I changed to protect myself, but the memories haunt me

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Lucy Pov's

Oggi ho deciso di prendere in mano la mia vita, stranamente mi sono alzata presto e ho seguito la mia routine giornaliera.

Mi sono lavata, ho applicato un prodotto per prevenire le infezioni sui pearcing appena fatti, sono passata alla colazione.

Tutta la giornata è passata velocemente, sono riuscita anche a riordinare la mia camera, cosa che succede una volta ogni cinque anni...

<<Tesoro come ti senti?>> domanda mia nonna entrando in camera.
<<Abuela, bene>>
<<I buchi?>> chiede preoccupata.
<<Non fanno male>> la rassicuro.

Poggio il libro sul letto e mi tolgo gli occhiali massaggiandomi il naso.

<<Perché ti ostini a toglierli? Eres muy hermosa>> si complimenta sedendosi al mio fianco.

<<Non mentire, con gli occhiali sembri un goblin>> dico sorridendole.

<<Come mai tutti questi cambiamenti?>> domanda con il suo avvento spagnolo.

<<Cosa intendi?>>

<<Pulisci la camera, non esci più di casa, sei tutto il giorno sui libri...>> spiega mostrandomi un sorriso triste.
<<Ho solo tanti esami>> la rassicuro incupendomi.

<<Mmh, perché non esci più con le ragazze?>>insite.

<<Abbiamo litigato>> ammetto.
<<Oh mi...>>

<<Non mi va di parlarne, devo prepararmi che ho l'incontro con il bambino a cui devo badare>> la interrompo alzandomi.

Lei annuice ed esce dalla stanza, mi affretto a prepararmi ed esco di casa.
Per una volta mi prendo il lusso di usare la macchina di mia nonna anche se non potrei.

Seguo la posizione che mi ha mandato la posizione donna per arrivare a casa sua e in venti minuti sono giunta a destinazione.

Scendo dalla macchina a prendo il pacchettino che ho acquistato per strada.

Per arrivare qua mi sono imbattuta in un negozio di giocattoli per bambini e ho pensato che per fare conoscenza con il marmocchio avrei facilitato le cosa con un regalo.

Appena alzo lo sguardo mi strozzo con la mia stessa saliva, davanti a me regna una casa enorme.

Appena il cancello si apre rivela un sentiero di marmorino che posta fino all'ingresso della casa, attorno a me si espande un giardino inmenso curato al millimetro.

Due scalinate ad arco portano alla porta principale delimitata da tre arcate.

Magari ho sbagliato casa?

Proprio mentre sto per fare dietrofront la porta si apre rivelando una donna che presumo essere la domestica.

<<Buon pomeriggio>> saluto cordialmente.

<<Oh salve, deve essere la nuova babysitter... Si accomodi che mi affretto a chiamare la signora>> mi avvisa gentile.

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