Sixteen

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Oggi era il grande giorno, avremmo detto a James e Hanna della nostra storia.
Questa sera saremmo andati a cena al Fiel, in fondo era un'occasione speciale, non sapevo la reazione che avrebbero avuto, non riuscivo neanche ad immaginarla, ma speravo bene, speravo con tutto il cuore che sarebbero stati felici per noi e che ci avrebbero augurato il meglio.
«Elena non troppo scollato» dissi alla nostra personal shopper.
«Che noiosa che sei» sbuffa «la scollatura è necessaria per dare un pò di pepe alla serata. Se non dovesse andare bene, almeno, avrete qualcosa da fare.» rise
«Pervertita.»
E scoppiai a ridere anche io.
Quando tornai seria chiesi «secondo te, andrà male?»
Non volevo ammettere che avevo paura. Paura che la nostra relazione non venga accettata, paura che Justin mi lasci, paura. Quella paura legata all'amore che solo chi è veramente innamorato può provare.
«Andrà bene. E se non andrà bene non sarà la fine, voi vi amate, quello che pensano gli altri non ha il minimo valore. Ora guardati, sei bellissima.»
Mi girai verso lo specchio notando che aveva ragione, il vestito era nero ed elegante, mi stava veramente bene.
Elena era bravissima nel suo lavoro, trovava sempre il vestito giusto per ogni occasione, non so come avrei fatto senza di lei.

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Andai in camera di Justin sperando che fosse stato pronto. Hanna e James ci aspettavano al ristorante e mia sorella era da un'amica.
«Amore» bussai.
«Entra.»
Aprì la porta ed entrai. Era in boxer sul letto. Sembrava un dio greco.
«Cosa stai facendo?» chiesi.
«Quanto sei sexy.»
«Dobbiamo andare.»
Prese le mie mani e mi buttò sul letto con lui. «Dobbiamo proprio?» chiese
«Si» risposi secca.
«Sicura» bacio «potremmo rimanere qui» altro bacio «fare l'amore e..»
Non lo feci finire di parlare. Voleva tentarmi e io mi sarei quasi fatta tentare se il motivo di questa cena non fosse così importante.
«Diavolo tentatore.»
«Ma mi ami, no?»
«Si ti amo.»
Ci baciammo. La sua bocca si muoveva lentamente, ma mi provocava dei brividi su tutto il corpo.
Dio, se l'amavo.
«Ora vatti a vestire. Ti aspetto giù.»
«A gli ordini mia regina.»

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Eravamo tutti seduti al tavolo del fiel. Hanna parlava della sua sfilata a Parigi e James parlava di un problema che aveva avuto ad un hotel.
Io stavo in silenzio ad ascoltare, mentre Justin non faceva che muoversi sulla sedia e guardare male il cameriere che ci provava spudoratamente con me.
Gli avevo ripetuto almeno cinquanta volte che non mi interessava ma niente, sembrava che le mie parole non contassero niente, odiavo quando si comportava così.
«Vado un secondo alla toilette» dissi.
Dopo essere andata al bagno, mi risistemai il trucco e poi uscì.
«Sei bellissima.»
Mi girai verso la persona che aveva parlato. Il cameriere.
«Oh grazie.»
Cercai di tornare al tavolo ma mi bloccò «posso sapere il tuo nome?»
«Sono fidanzata» risposi acida.
«Non ti ho chiesto questo.Ti ho chiesto come ti chiami.» rise.
«Selena.»
«Un bellissimo nome per una bellissima ragazza.»
Sbuffai mi stava infastidendo «okay posso andare?»
«Mi dai il tuo numero?»
«No.»
«Perché?»
«Sono fidanzata e amo follemente il mio ragazzo.»
«Ci potremmo divertire io non sono un tipo geloso» sorrise maliziosamente
«No grazie.»
Cercai per la seconda volta di andarmene ma non ci riuscì «porti la terza?» chiese.
«Hai rotto il cazzo.»
A fanculo l'educazione. Mi aveva stufato. Non lo sopportavo più.
«Fai palestra?»
«No.»
«Il tuo di dietro è perfetto, sodo e..»
Non finì di parlare che il mio ragazzo gli diede un cazzotto sulla mandibola.
«Se ti azzardi a guardare un'altra volta la mia ragazza giuro che ti ammazzo» disse incazzato, poi si girò verso di me «ora andiamo.»
«Sei arrabbiato?»
«Si.»
«Justin Drew Bieber.»
Hanna dinnanzi a noi stava urlando
«Cosa ti è venuto in mente, è la tua sorellastra, sei per caso impazzito?»
«Si mamma sono impazzito. Impazzito d'amore. Io amo Selena.»
«E io amo lui» mi intromisi
«Non importa» disse Hanna «vi dovete lasciare.»
«Ci amiamo troppo per poterci lasciare»dissi «James di qualcosa» lo pregai.
Hanna stava per avere una crisi di nervi «tutto questo è sbagliato. È immorale.»
«Non si decide di chi innamorarsi, ci si innamora e basta. Tra me e Justin è successo. Non sappiamo come e perché, ma ci amiamo.»
«Hanna» James iniziò a parlare «sono giovani e innamorati. Non capisco qual'e il problema, non hanno lo stesso sangue nelle vene, l'unica cosa di uguale che scorre dentro di loro è l'amore che provano l'uno per l'altro.»
«Ma..»provò a parlare Hanna.
«Ma niente, amore. Dagli una possibilità. Si amano non ostacolare questo sentimento che provano.»
«Hai ragione» disse Hanna «se questo sentimento è ciò che vi rende felice, non vedo perché non dovete amarvi» sorrise.
Mi girai verso James «grazie» dissi.
«Meritate di essere felici.»
E per la prima volta in sei anni ci abbracciammo. Non ero ancora pronta a chiamarlo papà, dovevamo parlare ancora di tante cose come del perché ci avesse lasciato. Ma ora non era il momento volevo solo godermi l'abbraccio.
Io e Justin eravamo tornati con Edward mentre James e Hanna con Michael l'autista di lei.
«Mi prometti una cosa?»
Mi girai verso Justin «cosa?»
«Non metterti più vestiti corti per uscire, se proprio lì vuoi mettere, mettili per me»
«Sei un pazzo geloso»
«Non mi piace quando la gente ti guarda. Vorrei urlargli che sei mia, solo mia.»
«Voglio solo te e basta.
Tutti i tuoi difetti
I tuoi errori
Le tue battute
I tuoi sorrisi
Le tue risate
Voglio solo te.»
«Potresti avere di meglio, lo sai?»
«O con te o con nessuno.»
«O con te o con nessuno» ripeté.

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