Capitolo 3 Nolan

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"è sempre troppa convinzione che rende le persone ridicole"
                                                            Sconosciuto

Non sapevo da dove fosse saltata fuori quella ragazzina dagli occhi verdi come  i trifogli ma di sicuro sapevo due cose :Era profondamente irritante tanto che gli avrei staccato ogni singolo capello ma allo stesso tempo,il suo modo di pensare e la sua testardaggine mi incuriosiva molto.
Finite le ore di scuola uscii dall’edificio e andai incontro a mia sorella ma vidi che due ragazzi,Roger e John la stavano molestando,non sessualmente ma le rubavano la borsa,la prendevano in giro e la toccavano per infastidirla.
Guardai negli occhi della piccola Sally e vidi la paura,un’emozione che pur essendo più piccola di me non avevo mai visto nei suoi grandi occhioni da cerbiatto.
In quel momento sentii un’ondata di calore invadermi,i miei muscoli si irrigidirono,le pupille si dilatarono,i miei pugni si strinsero e persi il controllo,ancora una volta.
“Sally!Lasciatela stare”Urlai con tutte le mie forze.
“Sally il tuo fratellone è venuto a salvarti,o forse dovrei dire mostro..Sally vieni con noi o lui ti farà del male.”Disse Jhon.
Mi infuriai e peri definitivamente il controllo e tra me e me pensai:"hai pestato i piedi alla persona sbagliata John,ora è arrivato il momento di insegnarti a tenere chiusa la bocca”
Corsi verso john poi mi fermai,mia sorella urlò il mio nome ma avevo l’udito offuscato dalla rabbia e dalla frustrazione,così,tirai un pugno a john e iniziai a picchiarlo e lui fece lo stesso con me,facendomi sanguinare un sopracciglio.
Guardai John con sguardo fulminante,presi Sally e me ne andai a casa.
Una volta arrivato a casa mi cambiai,mi misi una maglietta bianca aderente e una semplice tuta grigia e aprii il libro in mrs. Cooper,la prof di italiano aveva dato da studiare delle pagine.
Aprii il libro e c’erano diverse frasi di autori famosi da imparare per il giorno dopo e iniziai così a leggere.
“scese,evitando di guardarla a lungo,
come si fa con il sole,
ma vedeva lei,come si vede il sole,
anche senza guardare."
                              Tolstoj.

Ci sono poche cose che odiavo in quel periodo della mia vita e in poche righe erano riassunte tutte:Tolstoj e le citazioni sdolcinate che erano dedicate all’aria dalla prima cotta degli 11 enni convinti che la loro relazione sarebbe durata per sempre.
Niente è per sempre.
Né l'amore.
Né la famiglia.
Ma una cosa sola sì,i ricordi sono eterni e belli o brutti che siano e ti accompagneranno per tutta la vita facendoti da ombra e rovinando i momenti migliori.
Continuai a leggere.
“E quasi per sbaglio Eddie scoprì una delle più grandi verità della sua infanzia:i veri mostri sono gli adulti”
                                              It,Stephen King
Sospirai.
“E d’altro non brillan gli occhi tuoi
se non di pianto”
                    G.Leopardi.
Dopo questa chiusi il libro per vietare ai miei mostri interni di continuare a invadere la mia mente.
Andai in bagno,mi sciacquai il volto pieno di lividi e cicatrici e poi per impedirmi di pensare andai a farmi una doccia gelata per alleviare il dolore delle botte che John aveva sferrato.
Una volta finita la doccia uscii con solo un asciugamano attaccato alla vita forse per miracolo,afferrai il mio pacchetto di sigarette e ne accesi una,poi,nonostante facesse freddo uscii sul terrazzo e mi resi conto del fatto che dalla mattina,da quando avevo incontrato Ide,quella ragazzina fastidiosa,non avevo ancora fumato nulla e mi sorpresi di me stesso pensando che tra la rissa e lo studio fosse stata soltanto una stupida coincidenza…
“Io vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse…”
                                                   ti scatterò una foto,Tiziano Ferro

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