Prefazione

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Preferirei di gran lunga essere un volatile piuttosto che un rettile. Il cielo è molto più accogliente di un lago o un posto umido. I volatili sono liberi perché il cielo è immenso e possono fare quello che vogliono, il lago è una distesa d'acqua limitata e neanche troppo grande e i rettili possono aggirarsi solo in quel piccolo habitat. Come preferirei essere un cervello piuttosto che un cuore. Il cervello è quello che liberamente decide, il cuore pompa sangue. Nel cuore non esistono emozioni, anche se la nostra cultura occidentale attribuisce al cuore sentimenti quali l'amore, la felicità, la tristezza... che in verità hanno origine da una parte del nostro cervello chiamato Sistema Limbico (anche detto Cervello Emotivo). Possiamo vivere con il cuore di un altro; ma se il cervello non funziona, non hai scampo. Forse queste due cose sono le cose che al mondo mi rappresentano di più: un volatile e un cervello. Queste due cose insieme forse formano ogni briciola di cellula dell'essere che ad oggi mi ritrovo ad essere. E forse un po' mi odio per questo, per non riuscire ad essere di più di un pennuto e un organo. Mi hanno sempre detto che le altre persone dovrebbero completarti, farti crescere, migliorarti... ma io non mi sento così, non che io non sia socievole, anzi penso di essere la persona con più esseri umani intorno della Terra, semplicemente forse sono io che faccio crescere le persone, ma io rimango invariata. Mi dicono che probabilmente non ho trovato la persona giusta, che per crescere devo imparare ad amare. La verità è che io non so amare, per quanto io ci provi va tutto a finire in questo unico dilemma che mi tormenta da sempre: perché non riesco ad amare? 

Non sono mai stata fredda con gli altri, sono il tipo di persona che porta il sole, che porta sorriso dove non c'è, sono il tipo di persona che se devi piangere ti porge la spalla, che se devi spaccare   qualcosa ti do il mio braccio, ma sono anche il tipo di persona che non cerchi se devi ridere, che non ti interessa se sei felice, e a me sta bene così. Il problema è che sono un pesce rosso in un mare di squali, anche se agli occhi degli altri divento la regina dei mari. E forse è vero, non ho ancora trovato la persona giusta, la persona con la quale anche io possa permettermi di piangere, di essere fragile. Tutti dicono di conoscermi, ma nessuno mi conosce veramente, o forse una persona c'è ma non permetto che entri nella mia vita. E mi odio anche per questo, mi odio perché sono spaventata dall'amore. Mi odio perché sono solo un pennuto e un organo.

Le carte della vita: esiste conversione nella morte dell'anima?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora