Capitolo 23 | The Empress.

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L'Imperatrice rappresenta la femminilità, la fertilità, l'abbondanza e la creatività quando è in posizione dritta, suggerendo una fase di crescita, nutrimento e amore. Al contrario, segnala stagnazione, problemi di autostima, eccessiva dipendenza o trascuratezza.

L'unico modo di conservare all'uomo la sua libertà è di essere sempre pronti a morire per essa.
─ Edgar Allan Poe.

🎧 Season of the witch ─ Lana del Rey 🎧

Approdo del re, Westeros.

KENDRA

Quando tornai ad Approdo del Re, la città si stagliava contro il cielo come un monolite di pietra e acciaio.
Le torri nere e le mura imponenti sembravano più cupe, più minacciose, come se la città stessa percepisse l'oscurità che stavo portando con me. Il mio cuore era ancora pesante per ciò che avevo fatto, per il prezzo che sapevo sarebbe arrivato, ma non c'era tempo per rimpianti. Avevo un destino da compiere, e il Trono di Spade mi attendeva. Avanzai tra le strade deserte, e il silenzio della città era inquietante. Sentivo qualcosa di diverso nell'aria. Qualcosa era cambiato. Non udivo più i ruggiti dei draghi che solitamente echeggiavano tra le mura di Approdo del Re.

Vincent e Cassiopea mi raggiunsero poco dopo il mio arrivo. «Kendra» disse Vincent, la sua voce tesa, gli occhi che cercavano nei miei una conferma.«Lo senti anche tu?»

«Lo sento» risposi, il tono della mia voce gelido come l'aria che ci circondava. «Rhaenyra non siede più sul Trono di Spade. Qualcosa è successo.»
Cassiopea annuì, le sue mani tremanti. «Non ci sono draghi in volo. Nessun segno di loro.»

Con il loro aiuto, evocai la Lunga Notte. Tutti e tre ci prendemmo per mano e guardammo il cielo, recitando a bassa voce «Zōbrie su Sȳndror» "Buio e oscurità" per ben tre volte.
Un'oscurità profonda e impenetrabile avvolse la città, il cielo si riempì di nuvole nere che soffocavano ogni raggio di sole. Era come se l'intero mondo fosse sprofondato in un incubo eterno. Il terrore si diffuse tra gli abitanti, le loro urla riempirono l'aria mentre le ombre si allungavano e il freddo penetrava fino alle ossa. Un freddo che sembrava venire da dentro, un freddo che nessun fuoco avrebbe potuto scacciare.Il potere scorreva attraverso di me, un fiume oscuro e inarrestabile. La città, già paralizzata dalla paura, non poté resistere alla nostra avanzata.

Le guardie del castello arretrarono, i loro volti pallidi e terrorizzati. Avanzai attraverso i corridoi della Fortezza Rossa, i miei passi che risuonavano come colpi di martello sul pavimento di pietra.

Quando entrai nella sala del trono, il mio cuore si fermò per un istante. Non c'era traccia di Rhaenyra. Né di Aegon. Ma davanti a me, seduta in cerchio, c'era la Congrega delle Dodici. E nel centro, con uno sguardo sprezzante, c'era mia sorella Obsidiana.

ONCE UPON A DREAM | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora