Capitolo 14- Cesar

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Mi sanguinano le orecchie, io ho la sensazione di cadere nell'oscurità e sento solo il suono del coltello che entra nei miei genitori, con sopra di me il sorriso di mio padre mentre muore. Oltre al coltello, inizio a sentire la risata di Dimitri. Lui ride solo per cose sadiche e crudeli, mai per buone cose. Intorno a me tutto diventa poco a poco più chiaro, diventando un cielo azzurro pieno di nuvole. Il senso di cadere si fa piacevole, tocco l'erba mentre l'aria fresca mi accarezza i capelli dolcemente. 

Un bambino piccolo arriva da me, poco a poco il panorama si trasforma in una camera. Il piccolo si siede sopra di me e alza un pugnale, giro la testa e vedo Elliot morto vicino a me.  Un dolore lancinante mi trafigge il petto, guardo e il bambino mi ha messo il pugnale nel petto. Analizzo il piccolo e vedo Anthony, poi mi giro verso la porta e vedo una piccola ragazzina, le sorrido e tutto intorno a me diventa buio. sento solo delle parole: «Zio mi ha detto di farlo, papà.»

Mi alzo e sono in camera dei miei genitori, giro la testa ed Elliot sta dormendo. A quanto pare era solo un'incubo. Inizio a piangere e stringo Elliot, anche con gli occhi chiusi mi sembra un angelo. Il sole che fuoriesce dalla finestra gli illumina le labbra tutte screpolate e le sue guance arrossate e piene di lentiggini. «Scemo, che è successo?» In tutto questo, si è svegliato. Mi sta accarezzando la testa, mi appoggio sulle sue cosce e lui si soffia il naso. 

«Hai il raffreddore?» gli accarezzo la guancia, lui annuisce con la testa. «proprio oggi, beh, significa che starò qui con te.» accendo la televisione, iniziamo a guardare i film che ci capitano mentre fuori la neve inizia a cadere dolcemente sul suolo, tutto quesro sembra finto.

Mentre guardiamo li schermo, Xavier entra in camera. «Idioti, c'è una ragazza che vi cerca.» alzo gli occhi al cielo, mi alzo dal letto e prendo per mano Elliot. Ci incamminiamo verso la porta, mi fermo appena vedo quei fottuti capelli neri. È Siria.

Ci corre addosso, abbracciando Elliot. La guardo, lei mi guarda. Capisco su ito che ha un piano in mente, solo che non capisco cosa vuole. «Ragazzi, mi siete mancati.» prende per mano il mio ricciolino e lo allontana da me. «Elliot, posso parlarti?» inizia a fare una vocina bassa, come se non volesse farsi sentire, le sue pupille si dilatano.

«Certo, dimmi.» Siria lo porta nella nostra camera, l' ultima cosa che fa lui è mandarmi un bacio a distanza. Mi avvicino alla posta in legno, l'unica cosa che sento è la risata imbarazzata di Elliot. Poi però sento dei vestiti appoggiarsi sul pavimento, qualcuno che si siete sul letto e un gemito da parte di Siria.

Cosa diamine sta succedendo lì dentro? Mi allontano dalla porta, vado in camera di Venice e la abbraccio. «Ho paura, Venice.» sembra stranita, mi accarezza i capelli.

«Paura di cosa?» chiede, si rimangia subito le parole quando punto la camera. «Cesar, tranquillo. Lo sai che Elliot ti ama.» scuoto la testa, so che sto davvero sbagliando qualcosa. Ma cosa?

La guardo con le lacrime da coccodrillo, «ma se mi ama,» respiro «perché sta facendo questo?» la prendo per mano e la porto davanti alla porta, dove si continuano a sentire dei gemiti. Mi fa sedere sul divano, lei si avvicina alla porta ed entra nella camera.

Rimane immobile davanti all'entrata della stanza, come se avesse visto qualcosa che non doveva vedere. Lei esce dalla stanza ed Elliot la segue, sembra stressato. «Biondino, stavamo solo guardando un film...» mi abbraccia, ma tutto questo non mi sembra vero.

«e quei gemiti allora?» mi guarda, vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime, il suo battito cardiaco accelera.

«Era un film a luci rosse diciamo, mi ha secco di guardarlo.» non mi guarda neanche negli occhi mentre lo dice, si capisce che è una cazzata.

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