All things must pass none so, I must be on my way and face another day

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Jennifer Pov's

Applico il correttore sulle occhiaie e spero di sembrare presentabile.

Stanotte non ho chiuso occhio, la mia mente ripercorreva tutte le cose orrende che ho detto alle ragazze.

Non ero in me, cercavo soltanto un modo per difendermi, ma facendo così ho soltanto rovinato la nostra amicizia.

Dopo essere uscita da casa Johnson ho chiamato immediatamente Sandy, ero in lacrime e non riuscivo a parlare.

Appena mi sono ripresa le ho chiesto se potesse ospitarmi a casa sua per un po' di tempo e fortunatamente ha accettato subito.

<<Tesoro mio, la colazione è pronta scendi...>> urla dal piano inferiore.
Mi precipitò giù per le scale e la raggiungo nella piccola cucina.

<<Buongiorno>> biascico lasciandole un bacio sulla guancia.
<<Dormito bene cara?>> domanda preoccupata.
<<Non ho chiuso occhio>> ammetto.

Mi metto in bocca un pezzo di muffin, le mie papille gustative fanno i salto di gioia appena entrano in contatto con il dolcetto.

Mando giù un boccone notando il suo sguardo preoccupato.

<<Sandy ti ringrazio ancora per avermi ospitata, cercherò un rimedio al più presto>> la avverto.

<<Sciocchezze, rimani qui quanto vuoi, almeno avrò un po' di compagnia>> mi rassicura accarezzandomi i capelli.

<<Troverò un lavoro e ti pagherò l'affitto>>
<<Ma non serve...>> dice dolce.
<<È il minimo>> la rassicuro.

<<Ce la fai ad andare a scuola da sola o vuoi che ti accompagni?>> domanda sciacquando la mia tazza.

<<Prendo l'autobus, c'è una fermata qua vicino>> spiego.
<<Bene, io sarò a casa non prima delle dieci di stasera. Se non ci sono emergenze>> mi avverte prendendo la sua borsa.

<<Tranquilla, io ho allenamento e andrò a chiedere in vari ristoranti se sono interessati ad assumermi>> spiego uscendo assieme a lei.

<<Perfetto, non stare fuori fino a tardi che non è una bella zona>> si raccomanda.
Annuisco abbracciandola.

Lei prende la macchina e io mi affretto a chiudere a chiave la casa.

Sandy abita non molto distante dall'ospedale, è una zona tranquilla ma allo stesso tempo pericolosa.
Specialmente alla sera è soggetta a rapine o bande che si aggirano diffondendo paura.

Cammino verso la fermata controllando il telefono, come sempre non ci sono novità.
Mi illudo sempre di trovare un messaggio sul gruppo ma non succede...

Dopo svariati minuti arriva l'autobus e mi affretto a salire, ammiro il paesaggio intorno a me fino alla scuola.

Scendo riluttante e mi guardo attorno, è come essere al primo giorno di scuola, tutte le mie sicurezze sono andate nel cesso.

Cammino guardandomi attorno smarrita, il mio sguardo cade sulla scalinata principale, nessuna ragazza vi è sopra.

Una lacrima mi riga il viso, quello era il nostro posto, fin dal nostro ingresso in questa scuola abbiamo cercato di accaparrarci quello spazio.

Queens of HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora