I'm going under, and this time, I fear there's no one to save me

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Jennifer Pov's

Due ore prima...

Corro in quella che sarà la mia camera ancora per poche ore, stamattina ho optato per fare il giro della casa con aria malinconica.

So bene che tra qualche mese tornerò qui ma è comunque un po' dura da superare.

Entro nella stanza ed inizio a mettere alcuni vestiti nel borsone, ovviamente certi li lascio qua, non avrebbe senso portarmeli in giro se poi tra un po' torneranno in questo armadio.

Qualcuno bussa alla porta e mi interrompo.
<<Avanti>> urlo.
Sulla soglia compare Stacy, lo sguardo felice mentre mi osserva.
<<Sei sicura di non voler restare ancora un po'?>> domanda sedendosi sul letto.

<<Tranquilla, avete già fatto a sufficienza per me. Più ho un calendario da rispettare>> dico ridendo.
<<Già la se vuoi non ci sono problemi>> mu rassicura.
<<Lo so, però stasera torneranno i tuoi e non penso che sarebbero felici di avermi tra i piedi>> le faccio notare.

Chiudo il borsone avvicinandomi a lei.
<<Già>> dice cupa.
<<Guarda che non cambio stato eh, ci vedremo a scuola e comunque sguamo ogni pomeriggio assieme>> sussurro abbracciandola.

<<Hai ragione, soltanto che il ristorno dei miei mi sta un po' scombussolando>> spiega tornando in se stessa.
Annuisco comprensiva.

Qualcuno suona alla porta e lei si alza di scatto.
<<Sarà il postino, hanno sempre un tempismo di merda>> dice uscendo.

<<Non dirlo a me>>
<<Va bè ti lascio, ci vediamo alla festicciola. Se mi cerchi sono in salotto>> dice allontandosi.

Mi dirigo in bagno e prelevo alcuni prodotti per il viso e la mia spazzola, uscendo mi imbatto in una figura a me nota.

Mi paralizzo notando Lukas appoggiato allo stipite della porta con un'aria angosciata.

<<Devo passare>> borbotto.
<<Possiamo parlare?>> chiede in un sussurro.

Diniego con capo sorpassandolo velocemente, sento i suoi passi seguimi ed imprecò tra me e me.

<<Ti prego lasciami spiegare>> dice entrando in camera.
<<Fuori dalla mia stanza>>
<<In realtà è casa mia ma ok...>> borbotta.

Sento dei passi salire le scale e cerco di calmarmi, non stiamo facendo niente...

<<Dammi solo due minuti, dopo non mi avrai più attorno per tre mesi, non ti costa niente>> mi implora avvicinandosi.

<<Non starò ad ascoltarti, prima di uscire da quella stanza ti ho detto una cosa, ovvero che non me lo sarei mai dimenticato e di conseguenza non te lo avrei mai perdonato. Non ho cambiato opinione, quello che abbiamo fatto è stato un errore>> dico guardandolo negli occhi.

Annuisce amareggiato guardandomi come un cane bastonato.
<<Ok, rispetto la tua decisione. Allora ci si vede in giro>> dice uscendo dalla stanza.

Ritorno a respirare normalmente cercando di rimuovere i ricordi della festa di halloween.
Opto per distendermi sul letto e guardare una serie TV su Netflix.

Queens of HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora