27 - Un Ritorno Speciale

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Arrivare a Torino è sempre un'emozione che mi riempie il cuore di un calore inaspettato, come se ogni volta fosse la prima. È una città che, per me, ha sempre un significato speciale, ma quest'oggi è ancora più particolare. C'è qualcuno ad aspettare il mio arrivo. Quella persona non è un'amica o una collega, ma il mio fratellastro, Andrea Cambiaso.

Andrea e io ci siamo conosciuti relativamente da poco, eppure in così poco tempo siamo riusciti a costruire un legame forte e sincero. È grazie a lui che, passo dopo passo, ho avuto la possibilità di avvicinarmi a Dušan, di conoscerlo e di entrare nella sua vita. E non posso fare a meno di riflettere su quanto senza Andrea non sarei mai arrivata fino a questo punto, in questa città, in questo momento.

Ora, con l'ora che si avvicina, mancano appena trenta minuti prima che possa finalmente varcare le porte di quella metropoli magnifica che è Torino. Non ci torno da mesi, ormai. Sono stata assorbita dalla quotidianità, dal mio piccolo mondo, dal giardino che ho curato come se fosse un figlio, dalla casa che ho reso mia con ogni angolo, ogni piccolo dettaglio. E forse mi sembra una scusa banale, una giustificazione che suona quasi patetica, ma è la verità. La verità è che, più di tutto, ho avuto paura. Paura di incontrare nuovamente gli occhi vispi di Dušan, di fronte ai quali mi sentivo fragile. Avevo bisogno di tempo, tempo per me, ma soprattutto per mettere in ordine i miei pensieri. Lui mi aveva lasciata per cercare solitudine, e non sapevo come avrei potuto affrontarlo, come avrei potuto fare a meno di lui e rimanere comunque forte.

Eppure, oggi sono qui. Ho trovato il coraggio di tornare, e se anche mi dirà le cose più dure, io sono pronta a sostenerlo, perché questo è ciò che merita: un amore incondizionato, senza riserve.

Il treno continua il suo viaggio, il rumore delle rotaie sembra quasi cullarmi in una sorta di attesa tesa. Nel frattempo, prendo le cuffie dallo zaino e le sistemo al loro posto. La stazione inizia a popolarsi di gente che si prepara a scendere, a varcare l'ingresso, a proseguire il proprio cammino. Mi guardo intorno, e vedo volti che non hanno nulla a che fare con la mia vita, ma per qualche motivo mi sembra che siano tutti così lontani dalla mia realtà. In fondo, tutto ciò che conta ora è arrivare. Finalmente, il treno rallenta e poi si ferma. Il mio cuore accelera, la valigia mi pesa meno, come se anche lei avesse atteso questo momento. Con passo svelto, scendo dal vagone, lo zaino fermo sulle spalle, il battito che aumenta ad ogni passo che mi avvicina all'uscita.

E lì lo vedo. Andrea è lì, come sempre, con quel sorriso che potrebbe illuminare anche la giornata più grigia. Il suo volto è familiare, rassicurante, e il suo sorriso è il primo segno che Torino mi accoglie con calore. I suoi occhiali da sole sono sempre un suo tratto distintivo, e quel giorno non sono certo mancati. Mi guarda avvicinarmi e, con l'entusiasmo che solo lui può trasmettere, esclama:

- Andrea! - Mi avvicino, il passo felice, e lui non esita a sollevarmi tra le sue braccia, come se non fosse passato neanche un giorno da quando ci siamo visti l'ultima volta. L'emozione di rivederlo è tanta, ma c'è qualcosa che mi fa sentire che questa volta è diverso.

- Mia! - Esclama Andrea con il suo tono allegro e affettuoso, lasciandomi poi delicatamente a terra. - C'è una persona che non vedeva l'ora di rivederti, e che ti aveva nel cuore più di quanto pensassi. -

Un brivido mi percorre la schiena, perché so benissimo a chi si riferisce. E così, proprio in quel momento, il passo deciso e sicuro di Dušan entra in scena. La sua figura è inconfondibile: l'attaccante della Juventus che avanza con la stessa forza e determinazione che mostra in campo. I suoi muscoli sono in parte nascosti dalla polo aderente, ma i pantaloni eleganti e professionali lasciano trasparire un'energia tutta particolare. Con ogni passo che compie, il mio cuore accelera, ma è quando si toglie gli occhiali da sole che tutto sembra fermarsi.

Il suo sguardo mi trova, i suoi occhi castani brillano di una felicità che non avevo mai visto in lui, come se la distanza tra noi fosse finalmente giunta al termine. In quel momento, mi sembra che il mondo rallenti, ogni dettaglio diventa più nitido, ogni movimento carico di significato. Ma forse è solo la mia immaginazione che trasforma ogni gesto in qualcosa di magico.

- Mia. - Dice Dušan, con la sua voce profonda che mi fa dimenticare il resto del mondo. - Volevo chiederti scusa. Per come mi sono comportato, per non essermi lasciato aiutare quando tu volevi solo starmi vicino. Eppure, ero troppo testardo. Ho cercato di affrontare tutto da solo, pensando che dovessi farcela senza nessuno. Ma ora so che insieme avremmo potuto affrontare tutto. Avremmo potuto scendere insieme all'inferno, ma anche risalire insieme fino al paradiso. Non sono parole dette per adularti, non ce n'è bisogno. - Dušan fa una breve pausa, come se stesse cercando le parole giuste per spiegare cosa ha provato in tutto questo tempo di distanza. Un silenzio carico di emozione si crea tra di noi.

- In questi mesi di lontananza ho conosciuto altre persone, altre ragazze... - dice con un sospiro, abbassando brevemente lo sguardo.

Un nodo mi si forma in gola. Quindi ha incontrato qualcun'altra? Il pensiero mi ferisce, ma cerco di non mostrarlo. Voglio ascoltarlo, voglio capire fino in fondo.

- Ma... riprende, alzando di nuovo lo sguardo verso di me con un'intensità che mi toglie il fiato. Non mi sono mai fatto sfiorare da nessuna di loro. Nessuna donna è come te, Mia. E per questo, davanti a tutte queste persone... - Dušan si ferma, prende un profondo respiro, e con un gesto che sembra scaturire da un impulso irrefrenabile, si inginocchia. Allora, con calma, estrae un cofanetto dalla tasca dei suoi pantaloni e lo apre. L'anello all'interno scintilla, come se l'intera stazione fosse stata avvolta da una luce speciale.

- Maria Sánchez, mi vuoi sposare? - Mi chiede, le sue parole così sincere che mi fanno battere il cuore più forte di quanto pensassi fosse possibile. La sorpresa mi blocca per un attimo. L'anello è straordinario, prezioso, ma soprattutto, rappresenta il nostro amore. Mi sento sopraffatta da un'ondata di emozioni, e in un impeto di gioia pura, rispondo senza alcun dubbio.

- Dušan Vlahović, certo che ti voglio sposare! - Esclamo, saltellando di felicità, con le lacrime agli occhi.

Con un sorriso che illumina tutta la stazione, Dušan estrae l'anello dal cofanetto e lo infila al mio dito anulare sinistro, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Poi, senza esitazione, si alza e mi bacia, un bacio che sembra durare un'eternità. Non importa che siamo sotto la stazione, in mezzo alla gente che ci osserva. In quel momento, per me, il mondo si ferma. È il mio sogno che si avvera, la proposta più bella che avrei potuto desiderare, e non solo perché è la proposta di matrimonio, ma perché viene dall'uomo che amo più di ogni altra cosa al mondo.

Occhi Magnetici - Dušan Vlahović.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora