I love you

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Un Nuovo Inizio

I giorni passavano lentamente, carichi di preoccupazione e speranza. T/N era ancora in ospedale, sotto costante osservazione, ma lentamente iniziava a riprendersi. Una mattina, finalmente, aprì gli occhi. Il mondo intorno a lei sembrava sfocato, ma sentì subito la presenza rassicurante di Valeria accanto a lei.

"Stai svegliando, T/N?" chiese Valeria, con la voce rotta dall'emozione.

T/N annuì debolmente. "Dove sono...?" chiese con voce flebile.

"Sei in ospedale, ma stai migliorando," rispose Valeria, prendendole la mano.

Poco dopo, Valeria uscì dalla stanza per informare i medici del risveglio di T/N. Marcello, che era rimasto nel corridoio, sentì la notizia e si avvicinò alla stanza. Il suo cuore batteva forte, pieno di speranza e paura.

Entrò nella stanza con passo incerto. T/N, vedendolo, si bloccò e sgranò gli occhi. Quando Marcello si avvicinò, T/N iniziò a urlare, il terrore nei suoi occhi evidente.

"Ti prego, calmati," disse Marcello, con la voce tremante. "Non ti farò del male, te lo prometto. Sono qui solo per aiutarti."

I medici, sentendo le urla, si avvicinarono alla stanza, ma Marcello spiegò rapidamente la situazione. "Lei ha avuto un trauma, per favore, datemi solo un momento," disse, cercando di mantenere la calma. I medici, capendo la delicatezza del momento, decisero di non intervenire immediatamente.

T/N, vedendo che i medici non arrivavano, cercò di farsi sentire, ma le sue forze erano esaurite. Scoppiò a piangere, incapace di gestire la situazione. Marcello si avvicinò lentamente e la abbracciò con delicatezza. T/N cercò di divincolarsi dall'abbraccio, temendo che potesse farle del male, ma Marcello era più forte. Alla fine, priva di energie, si lasciò andare e poggiò la testa sul petto di Marcello, che sentì il suo cuore spezzarsi a quella vista.

"Va tutto bene, sono qui per te. Non ti lascerò mai," sussurrò Marcello, con le lacrime che gli rigavano il viso.

Dopo quell'incontro, qualcosa cambiò in T/N. Iniziò a sentire meno paura verso Marcello e lentamente cominciò a fidarsi di lui di nuovo. Marcello passava ogni giorno in ospedale, aiutandola a mangiare e cercando di riportare un po' di normalità nella sua vita.

Un giorno, Marcello entrò nella stanza di T/N con un piatto di cibo. "Ecco, T/N, ho preparato il tuo piatto preferito," disse, cercando di mantenere un tono leggero.

T/N guardò il piatto con esitazione. "Non ho fame," disse debolmente.

"So che è difficile, ma devi mangiare qualcosa. Solo un boccone, per favore," insistette Marcello, avvicinandole una forchetta.

T/N prese la forchetta con mano tremante e portò un piccolo boccone alla bocca. Marcello sorrise, incoraggiandola. "Brava, vedrai che ogni giorno andrà meglio."

Passarono i giorni, e con l'aiuto costante di Marcello, T/N iniziò a migliorare. Ogni pasto era una piccola vittoria, ogni sorriso un passo verso la guarigione. Marcello non smetteva mai di supportarla, mostrando una dedizione e un amore incondizionato che aiutavano T/N a trovare la forza di combattere.