Il mio bellissimo lieto fine

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Ed eccoci arrivati al giorno d'oggi, durante il quale posso finalmente affermare di riuscire a guardare questa storia con fierezza e nostalgia. Quando sono uscita dall'ospedale ho parlato con Don Giovanni affinché potessi ricevere la cresima, sacramento che mi è stato donato un anno dopo, con Ruth come madrina. La mia vita era radicalmente cambiata e mi piace dire che in verità era iniziata, in quanto finalmente riuscivo a sentirmi sana e salva. Con i ragazzi dell' oratorio eravamo ormai diventati una famiglia, e si sa, in una famiglia ci si diverte e ci si aiuta. Con Samuele la situazione era diventata molto delicata e lo stato ha deciso di trasferirlo, per la sua sicurezza, segretamente in un luogo a me ignoto, ma ogni mese mi arrivano sue lettere, ed io spero sempre di rivederlo. Don Giovanni è sempre stato al mio fianco.

C'era quando ho ricevuto la cresima, quando ho fatto la maturità, quando sono andata a vivere da sola, quando sono entrata all'università, quando mi sono laureata in scienze del servizio sociale, quando ho avuto il mio primo incarico.

Ha celebrato il mio matrimonio. Ebbene sì, doveva farlo con il funerale, ma sono mille volte più contenta così. Il mio sposo è stato Elia, e a dirlo ancora oggi mi pare impossibile, ma è così. Io ed Elia non ci siamo mai lasciati sfuggire in tutti questi anni, ci sono stati degli alti e dei bassi, ma abbiamo sempre superato tutto insieme e facendoci forza l'un l'altro. Elia è il primo e l'unico grande amore della mia vita. Ci siamo infatti fatti una promessa un po' inusuale: anziché dire "finché morte non ci separi", abbiamo detto "in vita e anche in morte" proprio a segno che saremo sposati anche durante la vita eterna.

Gesù da quel giorno è sempre stato al centro della mia esistenza, ed io non mi sono mai più sentita vuota o non voluta. Non lo ringrazierò mai abbastanza per aver colorato la mia vita di mille tinte diverse.

Don Giovanni c'era al mio primo parto, grazie al quale ho dato luce ai miei due angioletti gemelli: Jacopo e Giovanni, come le due persone più importanti della mia vita. Mi ha stretto la mano mentre li regalavo al mondo (Elia era svenuto), e mi incoraggiava di andare avanti a denti stretti. Ha celebrato il battesimo di miei primogeniti, anche con una nota di emozione nella voce e un tremore felice nelle mani.

Mi ha stretto la mano anche durante il mio secondo parto, quando ho invece avuto in dono da Dio una stupenda femminuccia: Ester, con l'augurio che possa diventare come lei in un futuro più prossimo. Ha battezzato anche la mia piccolina.

Mi ha abbracciata al funerale di mio padre, ha riso con me nei momenti di gioia e mi ha confessata tante tante tante volte. Don Giovanni è il mio autentico punto di riferimento sulla terra, ed io gli voglio un bene dell'anima.

In questo momento invece, sta celebrando la messa in suffragio di mio fratello, con me, il mio sposo e i miei tre angioletti che lo ascoltiamo dalla prima fila centrale.

Jacopo, non potrei essere più felice, e lo so che tu che mi guardi dall'alto, sorridi nel vedermi così.

E così tutto si conclude, con il mio dolce lieto fine. E anche Don Giovanni lo stava per annunciare.

"La messa è finita, andiamo in pace"

"Rendiamo grazie a Dio"

Le carte della vita: esiste conversione nella morte dell'anima?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora