Dopo essersi lavato, il giovane si sedette a contemplare l'enorme finestra. Non sarebbe stato male se ogni tanto anche lui avesse l'opportunità di provare piacere. Anche se effettivamente restando solo tutto il giorno ne aveva eccome di occasioni per trastullarsi da solo. Poi, improvvisamente, tornò alla mente del rosso 'quel giorno'
- "Quella volta Dazai ha toccato anche me. Ha pensato a me."
E si ricordò del giorno in cui sentì pronunciare dal più grande per la prima volta la regola sei. Una sensazione di calore si fece spazio sulle sue gote, arrossandole un po', era bello quando il castano mostrava la sua parte umana. Chuuya pensò dunque di provare a parlarne col più grande, il quale aveva smesso di lasciarlo morire di fame. Difatti la mattina dopo tornò, pronto per una di quelle sessioni mattutine messe in pausa da un po'.
- "Buongiorno! Sei pronto a ricominciare? Vedi di non deludermi questa volta"
- "Senti Dazai..."
Il più grande lo ignorava continuando a ravanare nell'armadio
- "Che ne diresti se provassimo qualcosa di diverso oggi?"
Sentendo ciò il castano si voltò e chiese spiegazioni
- "Sai, magari un qualcosa di più semplice, magari che piaccia anche a me..."
- "Strano da parte tua chiedere qualcosa... Va bene. Ma ricordati della regola 7"
(7. Chiedimi qualcosa e ti dirò come meritarlo)
Il rosso quasi non ci credeva che l'altro avesse accettato senza battere ciglio, e faceva bene a non fidarsi. Infatti avrebbe dovuto meritarselo, e chissà cosa sarebbe stato costretto a fare.
- "Bene, quindi immagino dovrò cambiare i piani che avevo in mente per te oggi. Non importa andrà bene anche così"
Il castano allora procedette, e fece indossare al rosso una bardatura formata da lacci in similpelle: essi partivano con una circonferenza sul bacino, dopo si collegavano a due anelli attorno alle cosce e le stringevano un poco. In alto invece due corde del medesimo materiale facevano il giro del torace per finire intorno al collo con una sorta di collare. Infine gli bendò gli occhi.
- "Hai mai sentito parlare del 'bdsm', Chuuya-kun?"
Il rosso non rispose, aspettava altre informazioni che sarebbero arrivate comunque.
- "Si tratta di provare piacere col dolore fisico, ovviamente leggero, e con l'ausilio di utensili esterni (se hai capito cosa intendo). Mi sembra un ottimo compromesso, non trovi?"
- "Non era esattamente quello che intendevo, ma se sei tu a farlo Dazai, andrà bene"
- "Ora mettiti a quattro zampe"
Così fece, e il più grande cominciò prima col legare le caviglie al più piccolo, poi prese un frustino, e ci diede dentro abbastanza pesante a discapito della promessa fatta prima
- "D-dazai fa male, posso almeno togliermi la benda dagli occhi?"
- "Intanto sei già duro..."
Effettivamente a Chuuya non dispiaceva troppo quel dolore, e il fatto di non vedere nulla e quindi non sapere cosa aspettarsi lo eccitava un po'. Dopo aver reso rosse le natiche nel ragazzo, il castano si procurò delle strane ventose e le posizionò sui capezzoli del più piccolo, il quale gemette appena. Dopo procedette a farlo mettere a pancia in su, con lui di fianco, e si procurò un vibratore, che tenne in mano per tutto il tempo, usandolo per accarezzare l'erezione del rosso, il quale chiedeva di più.
- "Ah- Dazai sto per- Ehi! Ma che cazzo!?"
Difatti il più grande aveva smesso col suo lavoro, impedendo così al più piccolo di venire.
- "Fidati, dopo ti piacerà"
Detto ciò prese un laccio abbastanza piccolo, e lo usò per legare insieme i testicoli del più piccolo. Poi prese il suo amato lubrificante e un preservativo e dopo essersi infilato in mezzo alle sue gambe entrò senza preavviso. Ciò fece sussultare appena di dolore il rosso, ma ci volle poco prima di abituarsi. Le spinte si facevano sempre più pesanti, e così anche gli ansimi dei due. Il castano poi procedette e con una mano fermò i polsi dell'altro sopra la sua testa, mentre con quella libera giocherellava con le due ventose che gli stavano succhiando i capezzoli in maniera abbastanza aggressiva. Al rosso stava piacendo tutto ciò: l'eccitazione che veniva accentuata dal non potersi muovere, col dolore che faceva da esponente.
- "AH- D-dazai nh-
Il castano uscì dal rosso, senza troppe cerimonie. Nessuno dei due era venuto. Di nuovo.
- "Ti prego fammi venire, non ce la faccio più"
- "Torna a quattro zampe"
Così fece. Allora il castano procedette a fissare con un altro laccetto un piccolo vibratore vicino alla punta dell'altro, poi ne prese uno adatto, e lo inserì dentro di lui, facendoli poi partire entrambi. Il rosso rimase piacevolmente sorpreso da ciò.
- "Ora vedi di non fare un lavoro orrendo solo perché stai godendo, intesi?"
- "Sì Dazai"
Il più grande di posizionò davanti al rosso, e senza pensarci troppo gli infilò il membro in bocca, cominciando a spingersi. Nel frattempo guardava le natiche arrossate del più piccolo, le cicatrici precedenti che gli aveva procurato sulla schiena e si godette i versi soffocati del ragazzo sotto di lui, che diventavano sempre più forti, segno che stava per venire, e anche Dazai. Le spinte aumentavano e il rosso non riusciva praticamente a respirare, quando improvvisamente venne, staccandosi dal più grande. Prese un po' di fiato, e ricominciò il suo lavoro.
- "Vuoi venire di nuovo?"
- "mhmh"
Il castano continuò a usare la sua bocca per masturbarsi, dato che non era ancora venuto, cosa che accadde appena dopo la seconda eiaculazione del più piccolo, al quale tremavano gambe e braccia.
- "Bravo così, ingoia tutto mi raccomando"
Il rosso di gustò la sostanza bianchiccia, mentre procedeva a togliersi quei cosi dai capezzoli, poi i vibratori.
- "Allora Chuuya-kun, soddisfatto?"
- "Come me l'ero immaginato"
- "Bene, ora ti porto la colazione, intanto vai a lavarti va"
Il castano uscì, e il rosso fece una gran fatica ad alzarsi, aveva ancora il fiatone e le sue parti basse un po' bruciavano, un po' erano in extacy. Fece una doccia veloce, e mangiò, ovviamente con Dazai che lo fissava. Poi arrivò quel momento: regola 7.
- "Sai Chuuya-kun, solitamente sono dell'idea che viene prima il dovere poi il piacere, ma tu oggi hai avuto prima il piacere. Quindi ora il dovere si raddoppia"
Sto discorso non ha un cazzo di senso
- "Sì, ha senso. Quali porcherie hai intenzione di farmi fare..."- "Ho sempre pensato fosse un po' troppo ma visto che ci hai preso gusto... vorrei che ti tagliassi di fronte a me"
Angolo autrice.
Sadico giusto un po'.
Che ci posso fare, sono fatta così.
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Non sei abbastanza || Soukoku
FanfictionChuuya, un ragazzo solo, conosce un suo coetaneo in una caffetteria. Dazai lo convincerà a far visita a casa sua: un luogo dal quale sarà difficile uscire... All'inizio la storia potrà sembrare abbastanza frettolosa lo so, ma erano i miei primi capi...