Capitolo 15- Elliot

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Sono un ragazzo orribile, non so neanche più come mi chiamo. Quando Siria mi ha dato da bere quell'acqua mi sono sentito svenire, io non volevo farlo con lei, ma sono stato obbligato.

Da quando dorme da noi, continua a darmi lei da bere bevande "fatte da lei". In più, penso che Cesar abbia capito che tra me è Siria c'è qualcosa. Ma non dire nulla, letteralmente nulla. Io lo amo, ma il mio corpo è manipolato da lei.

Xavier, Ash e Venice non mi parlano quasi da quando Siria è con noi, sembra che tutti siano contro di me. Siria si avvicina a me, «Piccolo,» dice, mettendo una mano sul mio petto. «Vai sul letto, dobbiamo continuare.» mi spinge sul letto, senza neanche farmi alzare, si siede sopra di me e inizia a farmi quello che vuole.

Smette dopo due ore, mi fa finalmente alzare e scappo da quella camera. Cesar è ancora sul divano a guardare la televisione con gli occhi gonfi dalle lacrime. Xavier e Ash sono vicini a lui ad abbracciarlo, ma rimane impassibile.

«Biondino,» lo chiamo. «Ti amo.» mi metto insieme a loro e inizio ad abbracciarlo, lo prendo poi per mano e lo faccio alzare. «Preparati, oggi andiamo in centro!» Inizia a sorridere finalmente, mi fa star bene quel faccino sorridente.

«Io resto qui, devo fare ordine per la casa.» oh, quindi anche oggi resta da solo. Spero solo che non si faccia male, senza di lui non so cosa fare. Lo bacio e vado a cambiarmi, Tutti sono già vestiti, Siria ha dei leggins e un maglione nero, Venice dei leggins con sopra una gonnellina bianca, una maglietta e la giacca e i due piccioncini hanno i pantaloni della tuta grigi e la felpa nera.

Io metto i pantaloni neri e il maglione verde, nulla di troppo strano. Saluto Cesar e usciamo da quella casetta. All'esterno tutto è innevato, la stradina si riconosce solo per le i pronte dei tacchi di Siria. Guardo dalla finestra e vedo il mio piccolo prendere qualcosa da sotto il divano, ma quando mi vede chiude le finestre.

Entriamo nella macchina di Siria, lei al volante, io vicino a lei e i tre nostri amici dietro. Ash mi guarda, poi inizia a parlare. «sono preoccupato,» abbassa lo sguardo e si allontana da tutti, andando all'angolo della macchina. «Cesar si comporta in modo strano, non sorride più, non parla quasi e sta sempre lontano da tutti.»

Xavier lo guarda «Ci credo, secondo me è solo geloso di questi due davanti. Dobbiamo pensare che Elliot è il suo ragazzo.» quando dice questo, i miei occhi si riempiono di lacrime. «Anche io sarei geloso se ti vedessi con una ragazza che odio.» borbotta Xav.

Dopo poco siamo arrivati in centro, tutte le bancarelle colorate rallegrano quel posto grigio. Le persone passeggiano avanti e indietro, oppure stanno a pattinare sulla pista. Sembriamo in un film, tutti felici, sorridenti e con i loro amici o famigliari.

Siria mi prende per mano, e prima che ribatto mi bacia. Mi sento rinchiuso in gabbia, come se fossi obbligato a farlo. E lo sono. Io amo Cesar, ma lei mi minaccia. Probabilmente solo solo facile da manipolare, ma ho paura che lei gli faccia qualcosa.

«ragazzi,» Venice ci chiama. «Elliot, sei fidanzato. Non ti vergogni?» mi tira uno schiaffo, ormai tutti gli occhi sono su di noi. Sento della gente parlare, i miei amici mi guardano schifato e... Siria ride. Venice la guarda, «E tu, che cazzo ridi, eh?!» gli salta addosso e inizia a colpirla ripetutamente in faccia. «Tutto questo, è colpa tua. Se tu non fossi venuta, tutti saremmo felici ora.» Siria ha la faccia in sangue, e le cadono le lacrime della mia migliore amica addosso.

Sento una notifica arrivarmi sul telefono, è Cesar! Solo che, non è normale. Mi ha mandato due foto, un cappio e una lettera con sopra una scatola, sotto poi c'è scritto: "io ti ho sempre amato, Elliot Walker. Ma per te forse non era lo stesso. Quindi, questo è un'addio." Mi alzo in piedi di scatto, prendo Venice e la porto vicino a Ash e Xavier. Gli mostro i messaggi, mi guardano, gli guardo. «Andiamo.» inizio a piangere, corro verso casa con una velocità inspiegabile. Gli altri mi stanno dietro, gli sento singhiozzare tutto il tempo. Dimentichiamo la macchina, corriamo a piedi fino a quella casetta a 20 minuti di distanza.

Quando arriviamo, davanti alla porta ci sono la lettera e la scatolina. Apro prima la scatola, c'è dentro un'anello con sopra un diamante luccicante. Poi, apro la lettera:

«Caro Elliot,

Non preoccuparti per me, starò bene. Spero che tu adesso che stai solo con Siria possiate vivere una vita felice, adesso che siete senza di me...

Ormai ci conosciamo da sei anni, tanti vero? Pensa, sono sei anni che continui a sopportarmi, e ti ringrazio.

Ormai è da tanto che te lo voglio dire, ma io ti amo, ti ho sempre amato e ti continuerò ad amare per sempre.

Non piangere, sono cose che capitano!<3

Lo vedo quell'anello? era quello che volevo darti da ormai molto tempo, per tutti sti mesi l'ho tenuto nascosto da tutti.

Non preoccuparti, ti chiedo solo di goderti la tua vita con Siria e con la tua futura famiglia, i tuoi futuri figli e tutti!

Da quando ci siamo iniziati a scrivere ho capito cosa voleva dire "essere amati", tutte le volte in cui mi davi quei nomignoli ridicoli, tutti gli scherzi e le risate. Sai, questo, è il modo in cui ti ho iniziato ad amare.

Ho sempre pensato che tu fossi il mio unico amore, e io il tuo. Ma a quanto pare, non è così.

P.S. se vuoi, puoi dimenticarmi, non me la prendo.<3

Quindi, penso che questo sia un'addio, Elliot.

Ti amo.

-Cesar»

Sto tremando, mi esce un urlo di dolore mentre stringo quella lettera contro il mio petto. Mi alzo a fatica e apro la porta, vedo l'unica cosa che speravo non succedesse mai. Cesar, è morto.

CESAR

Finalmente sono da solo a casa!

Quella cretina di Siria non c'è, Elliot è con lei e tutti i nostri coinquilini pure! Appena escono dalla porta, inizio a tirare fuori da sotto il cuscino del divano una corda, la lettera che gli avevo scritto e l'anello che gli avevo comprato mesi prima, per quando gli avrei chiesto di sposarmi. Sono stato un ingenuo.

Vedo che Elly mi guarda, smetto di sorridere e chiudo le finestre. In modo che non mi veda. Mi metto sul mio "letto" (il divano) e inizio a fare un nodo per il cappio, poi posiziono l'anello e la lettera davanti all'ingresso e metto la corta sul gancio che abbiamo sul soffitto.

Prendo il telefono, vado sulla chat con Elliot e gli mando le foto e una dedica, poi vado su quella con mio fratello Dimitri, per la prima volta, gli scrivo "ti voglio bene". Spacco il cellulare a terra, faccio un respiro profondo e metto la testa nel cappio. Prima che io faccia qualunque cosa, lo sgabello sotto di me si rompe. L'aria inizia a non passare più, non riesco più a vedere e l'ultima cosa che sento è L'urlo di Elliot mentre apre la porta della casa.

I miei occhi si chiudono, le orecchie fischiano e sono tutto bagnato. Inizio a vedere delle sagome vicino a me, mi sento il collo bruciare. Guardo in giro e un sacco di scene sono sparse in quel posto tutto nero. Vedo la mia nascita, con tutti sorridenti attorno a me, poi vedo l'incidente con l'auto, poi tutti i regali che mi hanno fatto mamma e papà.

Mi concentro su Dimitri, in tutti i ricordi lui è triste, escluso dalla famiglia a guardarci. Forse avrei dovuto trattarlo meglio e farlo sentire parte della famiglia. Ogni ricordo mi sento peggio, soprattutto in quelli con Elliot o Anthony. Gli ho fatto una promessa ad Anthony, ma non potrò mantenerla. Ormai, sono morto.  

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Ehi

In questo capitolo, non posso ridere.

Questa forse, è la fine. Ma chi lo sa?

Il modo in cui ti ho iniziato ad amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora