capitolo 15- cosa successe quel giorno

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10 anni prima

"Nyx dove sei?"

Questa è la voce divertita di papà.
Stiamo giocando a nascondino e io sono sotto il mio lettino.
Scoppio a ridere e lui mi acciuffa facendomi il solletico.

"Basta papà" grido quasi sul punto di scoppiare dalle risate.
"Va bene piccola" disse lasciandomi in pace.

In cucina la mamma sta delirando perché theo (che ha quattro anni) vuole cucinare la torta insieme a lei.

"Theo! Non infilare le mani nell'impasto!" Esclama ridendo.
"Tranquilla tesoro, la torta fatta con amore secondo ma sarà ancora più buona." Esclama guardando dolcemente il mio fratellino.

Vedo la mamma aprire la credenza.
"Ahh cavolo!" Esclama.
"Cavolo?" Dice theo a sua volta.
"Che succede mamma?" Le chiedo.

"Ho dimenticato alcuni ingredienti...come si fa adesso?" Dice.

"Io e papà andremo al supermercato a comprarli, vero papà?"
"Certo! Si parte per la missione!" Esclama sorridendo.

Corro dalla porta di casa e afferro le mie scarpe, cominciando a Infilarmele.
Papà mi segue ed in un attimo siamo fuori casa.

Lo osservo mentre mi tiene la mano sorridendo.
Papà è sempre felice.

Come fa?

È magico.

Arriviamo nella stradina che ci posta al supermercato.
Osservo le mura sudicie che mi circondano.

Pochi metri e uscirò dall'abisso in cui sono nascosta.
Ho sempre odiato questi piccoli vicoli scuri che ti risucchiato per poi sputarti fuori.

Mi fanno paura.
Mi aggrappo alla mano di papà.

"Papà..." bisbiglio come una supplica.
"Papà..." Dico alzando la voce.

Alzo lo sguardo.
Papà continua a guardare davanti a sé senza accorgersi di me.

"Papà..." Dico mentre la voce comincia a mancare.

Ma lui non guarda me.
Guarda davanti a sé.

E capisco cosa sta succedendo.

Papà mi stringe forte.
Ma non mi sento al sicuro.

"Non sfiorerai mia figlia!" Grida papà.

E ora che lo guardo meglio.
Non sta sorridendo.

Sta...piangendo?
Papà sa piangere?

Non avevo mai provato ad associare queste due parole.

"Ehi bambina...lo vuoi un pupazzo?"

Mi chiede questo.
L'uomo cattivo.

Eccolo.
È arrivato a prendermi.

Non sento più la presa di papà.
Infatti non è più accanto a me.

È steso a terra.
No.

E qualcosa di rosso sgorga dalla sua spalla.
No.

"Ehi ,piccolina mi senti?" La voce viscida dell'uomo cattivo mi investì.

L'unica luce che mi salvava dall'incubo si spense quando un camioncino chiuse L'unica possibilità di uscita da quel vicolo.

Un'altro signore cattivo scese e mi prese per un braccio.
"NOO" grido.
"PAPÀ...VIENI CON ME!" grido tra le lacrime di una bambina.

Ma lui non mi risponde.
Allora l'uomo mi molla e tira fuori una...Pistola.

"No" Dico.
"Si invece" dice puntando la pistola sul mio viso.

Spara.
Ma qualcosa devia il colpo.

Un coltello.
Il proiettile mi sfiora il cranio.

"Ahh!!!" Il mio grido invade il vicolo.

Cado a terra.
Accanto al mio papà.
Mi fa tanto male.

Mi stringo la collana dell'infinito con la poca forza che ho.
"Ci vedremo presto...vero papà?" Dico sorridendo.

Voglio morire col sorriso.

Ma delle urla mi fanno aprire gli occhi.

Un ragazzo è arrivato.
Non lo vedo in volto.

Due coltelli gli spuntano dalle mani e in un lampo li Conficca dentro i corpi.
"Avete toccato al mia ragazza, crepate" Esclama.

Mentre i corpi degli uomini si accasciano a terra si gira verso di me.

Mi prende in braccio e afferra la mia collana con dolcezza.
Continuo a non vederlo in faccia.
Lascia un bacio svelto sulla mia collana.

Non riesco nemmeno a vedere la luce fuori dal vicolo che cado.
cado nell'abisso buio.




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