"E lasciami alla malinconia,
e lasciami a me stesso
che sono il mio spietatissimo carnefice.”
G.LeopardiDopo aver raccontato la breve ma intensa storia della mia vita alla ragazzina ero molto scosso,così rientrai in classe e senza badare troppo agli sguardi degli esseri umani nella stanza,presi lo zaino e me ne andai a casa.
Nella strada di ritorno mi infilai all’angolo dell’Henry street ed entrai dentro Starbucks.
Mi affrettai ad andare al bancone per non fare la fila e presi un Frappuccino. Capii subito che ci fosse qualcosa in me che non andava.
Io prendevo sempre e solo cose calde da Starbucks,nella mia vita non avevo mai cambiato.
Mi sedetti al tavolino quando mi arrivò una notifica a tutto volume,così,mi precipitai a leggere il messaggio.
-Nolan,sta sera alle 22:15 al Mulligan’s,non sono ammessi ritardi (non fare come il tuo solito),a dopoooo.
Charlie.
Me ne ero scordato,come al solito.
Mentre tornavo a casa pensai a quel messaggio e cercai,con i pochi neuroni sani che mi erano rimasti,di trovare una scusa per stare a casa sotto le coperte a disperarmi e ad ascoltare musica.
Salii in camera ma non feci in tempo a chiudere la porta che,mia madre,se così possiamo definirla,mi chiamò per la cena.
-Oggi è passato Charlie per portarmi un libro,mi ha detto che oggi uscite al Mulligan’s. Oh Nolan,finalmente,sono così contenta che tu esca sta sera. Esultò lei.
Non ci volevo credere,ora altro che scuse,malanni,disperazioni,sigarette e musica…ora dovevo mangiare e filare in camera a vestirmi per uscire.
Prima la mia vita andava a rotoli di scottex,ma da quando era arrivata Ida la mia vita andava a rotoli di scottex bagnati.
Che miglioramento,davvero.
Sollevai la forchetta a fatica,poi,dopo qualche spaghetto ingerito,mi precipitai in camera,spalancai la porta e le ante dell’armadio,mettendo tutto a soqquadro e cercando qualcosa di indossabile.
Frugai un po’tra le mie cose e trovai una camicia bianca,con i bottoni perlati e dei jeans neri che cadevano dolcemente sulla mia vita.
Mi vestii,poi aggiunsi una cintura nera di pelle e andai in bagno per pettinarmi al meglio i capelli.
Presi un po’ di gel e un pettine ed iniziai a sistemarmi i capelli,prima di lato,poi davanti,poi in alto e in basso ma,nulla mi andava bene,nulla mi piaceva.
Mi spazientii.
Ecco un altro strano segno,io ero sempre in sintonia con i miei bei capelli folti.
Mi bagnai un po’ la mano,lanciai il pettine e spettinai i capelli con le dita,poi spensi la luce ed uscii di casa.
-Nol!Wow! Sei uno schianto fratello!
-Grazie Charlie dai andiamo.
La mia controvoglia sprizzava da tutti i pori e mi accorsi che Charlie lo aveva notato.
Varcammo la soglia del locale,era appena iniziata la serata e già c’erano persone che puzzavano di alcool e di Guinness.
Mi sedetti ad un tavolino con Charlie e subito dopo il nostro ingresso,ebbe inizio la musica dal vivo e tutti iniziarono a ballare,a cantare a squarcia gola e ad urlare,tranne io,per un primo momento io me ne stetti tranquillo a bere il mio boccale di Guinness battendo a malapena un piede per terra.
Dopo mezz’ora mi alzai e iniziai a muovermi un po’a ritmo della canzone Whiskey on the jar,probabilmente l’alcool stava iniziando a fare effetto.
D'un Tratto intravidi con la coda dell’occhio una gonna svolazzante e una ragazza con i capelli rossi lunghi e,d’istinto,i girai di scatto.
Avrei preferito non essermi mai girato.
Ancora una volta,nella stessa giornata e nel giro di poche ore non ci volevo credere.
Erano poche le persone che non i sarei mai aspettato di incontrare in un locale, o forse che non volevo incontrare,ma lei,proprio lei no….
Era Ida.Ciao a tutti/e! Spero che vi stia piacendo questo libro,se vi sta piacendo se vi va fatemelo sapere con voti o commenti!
Vi aspetto al prossimo capitolo con Nolan e Ida!
Enjoy❤️
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Dipendenza
RomanceDublino,Irlanda. Tra le luci dei lampioni e l'odore di birra,Nolan,un ragazzo dall'anima turbolenta,vive la sua vita nel bel mezzo dei pub ,della scuola e le ferite che riporta spesso sulle mani. Ida,una ragazza dai capelli rossi come il sole al tra...