ATTENZIONE:
in questo capitolo saranno descritte scene molto specifiche su ferite/sangue e qualunque cosa disgustosa. Quindi se siete sensibili all'argomento sangue ecc eviterei. Tanto non vi perdete nulla a livello di trama nella storia.___________________________________
[• "parla la psichiatra"
- "parla Dazai"]• "Prego si sieda. Sarà una cosa veloce, la ringrazio per la collaborazione."
- "Mi hanno praticamente obbligato a venire, ma sinceramente non mi dispiace l'idea di poter parlare con una bella ragazza. È noioso stare in cella tutto il giorno."
• "Sa perché è qui?"
- "No, non mi hanno detto nulla e il mio amico è solo una guardia e ne sa meno di me... quindi no."
• "Sarà un colloquio di venti minuti circa in cui le farò delle domande per verificare in che sezione metterla."
- "Sicura che venti minuti le bastino? Sono una persona complicata io..."
• "In realtà abbiamo già deciso dove metterla, questo colloquio serve solo a confermare."
- "Mhhh capisco. E come fate?"
• "Analizzando il modus operandi dei vari assassinii, ricostruendo le scene e cercando di capire come ragiona il soggetto."
- "Abbastanza arroganti... Non crede?"
• "Arroganti in che senso"
- "Pensate che grazie alla vostra 'scienza' possiate capire tutto di tutti e vi credete i migliori solo perché avete studiato... Siete buffi."
• "Abbiamo già sprecato tre minuti. Procediamo?"
- "Va bene va bene, come dite voi dotti 'il tempo è denaro', no?"
• "Esatto. Prima di ogni cosa vorrei sapere se si ricorda come tutto è cominciato"
- "Intende come ho cominciato a uccidere?"
• "Sì. E anche come ha scoperto la sua ossessione per... beh le interiora della gente."
- "Ohh... sarà una storia molto lunga. Comincia da quando avevo otto anni. Sicura di volerla sentire?"
• "Beh, ha ancora quindici minuti. Veda lei se le bastano."
***
"Papà mi aiuti a prenderlo?"
"Cavatela da solo. Prima o poi dovrai diventare autonomo"
Il piccolo bambino di appena otto anni ancora non arrivava alla credenza. Aveva sete, gli serviva un bicchiere, ma a quanto pare l'unico in grado di poterlo aiutare preferiva la sua vecchia poltrona. Così le gambette corte le usò per camminare fino al tavolo dal quale prese una sedia, e con le braccia minute la trascinò fin sotto il suo obiettivo.
Ancora uno sforzo... In punta di piedi si sentiva come in cima un monte o come a ridosso di un dirupo, sapeva che stava fallendo ma un po' di speranza lo abbracciò nel momento il cui la punta del suo gracile ditino toccò l'orlo del vetro. Staccò l'altro braccio dall'appoggio per potersi spingere ancora più in alto. Raccolse l'oggetto, ma nell'istante in cui si sentì sicuro cadde, e cadde la sedia, e si ruppe il vetro.
Un taglio profondo, proprio sulla mano. Lo osservava e gli prese il panico. D'un tratto si calmò e osservò meglio la ferita. Dopodiché, senza aver versato nemmeno una lacrima, corse in bagno e si fasciò.***
- "Da lì in poi non smisi un secondo di pensarci."
• "Voleva rifarlo?"
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Non sei abbastanza || Soukoku
FanfictionChuuya, un ragazzo solo, conosce un suo coetaneo in una caffetteria. Dazai lo convincerà a far visita a casa sua: un luogo dal quale sarà difficile uscire... All'inizio la storia potrà sembrare abbastanza frettolosa lo so, ma erano i miei primi capi...