Edoardo venne svegliato da sua madre che accese la Luce. Edo era stanchissimo e aveva capito che era più presto del solito. Così Lucia sbloccò la culla e andò al fasciatoio. Poi disse "piccolo sei pronto per il tuo primo giorno di asilo?" Edoardo nel sentirlo sputò il ciuccio e disse "come?!" Così Lucia "ricordati il discorso di ieri sera! Oggi é come se avessi 3 anni quindi andrai all'asilo come tutti i bambini di tre anni" Edoardo così si ricordò che non poteva neanche parlare così si rimise il ciuccio in bocca. Lucia lo cambiò in un nuovo pannolino, in un body ed infine in una maglietta, poi prese dall'armadio una cosa che non aveva mai preso: un grembiulino
Il grembiulino:
Poi legò la catenella col ciuccio al grembiulino e prese uno zaino e ci infilò dentro dei cambi del pannolino, dei body, il nuovo bavaglino, una coperta ed infine un biberon vuoto.
Lo zaino:
Poi Lucia prese in braccio Edo e si diresse in cucina dove lo imboccò con un omogenizzato alle verdure e lo allattò con un biberon più piccolo del solito. Poi andò in macchina e legò Edo nel seggiolino e partì.Poco dopo arrivarono all'asilo dove Lucia accompagnò Edo dentro e se ne andò. Subito dopo una maestra si avvicinò a lui "ciao piccolo sei nuovo?" Ed Edo fece sì con la testa un po' timoroso. Così lei disse "vieni ti faccio fare un giro" però appena Edo provò a fare un passo in avanti cadde per terra. Così arrivò la maestra di corsa con un passeggino dicendo "ti sei fatto male? Perché hai provato a camminare, sei solo un bimbo di tre anni" così lo mise sul passeggino e inziò il "tour".
Edo aveva capito che Lucia gli aveva messo qualcosa nel biberon per non farlo camminare, ma lasciò stare questa cosa e si concentrò sul giro. La maestra lo portò nella sala cambio dove lui sarebbe stato cambiato, poi nella sala dei giochi dove era già pieno di bambini che si divertivano, poi nella sala da pranzo dove era pieno di seggioloni, poi nella stanza del riposino, poi il bagno per i più grandi, poi una stanza dove si disegna ed infine una stanza delle punizioni.
Poi portò Edo nella sala dei giochi e lo lasciò lì. Edo era timido quindi non andò a giocare con gli altri bambini ma si mise in un angolo e prese delle macchinine, con cui gioco molto tempo. Poco dopo però arrivarono 3 bambini che gli rubarono tutte le macchine. Edo non resistette e scoppiò a piangere. Corse subito da lui una maestra che gli chiese cosa era successo e lui indicò i tre bambini, così la maestra andò verso di loro e li portò via nella sala delle punizioni.
Arrivò così l'ora di pranzo ed una ad una le maestre presero in braccio tutti i bambini e li portarono nei seggioloni e gli misero i bavaglini, poi presero degli omogenizzati e iniziarono ad imboccarli. Finito il pranzo presero dagli zaini i biberon e li riempirono di latte e imboccarono tutti i bimbi. Infine li misero nelle culle per il riposino. Edoardo dormì per due ore succhiando il ciuccio.
Quando si svegliò era tutto puzzolente e aveva riempito il pannolino. Così venne a prenderlo una maestra e lo portò nella sala cambio dove venne cambiato con un nuovo pannolino preso dallo zaino. Così poco dopo venne a prenderlo sua madre Lucia e lo riportò a casa.
Dopo cena Lucia disse a Edoardo "oggi le maestre mi hanno detto che sei stato molto bravo piccolo, domani compirai 4 anni e quindi molte cose cambieranno: infatti non userai più i pannolini ma userai dei pull up e inizierai a camminare e a parlare. Questa notte inoltre sarà la tua ultima motte che dormirai nella culla e domani sarà il tuo ultimo giorno con i vestiti da piccolo e il ciuccio. Ma soprattutto domani sarà l'ultimo giorno in cui verrai imboccato e mangerai omogenizzati e sarai sul seggiolone. Il biberon dovrai continuare a prenderlo perché, come avrai capito ci metto delle cose che ti tolgono delle abilità e quindi fino ai 6-7 anni li prenderai.
Edoardo dopo queste parole era felicissimo. Così prese il biberon e venne messo a dormire
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Costretto a indossare pannolini
General FictionLa storia di Edoardo che dopo l'arrivo di parenti a casa sua per l'estate si ritrova sempre ad avere meno spazio ed essere trattato di nuovo come un neonato