia scavato il buco?ogni giorno andavo a fare la spesa, e portavo tutto qui. Abbiamo tantissimo mangiare e bere. Possiamo stare qui, fino a quando finisce la guerra.

-Perchè non mi hai detto niente?

-Per non farti spaventare, devo dirti un'altra cosa.

-Qualcosa di bello, per favore.

-Anne qui non ci sono dottori, dobbiamo far finta di non esserci. Se entro 7 mesi non finisce la guerra. Dobbiamo fare nascere noi nostro figlio, e tu non sai quanta maledetta paura ho io. In guerra ho ricucito qualche gamba, ma oltre questo non so fare.

-Adesso si che ho paura. Dovremmo fare nascere noi nostro figlio, e se succede qualcosa? Qualche complicanza? Che facciamo

-Non lo so Anne, dobbiamo cavarcela noi. Ci alleneremo. Basta disinfettare tutto, fare uscire il bambino e ricucire non è difficile.

-Non è difficile? Farà male?

So che può sembrare strano, ma mia madre non mi ha mai spiegato niente. Domani faccio 18 anni, e non so neanche come funziona un parto.

-Anne non mi dire che non sai come nasce un bambino?

-Beh, scusa se ho 18 anni. E no, non so come funziona. Mi dispiace va bene?

Volevo piangere, troppo stress.

Non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiai.

-No Anne, vieni qui abbracciami. Non ti preoccupare piccolina, ti insegnerò tutto io va bene?

-Vabene

-Domani la mia piccolina diventa più grande

E finalmente lo fece, mi baciò!
Quel bacio che per me era ossigeno.

-Esattamente 18 anni

Erano le 8 del mattino, sentì l'odore che sentivo ogni mattina. Quando mi alzavo, l'odore della torta al cioccolato che mi preparava mamma.

Mi alzai e andai in cucina, c'era Joseph che decorava una torta. Volevo mangiarla subito, il mio bambino voleva la torta.

-Buongiorno amore mio, Tanti auguri. Questo e per te

Mi diede una busta, quanto tempo che non ricevevo un regalo.

-Grazie

-Aprile dai

Strappai la carta, e dentro C'era una collanina. Con sopra inciso

J~A di Joseph e Anne era stupenda.

-Vieni ti auto a metterla

Si posizionò dietro di me, e mi mise la collana. Mi stava benissimo. Saltai sopra Joseph.

-Ti amo amore mio

-Anche io, ah dimenticavo. C'è un altro regalo.

Mi consegnò un altra busta, stavolta dentro C'era un completino, azzurro e rosa per neonati.

All'improvviso le lacrime scendevano, avremo avuto un bambino o una bambina.

Joseph mi abbracciò.

-Amore mio, ti ho preparato anche una torta vieni.

Nelle candeline c'era il numero 18. Iniziò a cantare

-Tanti auguri a te, Tanti auguri a te. Tanti auguri a Anne Tanti auguri a te. Esprimi un desiderio Anne.

Mentre cantava quella canzoncina, inizia a ricordare i compleanni con mamma e papà. Eravamo sempre noi tre, ma riusciva ad essere sempre bellissimo. Molto presto saremo stati di nuovo in tre. Ma mia mamma non avrebbe mai visto il suo nipotino, so che sarebbe stata orgogliosa. Papà, il mio papà. Spero riesca a resistere in quell'inferno.

Spensi le candeline, desideravo che papà ritornasse a casa sano e salvo. E che il mio bimbo stava bene. E che mai nessuno, avrebbe mai diviso me e Joseph.

-Amore mio, so che questo non è molto. Ma io ti amo, sei la mia ragione di vita. Sei la mia seconda possibilità. Non lasciarmi mai, ne morirei. Tra qualche mese, nascerà il frutto del nostro amore. E io voglio stare per sempre con voi, sempre. Voglio sposarmi con te. E voglio salvare tuo padre, così che ti porti all'altare. Mentre con il vestito bianco, vieni da me.

Le lacrime iniziarono un altra volta a scendere, è troppo speciale per me. Ringrazio dio di avermi fatto trovare questa persona speciale.

-Tiamo amore mio

~La mia salvezzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora