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Oltre a venire per due giorni in questa casa Jen aveva avuto un'altra idea, vicino alla casa di Niall avevano organizzato una caccia al tesoro per coppie. Mi ricordo ancora quando c'è lo disse era euforica.
«Ragazzi, questa sera c'è una caccia al tesoro per coppie, andiamo?»
Ovviamente Cara doveva dire la sua
«Selena  e Harry non sono una coppia, quindi...» si girò verso di noi «non potete partecipare. Quanto mi dispiace»
Jen la quale aveva già calcolato tutto, prese una bustina con dentro scritto i nostri nomi e iniziò a mescolare.
«Sarà la sorte a decidere le coppie» sorrise
«Ma io volevo stare con Justin» piagnucolò Cara stringendolo tra le sue braccia.
«Amore abbiamo tanto tempo per stare insieme due ore non ci cambierà la vita» disse prima di baciarla.
Poi si girò ed i suoi occhi color nocciola incontrarono i mie scatenando mille brividi sul mio corpo.
Ma non c'era niente che lui potesse dire, che io potessi dire, che noi potessimo dire.
Gli sorrisi. Uno di quei sorrisi falsi, tristi, uno di quei spenti.
«Prima coppia» urlò Jen «rullo di tamburi.»
«La prima coppia è Niall..» la sentii dire «ti prego, ti prego, ti prego fa che sia io» era solo un sussurro ma io l'avevo sentita.
Poi aprì l'altro bigliettino e sorrise «Jen.»
Lui la prese e la baciò.
«Ti amo» disse.
«Ti amo» rispose.
«La seconda coppia è composta da Selena..»
Oddio. Avevo paura e Jen non si sbrigava a pescare l'altro bigliettino. Speravo con tutto il cuore che non capitassi con la biondina antipatica.
«Justin» disse e il mio stomaco iniziò a fare le capriole.
Non dissi niente cosa potevo dire?
«L'ultima coppia ovviamente sarà Cara e Harry.»
Mi aspettavo un qualsiasi gesto da parte di Cara invece sorrideva. Che strano.
La sera arrivò presto decisamente troppo presto.
Ci trovavamo in spiaggia la quale era piena di ragazzi che partecipavano alla caccia al tesoro, erano tutti felici, tranne me, sembrava che stessi andando in contro ad una morte certa e in effetti era così.
Ci diedero il foglio che non potevamo aprire se non a gara iniziata.
Una ragazza mora con gli occhi azzurri urlò «Pronti. Partenza. Via.»
Mentre stavo aprendo il nostro foglio, Justin me lo strappò dalle mani.
«Lo stavo aprendo io.»
«Ora non più.»
«Maleducato.»
«Acida.»
«Insopportabile.»
«Odiosa.»
«Stronzo.»
«Bisbetica.»
«Ragazzi la gara è iniziata già da cinque minuti, dovete sbrigarvi. Avete tempo per far pace magari anche facendo l'amore»
A parlare era stata la ragazza mora con gli occhi azzurri di prima quella che aveva dato il via alla gara.
«Non stiamo insieme» rispose.
«E non ci staremmo mai» mi affrettai a dire.
«Mai» ripeté.
Eravamo incompatibili. Lui era il giorno io la notte. Eravamo opposti.
«Scusate, essendo una gara per coppie credevo voi lo foste. Sembravate così belli ed affiatati insieme.»
«Siamo opposti» spiegai.
«Ha ragione» concordo' lui.
Per una volta mi aveva dato ragione, sembrava quasi impossibile questo si che era un giorno da ricordare.
«Mia madre diceva sempre che gli opposti si attraggono.»
«Quello con le calamite» risposi «non con le persone» continuò lui.
«Scusatemi, non avrei dovuto intrommettermi» disse prima di andarsene.
Bellissimi insieme? Stiamo scherzando, spero.
Eravamo anche fratellastri. Non fratelli di sangue ma i nostri genitori stavano comunque insieme. Qualcosa doveva pur significare, no?
«Posso portati in un posto?» chiese.
«E la gara?»
«Fanculo la gara. L'abbiamo già persa.»
Scoppiammo a ridere «hai ragione» concordai.
Un minuto prima ci insultavamo quello dopo ridevamo insieme.
Eravamo strani. Non sapevo come definirci. Forse eravamo pazzi non lo so, ma qualunque cosa fossimo stati, dovetti ammettere che non era poi così male. No, non lo era per niente.
Sorrisi, ma non un sorriso spento, uno di quelli accessi in grado di illuminare l'universo.
«Chiudi gli occhi»
«Preferirei di no. Magari vuoi uccidermi o qualcosa del genere con te non si sa mai» risi.
«Ti sembro per caso un'assassino?" Alzò un sopracciglio come per dirmi ehy mi hai visto, si?»
Il problema di Justin è che sembrava tante cose. Ma sicuramente non sembrava un assassino.
«Okay» dissi senza pensarci.
Mi ero fidata. Era come se il mio cuore, la mia testa e il mio corpo si fidavano di lui.
Chiusi gli occhi e sospirai.
Camminammo per meno di un minuto quando mi disse «ora puoi aprirli.»
«Wao.»
La vista era eccezionale si vedeva tutto il mare. Era bellissimo.
«Sapevo che ti sarebbe piaciuto»
«Grazie» sussurai
Per la prima volta da quando lo conoscevo, ringraziai Justin.
Poi fece qualcosa che non mi sarei mai aspettata, poggiò le sue labbra sulle mie.
Mi ritrovai con le sue mani dietro la schiena che con una presa forte mi tenevano vicina al suo corpo.
Sentivo il suo profumo su di me, il suono del suo cuore e i brividi sulla mia pelle.
«D-devo andare» dissi, perché se non me ne fossi andata ora non l'avrei mai fatto.
«No ti prego..» aveva ancora il fiatone
«non andare.»
«Devo. Sei fidanzato e sei il mio fratellastro» urlai.
Dovevo urlare. Avevo bisogno di sfogarmi e di non pensare alle sue mani sui miei fianchi e alla sua bocca sulla mia.
«Non abbiamo lo stesso sangue, lo sai benissimo.»
«Sei fidanzato» risposi acida.
«Potrei lasciarla» provò.
«Non devi. Non cambierebbe niente. Non funzionerebbe. I nostri genitori stanno insieme che tu lo voglia o no, siamo fratellastri.»
Lo guardai e me ne andai, in quel momento capì che tutto ciò che avrei voluto guardare per sempre era lui, erano i suoi occhi.
Ma non potevo. Non dovevo.

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