La Frattura
I mesi passavano lenti e dolorosi per T/N, che continuava a non mangiare e a vivere come in una nebbia costante. Ogni giorno, Valeria cercava di farla mangiare, provando con dolcezza e pazienza, ma niente sembrava funzionare. Un giorno, però, la frustrazione raggiunse il punto di rottura.
"T/N, devi mangiare qualcosa," disse Valeria, posando un piatto di cibo davanti a lei.
T/N guardò il piatto, ma non fece alcun movimento per toccarlo. "Non ho fame," rispose con voce monotona.
Valeria sospirò, cercando di mantenere la calma. "Non è una questione di fame, è una questione di sopravvivenza. Stai morendo, T/N."
"Sto bene," rispose T/N, fissando il vuoto.
La calma apparente di T/N fu la goccia che fece traboccare il vaso. Valeria si alzò in piedi, i suoi occhi pieni di lacrime e rabbia. "No, non stai bene! Sei un cadavere che cammina! Stai distruggendo te stessa e non lasci che nessuno ti aiuti! Non capisci quanto ci preoccupiamo per te?"
T/N rimase impassibile, la sua voce ancora calma e distante. "Non puoi capire cosa sto passando. Nessuno può."
"Non è vero! Sto cercando di aiutarti, ma tu non fai altro che rifiutare ogni tentativo. Ti prego, almeno prova!" gridò Valeria, la voce rotta dall'emozione.
T/N alzò lo sguardo verso di lei, ma i suoi occhi erano vuoti. "Non mi serve aiuto."
I medici, sentendo le urla, entrarono nella stanza e presero Valeria per un braccio. "Signora, dobbiamo chiederle di uscire. Questo non sta aiutando T/N," disse uno dei medici, cercando di mantenere la calma.
Valeria lasciò la stanza in lacrime, mentre T/N rimase seduta, immobile. La sua mente era un vuoto, incapace di assorbire le emozioni che le stavano crollando addosso. I medici cercarono di confortarla, ma le loro parole sembravano lontane, come un'eco distante.
Dopo l'incidente con Valeria, i medici decisero di aumentare la sorveglianza su T/N. Le sessioni con lo psicologo divennero più frequenti, nel tentativo di aiutarla a ritrovare un minimo di stabilità. Valeria, sentendosi impotente e colpevole, continuò a visitare T/N, ma con un atteggiamento più distaccato, sperando che una presenza costante potesse fare la differenza.
Marcello, dal canto suo, era sempre più preoccupato per la situazione. Nonostante il dolore e la frustrazione, non smetteva di sperare in un miglioramento. Continuava a scrivere canzoni, molte delle quali ispirate dal suo amore per T/N e dal suo desiderio di vederla felice di nuovo.
La giornata si concluse con T/N che guardava fuori dalla finestra della sua stanza, osservando il tramonto. I colori vivaci del cielo sembravano un contrasto crudele con il grigiore che sentiva dentro. Ma, in quel momento di solitudine, una piccola scintilla di speranza iniziò a farsi strada nel suo cuore. Forse, con il tempo, avrebbe trovato la forza di combattere i suoi demoni.
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I love you
RomanceMarcello, noto nel mondo della musica come MV Killa, è un giovane cantante e musicista che vive una vita frenetica tra concerti e serate nei locali. Nonostante il successo, sente un vuoto dentro di sé che non riesce a colmare. La sua vita prende una...