capitolo 3 - in cella

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Arrivo a casa.

Theodore è al telefono e parla preoccupato.
Mi chiedo cosa sia successo.

Termina la chiamata e viene da me.
"La mamma è dinuovo ubriaca" Mi dice con delusione.
Quella delusione che leggo nei suoi occhi da sempre.

Quando c'è stato l'incidente.
Quando la mamma si è fatta di coca per la prima volta.
Quando ho avuto il mio primo attacco di rabbia.

"Merda" impreco io.
Mi metto le mani nei capelli e faccio un respiro profondo.
"Dov'è ora?" Domando a Theo.
"Mi ha chiamato un agente" dice "ora si trova in centrale".

Io e Theo andiamo in centrale a prenderla.

Da quando papà non è più con noi ,ogni giorno dopo il lavoro va nello squallido locale sotto casa nostra e si fa due bicchieri o si fuma mezza canna in un vicolo pieno di merda.

Ogni volta torna a casa sbronza o fatta.

Arriviamo in centrale e un poliziotto si avvicina a noi e ci scorta da nostra madre.

Lei dorme su una sedia in sala d'attesa.

L'uomo mi guarda con compassione.
La compassione che non voglio.

Penserà 'povera ragazza , ha un padre in coma e la madre perennemente fatta o sbronza'.

Io odio quando lo pensano.

Sento il corpo irrigidirsi .
Sento le mani fremere dalla voglia di aggredire qualcuno.
Le gambe pronte a scattare al primo rumore.

Non riesco più a trattenermi.
La rabbia prende il sopravvento.
Gli salto adosso con uno scatto felino e gli assesto un pugno sul naso.
Lui non trova il tempo di ribattere che gliene tiro un' altro.
E un'altro. E un'altro. E un'altro.

Mi fermo soltanto quando vedo il suo corpo inerme e insanguinato.
La rabbia dovrebbe essere svanita, ma si è presa il possesso del mio corpo.

Ogni cosa che vedo sembra avere una sfumatura di rosso.
Il sangue che cola dal naso dell'uomo mi fa venire voglia di aggredire di nuovo qualcuno.

Ad un certo punto altri poliziotti escono da una stanza e vedono la scena. Mi si annebbia la vista e cado a terra.
Non riesco a reggermi in piedi e la testa fa male. Come quel giorno di tanti anni fa.

Prima di venire inghiottita dall'abisso sento delle mani che mi trasportano in una stanza buia.
E diventa tutto nero.

Abyss-my emo girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora