Ormai è passato un giorno, eppure mi sento ancora in colpa per averlo baciato. Ma a farmi tornare su il morale, oggi c'è la gita! Tutti al mare, che bello, avrei affogato Elliot e Xavier.
Non mi piace fare vedere il mio corpo, quindi metto una maglia sopra il costume, così che mi nascondo pure le cicatrici. Il mio costume è nero con delle onde blu scuro. Ma cazzo, quanto è bello Elliot? Ha un costume verde militare e una... Mia maglia? Perché ha una mia maglietta? Per lo più quella che mi ha regalato lui! Nello zaino mio c'è solo un' accappatoio da mettere per terra , invece Elliot ha tutto: la crema solare, il cambio per entrambi, il pranzo al sacco, i soldi e i cellulari.
«Ricciolino, andiamo? È quasi ora.» questa volta non dobbiamo andare a scuola, ma oggi dobbiamo andare alla stazione dei pullman. Proprio attaccato a casa nostra.
Non abbiamo neanche preso la bici, siamo andati a piedi fino a lì. Tenendoci per mano! Ok, sono completamente innamorato di lui. Non so perché, quando o ste cose. So solo che lo amo... Però lui non so se ricambia i miei sentimenti. Devo solo sperare. Sperare in un futuro noi. Se Ve lo state chiedendo, sì, avrei mantenuto a tutti i costi la promessa fatta ad Anthony. Lo avrei adottato. Ad ogni costo. Spero solo che suo papà sarà Elliot. Pensateci: Papà Cesar e Papà Elliot, non sarebbe fico?
Arriviamo in tempo, la professoressa Bridgeman stava appena facendo l'appello.
«Siete arrivati in tempo, Walker e Volkov. Per la vostra fortuna, siete nello stesso autobus. Per ora.» riinizia a chiamare gli alunni. Che cazzo me ne frega del "per ora", sono insieme ad Elliot! Insieme a lui posso fare quello che voglio! Amo troppo essere con lui. Wow. Sembro drogato.
Dopo pochi minuti entriamo nell' autobus. «Posso dormire sulla tua spalla, biondino?» ed eccoci... Aspetta. Biondino?! Da quando mi chiama così? Mi sto sorprendendo.
«certo, vieni qui. Buonanotte, ricciolino.» gli iniziò ad accarezzare i capelli, mentre odoravo il suo dolce profumo di lavanda. Io so il perché di questo pisolino: è stato sveglio tutta la notte a fissarmi e guardare il vuoto. Lo conosco troppo bene. E chiariamoci, dover stare con il ragazzo che amo senza poterlo baciare è difficile. Più di qualunque cosa. Speriamo solo che dopo stia con me, sennò chi affogo? Xavier mi ammazzerebbe prima che lo faccio, questo è sicuro. Mi manca solo lui. Il mio amore.
Dopo poco mi addormento anche io, per circa 3 ore. Quando mi sveglio è tutto strano: ho un cuscino sotto la testa e una fascia sulla fronte. Chi cazzo è stato?!
Ci sono Xavier, Ash, Venice e Elliot che ridono. Stanno scrollando su Instagram. Quindi apro anche io l'app per vedere che è successo, mi hanno scattato una foto per poi metterla sulla storia. Giuro che gli ammazzo.
«chi è stato?» mi appoggio ad una delle poltrone.
Tutti zitti.
Ho capito, tutti insieme mi hanno fatto uno scherzo. Di pessimo gusto poi.
«Dai, biondino, scherziamo! Era solo un piccolo scherzo.» Elliot mi guarda con gli occhi innamorati, vorrei tanto baciarlo. Solo che non posso, la natura è contro questa cosa.
«Fa niente.» mi metto le cuffiette, e inizio a scrollare i reels su Instagram. Finché non mi arriva una notifica da Siria.
«Ehi, Cesar!
Spero che il tuo viaggio con amici e ragazzo stia andando bene... Purtroppo ancora per poco.
Tuo fratello Dimitri, è venuto a parlarmi. Gli ho detto dive siete e, per la tua fortuna, sta venendo a prenderti!
Non sei felice di passare il tempo con il fratellone? »
Felice? Ma si è drogata? Lui ha fatto solo del male. A me e ai miei amici. Se non fosse per lui mamma e papà sarebbero ancora vivi. Inizio a pensare, pensare ad un modo per farlo incazzare ancora di più.
Idea.
«Venice, vieni un' attimo?» la chiamo, per poi allontanarci da tutti. «Voglio chiedere ad Elliot di fidanzarsi con me, visto che ti sei la sua migliore amica, puoi aiutarmi?» i suoi occhi si illuminano, e non smette di ridere.
«e me lo chiedi pure? Certo!» mi abbraccia, per poi accompagnarmi fuori dall' autobus. Fuori c'erano già tutti, ed Elliot sembra triste di vedermi con Venice. Come se fosse geloso.
«Per prima cosa, Cesar. Compragli dei tulipani, lui gli adora.» si mette a guardarlo. «e se riesci, un' anello. Ma è facoltativo. Lui ti ama così come sei.»
Aspetta, cosa? Mi ama? Allora forse ho una possibilità. Ok Cesar, c'è la puoi fare. «va bene, Grazie. Ora andiamo a farci il bagno.» inizio a correre, finché Xavier non mi prende per il molletto e mi tira verso di lui. «vuoi dirgli tutto, vero?»
Annuisco.
Si mette a ridere, per poi darmi uno spintone e venire insieme a me sul telo mare che ha portato Elliot. Intanto li guardo, è bellissimo... I suoi ricciolino ora sono bagnati, e le sue guancette piene di lentiggini sono rossicce. Cosa c'è di più bello? Nel frattempo guardo il telefono, e , di nascosto scatto una foto a Xavier. Peccato che lui è fotogenico. Esce sempre bene nelle foto. Il mio contrario.
Ad un certo punto, la professoressa Parkinson di urla di venire per mangiare. Era già ora di pranzo? Sembrano passati solo 5 minuti! Però è anche vero che ho dormito la maggior parte del tempo. Venice, Ash e Elliot tornano sul telo mare e iniziamo a mangiare.
«Perché non vi fate il bagno?» chiede Ash, prima di dare un morso al panino con la cotoletta.
Xav alza gli occhi al cielo, come se fosse infastidito. «saranno cazzi nostri, non credi?»
«scusa.»
Mentre mangio, Elliot si avvicina sempre di più a me. Come se volesse del contatto fisico, anche se sa che lo odio. Però, per lui faccio un' eccezione. Lo amo troppo per dirgli di no.La mia attenzione viene presa dal bagnino. «Si avvisano i bagnanti che è stata dispersa una bambina di nome Anastasia, al momento della scomparsa aveva un costume a viola a righe bianche.» tutta la spiaggia è allarmata, ma mai quanto me. Mi dirigo subito a cercare questa povera bambina, vado per ogni punto della spiaggia, metri più avanti. Senza vederla. Fin quando non vado dietro una casa. Vedo Dimitri, mentre prova a strangolare quella povera bambina.
«Dimitri.» stringo i pugni, mentre i miei muscoli si contraggono.
Lascia cadere la bambina a terra, che cosse subito dietro di me. «Cesar, come mai da ste parti, fratellino?»
«perché fai questo.» prendo Anastasia in braccio. «sai solo far del male alle persone? Prima mamma e papà, poi Elliot e ora una povera bambina.»Vi starete chiedendo in che senso ha fatto del male ai nostri genitori, beh... Lasciate che ve lo spieghi.
Tutto inizia nei tempi belli, quando io non ero ancora nato e Dimitri aveva solo anni. Mamma lavorava in baca, e papà era un professore all'università. Abitavamo a Mosca, la capitale della Russia. In una casa a due piani fantastica. Al primo c'erano: lo studio di papà, la cucina, il salotto e persino una sala giochi. Il problema arriva anni dopo, nel 2005. Il 7 ottobre 2005. Il giorno della mia nascita. La mamma non riusciva a mantenere due bambini, e papà iniziò a drogarsi. Ma la cosa peggiore è successa quando io avevo tre mesi, eravamo in macchina per tornare a casa da una festa e... una macchina ci colpisce. Dimitri se la cava con qualche punto, mamma e papà pure. Ma le mie ferite erano profonde e gravi. Molti pezzi di vetro mi sono entrati degli occhi e un pezzo della porta della macchina mi è entrato nello stomaco, senza fare danni troppo feroci ma lo stesso in una situazione molto grave. I miei occhi se la cavano per un pelo, e grazie alla bravura dei medici che oggi non sono cieco. Invece, per lo stomaco mi è rimasta una cicatrice molto profonda. già a tre mesi ho rischiato la vita. Ormai i nostri genitori andavano molto a me,a non per delle preferenze, ma perché dovevano curarmi. È stato un miracolo che ero sopravvissuto, stavano solo cercando di aiutarmi. Però a Dimitri non andava bene. Per vendicarsi di tutto, ha deciso di uccidere i nostri genitori. Ho un ricordo nitido di quella notte: era il 7 giugno 2009, erano ormai le 02:50 di notte. Io stavo dormendo in camera mia, quando sento delle urla strazianti venire dalla camera dei miei genitori. Cammino, fino ad arrivare davanti alla porta socchiusa. Non la apro, ma guardo dal buco della porta ancora aperto... Una situazione orribile. Dimitri, con un coltello in mano, ricoperto di sangue che pugnalava mamma e papà. Prima di morire, mamma mi inizia a guardare, sorridendomi con gli occhi pieni di lacrime. Peccato che mio fratello se ne accorge, e corre da me. Riesco ad uscire di casa, andando a chiedere aiuto a qualcuno. Il mattino dopo la polizia arrivò in casa, e vedendo quella scena non sapevano cosa pensare. Interrogarono sia me che mio fratello e scoprirono che Dimitri non è in grado di intendere e di volere, quindi purtroppo non è stato arrestato né prima né ora. Ancora oggi, Dimitri continua a fare razzie e, anche se agli occhi di tutti è un ragazzo modello, fa parte della mafia. Nel tempo continua ad uccidere e vandalizzare, usando la scusa di non essere sano di mente. Anche per Anastasia, avrebbe usato quella scusa.
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Ehi!
So che questi capitolo è abbastanza lungo, ma spero che ne valsa la pena🥹
La storia di Cesar è molto complicata, ma ora sta cercando di crearsi una vita. C'è la farà?🤭
Ringrazio ancora Kyle per starmi aiutando e vi ricordo di leggere il suo libro "our love behind a Mask"🤎
Vi piace che Cesar vuole dichiararsi a Elliot? Ci vorrà un po', ma prima o poi li farà<3 💐
E comunque, ora sapete il compleanno di Cesar (7 ottobre 2005) ma quello di Elliot?🫢
Ringrazio i miei amici che mi stanno aiutando e ringrazio tutti quelli che leggono ogni capitolo🫶🏼 VI ADORO‼️
È bello sapere che un libro che sto progettando da mesi stia diventando così tanto famoso<3 e il merito è tutto vostro che state con me💗
Fidatevi, tra Elly e Cesar succederà DI TUTTO🫢🌶️ con l'aiuto di Venice, Ash e Xavier il loro amore crescerà. Anche se con degli imprevisti forse. Ma chi lo sa? Vi aspetto nel prossimo capitolo e, come sempre, vi lascio i nostri account di IG💞
Io➡️ sky_kolajj
Elliot➡️ Ellyw._alker 🥕
Cesar➡️ cesar_.volkov🥀Al prossimo capitolo, ciao💐💗
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Il modo in cui ti ho iniziato ad amare
Teen FictionCompleta💿 ESTRATTO☄️ «Se mai tu avessi una figlia, come la chiameresti» Che domanda strana, sinceramente non ci ho mai pensato, ma la risposta mi esce automaticamente. «Evelyn.» Mi guarda stranito. «Perché?» «è il nome di mia mamma, è per ricordarm...