capitolo 6 - il nuovo compagno di classe

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Suona le sveglia (questa volta in orario) e mi alzo dal letto pronta per un'altra settimana di scuola.

Non è vero non lo sono, ma facciamo finta di nulla.
Che cazzo non lo sono per niente.
Anzi penso che oggi sarà una giornata di merda.
Più delle altre.

Mi metto seduta sul letto ma mi pento subito: sento un dolore fortissimo alla testa.
Mi accarezzo la parte con i capelli che quasi non si vedono della testa, precisamente la cicatrice.

Decido di alzarmi dato che devo lavarmi.
Mi dirigo verso il bagno, mi levo i vestiti e mi butto dentro la doccia.

Mi pento di aver fatto pure quello visto che l'acqua scorre ghiacciata.
Sussulto al contatto dell'acqua.

Dopo pochi secondi diventa calda e mi lavo in pace.

Esco e mi addobbo i capelli con l'asciugamano per farli asciugare prima e mi guardo allo specchio.
Sono ridicola.

Dopo essermeli asciugati mi pettino e mi vesto.
Oggi voglio qualcosa di più appariscente.

Mi infilo un top con un teschio disegnato sopra e una gonna che mi arriva poco sopra il ginocchio e dei collant a retina. Le catenelle che pendono fanno un tintinnio piacevole mentre cammino.

Torno in bagno e mi trucco.
Perfetta.

Scendo in cucina e noto che mamma è uscita e Theo pure.
Afferro una merendina e comincio a mettermi le mie
Converse.

Esco di casa e vado alla fermata dell'auto bus.
Arriva dopo pochi minuti e ci salgo sopra.

Mi accorgo di essere arrivata in orario perché tutti gli studenti aspettano fuori dalla scuola,in attesa che suoni la campanella.

Quando ho detto che volevo essere appariscente non intendevo così. Mi metto in un angolino appartato sperando che nessuno noti.
Faccio finta di usare il telefono e per fortuna nessuno mi parla.

Sento dire da alcuni studenti che arriverà un nuovo studente del quinto anno.
Proprio come me.
Mancano pochi minuti all'inizio e sono super curiosa di sapere come sarà il nuovo compagno.

Bello?
Simpatico?
Arrogante?
Oppure brutto?
antipatico?
Egoista?

Sento la campanella ed entro.
Vedo Eloise dirigersi verso al sua classe con le sue amiche troie.

Non mi ha notato per fortuna.
Entro in classe e prendo l'ultimo banco vicino alla finestra, il mio preferito.

Sento delle voci e i miei compagni Entrano e prendono posto.
Il banco accanto a me però resta vuoto.
Il professore di letteratura e scrittura creativa entra e ci saluta.

Solo in qual momento lo noto.
Accanto al professore si erge un vero e proprio angelo.

I capelli dorati gli accarezzano il viso dai lineamenti marcati. Gli occhi azzurri illuminano il viso.
Lui posa lo sguardo su di me e ci guardiamo negli occhi.

Un'angelo mi sta guardando?
Si.

solo quando distoglie lo sguardo dal mio mi accorgo della espressione da ebete che devo avere in questo momento.

Mi sento una tredicenne alla prima cotta.

È imbarazzante che qual ragazzo di cui non so neppure il nome mi faccia questo effetto.

"Ragazzi lui è Marvin Carlence, si è trasferito qui da poco e non conosce quasi nessuno quindi trattatelo bene." Esordisce il professore.
"Vieni, prendi posto dove preferisci" Continua il professore.

Marvin mi fa un sorriso timido e si siede accanto a me.

Oddio non me l'aspettavo.

Il suo profumo mi inebria le narici.
Pesca e carta.
Buonissimo.

Cerco di non sembrare imbarazzata ma mi riesce piuttosto male "ciao...marvin...ehm... come ti sembra la città?" dico.

Lui non dice nulla e comincia a tirare fuori una matita dall' astuccio.
Non faccio in tempo a parlare che il professore continua

"ragazzi oggi , visto che abbiamo un nuovo compagno, dovrete descrivere il vostro vicino di banco. Consideratelo un modo per conoscervi meglio."dice.
"ovviamente potrete parlare tra voi".

Che cazzo di compito è?
Non siamo mica bambini delle medie.

"Che caz-" riesco a dire quando realizzo che dovrò parlare con Marvin.
Lo sapevo che era una giornata di merda.







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