capitolo 5 - niente perdono per te

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Entro in casa che mamma e Theodore dormono.

Faccio più piano possibile e visto che sto morendo di fame , Afferro dei biscotti dalla cucina ed entro in camera mia.

Mi infilo la prima maglietta che trovo e mi sdraio sopra le coperte.
Penso che leggerò fino a quando si sveglieranno.

Sono le 7 circa quando la mamma si alza e viene a bussare alla mia porta.

"Ehi c'è nessuno qui?"Esclama con la voce impastata dal sonno bussando alla porta.
Il solito doposbronza.

"Si mamma ci sono io, Nyx," dico.
Ora dopo la sbronza non si ricorda nemmeno dove vive.

Questa stronza pensa che possa sempre contare su di noi.

Che cazzo, io prima o poi me ne andrò da questa casa e anche Theodore.

Anche se lui le vuole così bene che vivrebbe con lei tutta la vita.
Non lo capisco.

Lei dopotutto non è altro che un troia che non fa altro che deprimersi e sperare che i figli non la buttino fuori di casa.

La mamma entra nella stanza e io mi alzo dal letto "Ciao tesoro ,dormito bene?"
"Benissimo, non hai idea di quanto siano comodi i lettini di una cella" dico con un velo di cattiveria.

Theo dice che devo essere gentile con lei.
Ma come faccio?
Non provo altro che odio per lei.

Per le volte in cui non c'è stata per me è per Theo.
Per quelle in cui c'era ma ubriaca o fatta.
Per le volte in cui avevo bisogno di amore che non ho avuto.

"Scusa"dice la mamma.

Scusa?
Non mi aspettavo delle Scuse da lei.

"E per cosa?" Dico fingendomi stupefatta.

"Beh...per tutto. Mi dispiace sono una madre orribile" dice.
Aspetto che continui in silenzio.

"Nyx...io ti voglio tanto bene...io non sono riuscita a dimostrarlo...scusa..perdonami"
dice le ultime parole singhiozzando.

Ma dai ti dispiace?
Grazie al cazzo.

Sto per impazzire.
Seriamente lei arriva da me e mi dice che le dispiace?
Coraggiosa.

Tra l'altro se la figlia a cui stai parlando ti odia e soffre di attacchi di rabbia.

"Scuse accettate ora esci" dico apatica.

"No, voglio starti accanto"dice sicura.
" Esci-di-qui "Dico io.

Lei si alza ed esce senza guardarsi dietro e chiude la porta.
Io mi accascio sul pavimento.

Non c'è la faccio.
Non riesco più a continuare.

Mi siedo con la schiena contro il letto e le braccia intorno alle ginocchia.

Basta. Basta. Basta.
Le voci tornano a vorticare nella mia testa.
E non mi piace.

"Non ti vorrà mai nessuno"
"Non sei abbastanza"
"Sei di troppo"

Mi perdo in un pianto accecato dalla rabbia e dall'odio verso la mia vita.

Dopo essermi calmata vado a casa di Valency che mi aiuta a fare i compiti e poi torno a casa.

Abyss-my emo girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora