Non ci credo, Cesar mi ha portato in Russia! A quanto pare, andare a casa di Siria era solo una scusa per non farmi sospettate, ma finalmente vedo il suo paese.
Come prima cosa ci dirigiamo nella sua vecchia casa, una villetta piccola, con perfettamente tre camere: la sua vecchia camera, la vecchia camera di Dimitri e quella dei suoi genitori.
Noi due avremmo dormito in quella dei suoi genitori, Ash e Xavier in quella di suo fratello e Venice nella sua. Sono impaziente, subito dopo aver messo a posto le cose corro fuori, con una giacca di pelo per non sentire freddo. I nostri amici restano lì al caldo, ma noi due ci incamminiamo verso l'orfanotrofio, andremo a trovare Anthony finalmente!Penso proprio che appena saremo pronti, Anthony diventerà nostro figlio. Durante tutta la strada ci fermiamo nei negozi di giocattoli per prendere qualcosa per lui, ormai siamo pieni di macchinine, Peluche, personaggi di giochi e cose simili.
Facciamo gli ultimi passi ed eccoci davanti a quell' edificio enorme. Faccio un respiro profondo, per poi entrare dentro il cancello e cercare il piccolo in mezzo a tutti i ragazzi e bambini.
Una vocina ci chiama, mi giro e vedo il piccolo che ci corre contro. Apro le braccia accogliendolo in un caldo abbraccio, a cui si unisce pure Cesar, e poi tutti gli altri bambini.
Mi alzo in piedi e prendo il sacco pieno di regali, «Vi abbiamo portato dei regali, per tutti!» i piccoli saltano di gioia, mentre facciamo avere ad ogni bambino un gioco, tutti ridono e saltano. Sono felice, finalmente vedo il piccolo bambino che ho sempre sognato abbracciare, insieme al mio ragazzo e ai miei amici!
Non so bene perché, ma mi sono messo a piangere. Gioia? Tristezza? Forse un misto di emozioni. Guardo Cesar, «Ti amo, Cesar.» mi asciugo le lacrime. «E così sempre sarà.» Arriva un po' di vento, e i nostri capelli svolazzano insieme ad essa. Ci scappa un bacio, e tutti ci guardano. Chi ridendo, chi stranito, chi parlottando. E poi, sentiamo degli applausi. E no, non sono i bambini, è Dimitri.
«Ma ciao, fratellino.» si avvicina a me. «e ciao, Elliot Walker.» provo ad allontanarmi da lui, ma mi prende il braccio. Le suore portano dentro i bambini, ma Cesar rimane con me. I miei occhi si riempiono di nuovo di lacrime, la sua presa mi blocca la circolazione. «Non muoverti, Walker. Oppure farai una fine atroce.» tira fuori dalla tasca una pistola, che mi fa zittire. Cesar a questo punto entra nell'orfanotrofio, lasciandomi da solo con lui. Scoppio a piangere, il mio ragazzo mi ha davvero abbandonato? Mi aveva promesso di non andarsene mai, eppure lo ha fatto.
Dimitri si mette a ridere, «Vedi? Quel codardo di Cesar non è pronto per una relazione, la tua vita non ha più senso.» mi porge la pistola. Ormai penso sia il momento di farlo, ammettiamolo, senza di lui non sono niente. Con la mano tremolante prendo la pistola, puntandomela alla tempia.
Sento qualcuno dietro di noi. «Se ti spari, io mi sparo.» è Cesar, che imita il mio gesto. «O tutti, o nessuno.» Da una parte ho Dimitri che mi dice di farlo, ma se lo faccio, non avrò più Cesar. Suo fratello mi prende la pistola dalle mani, continuando a puntarmela alla tempia. Cesar a sto punto punta il ferro su di lui, e io provo a scappare. Purtroppo mi prende il braccio, urlo dal dolore mentre sento un altro sparo e qualcuno cadere. Mi giro e Cesar è lì a soccorrermi, mentre le suore chiamano l'ambulanza. Continuo a piangere, mentre il dolore atroce continua ad aumentare.
Sento le sirene arrivare, mentre degli uomini mi portano nell'ambulanza. Cesar entra con loro, e resta tutto il tempo con me ad aiutarmi. Arriviamo subito in ospedale, mi portano in sala operatoria per estrarre il proiettile e mettere i punti. Non so bene com'è andato, visto che mi hanno fatto un'anestesia totale, ma sono sicuro che è andata bene. Sennò non sarei qui.
Vedo tutto sfocato, la luce mi acceca. «Dove... sono?» alzo la testa, vicino a me c'è una dottoressa uguale a Venice. Mi accarezza i capelli.
«Signor Walker! Finalmente si è svegliato. Lei è rimasto incosciente per un giorno intero, e ora eccolo. Come sta?» Apre sia la porta che le finestre per far circolare l'aria, Ma appena la porta si apre, un sacco di persone entrano nella stanza: mia mamma, mio papà, mia sorella, Cesar, Xavier, Ash e Venice.
I miei genitori corrono ad abbracciarmi, uguale per Cesar che mi bacia. «Per fortuna sei rimasto in vita, il proiettile non ha toccato nessuna arteria. Sei in salvo.» dice mia sorella. provo ad alzare il braccio, anche se non riesco per la flebo. «Resterai qui per un po' di giorni, ma niente di grave. Alla vigilia di natale sarai con noi.»
«Lelly?» Sento una voce venie da dietro, le suore dell'orfanotrofio hanno fatto venire Anthony! Mi corre addosso piangendo, lo faccio salire sul lettino e inizio a stringerlo a me. «Mi hai fatto paura, non farlo più!»
La suora si avvicina, «Abbiamo passato tutta la notte a pregare per te, e il signore ci ha ascoltati.» fa un'inchino, per poi avvicinarsi. «Dimitri è in Carcere per tentato omicidio, ma uscirà presto. Dovete stare attenti.» prende per mano Anthony, iniziando ad allontanarsi verso la porta bianca che porta fuori dalla mia camera.
La mia vita sta diventando un film, ogni posto che vado entro in ospedale. Non so badare a me stesso, e probabilmente non saprò badare a un futuro figlio.
Mio padre mi porge un pacco regalo, hanno deciso di portarmi un regalo dall' Italia! Non aspetto un' attimo ad aprirlo, inizio a strappare la carta rossa che avvolte in pacco, apro la scatola e vedo un peluche... È uguale al mio primo gatto. Non so cosa dire, scoppio a piangere stringendolo a me. «abbiamo pensato di portartelo come ricordo, visto che Ares ormai non è più qui. Pensavamo fosse un regalo abbastanza carino, abbiamo sbagliato?»
Gli guardo, «Sbagliato? È la cosa più bella che potevate regalarmi!» mi sistemo meglio sul letto, e Cesar si siede vicino a me. Vedo subito sulle sue braccia ci sono dei nuovi tagli freschi, alcuni con ancora un po' di sangue che esce.
«Potete lasciarci da soli un' attimo?» prendo per mano Cesar, che inizia a tremare. Tutti escono dalla sala e ci lasciano da soli insieme, lo faccio appoggiare sulle mie gambe. «Perché l'hai rifatto?»
Mi guarda con un' espressione dispiaciuta sul viso, «avevo paura.» i suoi occhi si riempiono di lacrime, lo bacio per farlo calmare. Prendo dei cerotti che sono sul comodino affianco a me. Riesco a coprire la maggior parte dei tagli, ma alcuni rimangono scoperti.
«Ti amo.» dico. «Non devi avere paura, io rimarrò sempre con te.» lo bacio, lui si alza e si siede vicino a me su una sedia.
Fa un respiro profondo, e poi mi chiede «posso riposarmi un' attimo? Non ho dormito tutta la notte, ero rimasto sveglio ad aspettare che ti svegliavi.» mi fa tenerezza, gli dò il mio cuscino e gli dò la buonanotte, si addormenta subito. Inizio a guardare il suo viso, è liscio come quello di un bambino, ha le labbra rosse e ormai pure in naso per tutto il freddo.
_-_-_-_--_-_-_--_-_--_-_-_--_-_-_--_-_-_-_--_-_-
Ehii🫶🏼
Dopo una pausa, eccomi qui‼️
Ringrazio tutti voi per il supporto che mi state dando, senza di voi non sarei arrivata fino a qui💕
So che i capitoli sono molto corti, e me ne pento. Però proverò a farne tanti, così da riuscire ad avere più pagine📚
Vi ricordo come sempre che il libro su Xavier e Ash si chiama "our love behind a Mask", della mia migliore amica Kyle🤎
Voglio ringraziare pure Flavia, Sofia e tutti i miei amici che stanno leggendo tutto questo provando a darmi idee.❤️🔥💕
Devo proprio dire che in tutti sti mesi che scrivo non ho mai avuto così tanta fiducia in un libro, (ho molte idee in mente per altri libri)🤭
Vi voglio pure ricordare che sto scrivendo un altra storia, molto più lunga e dettagliata chiamata "Between steps and strikes"🩰🥊
In futuro, farò molti altri libri di cui ho già delle idee, tra cui una sul fratello di Leo del mio altro libro e una sua Nikos.
Detto questo, vu lascio come sempre il nostro account su IG🫶🏼Io➡️ Gabbciuu33
Elliot➡️Ellyw._alker🥕
Cesar➡️Cesar_.Volkov🥀Buone vacanze, al prossimo capitolo 💕
STAI LEGGENDO
Il modo in cui ti ho iniziato ad amare
Teen FictionCompleta💿 ESTRATTO☄️ «Se mai tu avessi una figlia, come la chiameresti» Che domanda strana, sinceramente non ci ho mai pensato, ma la risposta mi esce automaticamente. «Evelyn.» Mi guarda stranito. «Perché?» «è il nome di mia mamma, è per ricordarm...