“Ti piove dentro ma fuori sei sole”
Entrammo in ospedale e Nolan spiegò l’accaduto ad un medico che,dopo aver fatto qualche accertamento nella sua cartella gli disse che avrebbe dovuto fare una risonanza per accertare che non ci fossero danni.
Lo accompagnai nella sala,mi accorsi che stava tremando,così gli afferrai la mano,mi avvicinai sospirando al suo collo e gli dissi:ci sono io,concediti di non essere il forte guerriero che sei tutti i giorni,per oggi ti sostituisco io..
Gli feci l’occhiolino e lui sorrise.
“Stai accanto a me durante la risonanza?” Mi chiese,Nolan fece quasi gli occhi dolci,ma io non potevo.
“non posso,lo sai,ma ti prometto che starò nella stanza affianco e che poi,usciti dall’ospedale ti porterò in un luogo” Lo abbracciai e mi sedetti nella stanza dei comandi,sperando che il risultato fosse positivo.
Arrivò il medico,un ragazzo alto,moro e giovane,lessi di sfuggita che si chiamava O'sullivan di cognome,io mi fermai qualche secondo a guardarlo per esaminarlo e per capire che tipo di persona avevo davanti,mi accorsi poco dopo che Nolan era ancora seduto e che se ne era accorto,così,gli sorrisi e gli feci cenno di stendersi.
Il dottore iniziò ad esaminare la sua testa,cercando possibili ematomi interni o danni alla scatola cranica o a parti del cervello;poi sospirò e mi guardò.
IO iniziai a tremare,quando mia nonna aveva sospirato e mi aveva guardato in quel modo,mi aveva dato la brutta notizia che aveva un tumore e che da li a poco,se ne sarebbe andata.
“Il suo ragazzo non ha danni,probabilmente è stata solo la botta a creargli quel piccolo rigonfiamento sulla testa,gli metta un po’ di ghiaccio e passerà in poco tempo.”
Tirai un sospiro di sollievo e tutta la tensione scese dal mio corpo come scendono le gocce sul vetro durante una giornata di pioggia irlandese,rimasi però turbata.
Il mio ragazzo? Ma non siamo una coppia io e Nolan,ci siamo odiati fino a poco fa sui banchi di scuola..
“Oh grazie,sono così contenta,lui però non è il mio ragazzo,è un mio amico”
O’Sullivan sorrise e scosse il capo.
Uscii dall’ospedale e diedi la buona notizia a Nolan,raccomandandogli però di mettere il ghiaccio la sera,poi gli bendai gli occhi e misi in moto l’auto.
Avevo deciso di portarlo,un po’come premio,un po’per farmi conoscere meglio,nel luogo che, da quando ero arrivata a Dubino,mi aveva fatta sentire al sicuro.
Impiegammo un po’ ad arrivare,poi aprii la portiera della macchina e feci uscire Nolan , infine gli tolsi la benda in attesa della sua reazione.
Il ragazzo misterioso spalancò la bocca e sorrise,non lo avevo mai visto così stupito.
Lo avevo portato al lago Reservoir,un lago meraviglioso,circondato da vegetazione e in cui regnava il silenzio e la quiete.
Nolan si sedette sull’erba ed insieme,iniziammo a parlare del più e del meno,dalla musica allo sport,dallo sport a noi stessi,poi mi stupì dicendo: “è incredibile quanto i nostri pensieri possano condizionare la nostra mente”
Incuriosita,lo invitai a spiegarsi meglio.
“A volte la nostra mente ci controlla,perché è l’unica che sa di cosa abbiamo paura e i nostri pensieri,ci spingono a fare qualunque cosa pur di sfuggire da loro stessi e ad avere reazioni od emozioni eccessive e sbagliate,spesso,ci portano oltre i nostri limiti e questo accade,quando scappiamo da loro per paura e non li affrontiamo.”
D’un tratto mi resi conto che Nolan mi stava restituendo il favore,a modo suo,stava cercando di farsi conoscere,di farsi capire,in modo che io in qualche modo potessi scavalcare il muro alto e resistente che separava il suo cuore dal mondo esterno.
*
Nolan
Cosa mi era preso? Cosa stavo facendo?
Stavo permettendo a Ida di entrare dentro di me,le stavo dando la chiave del mio cuore;un lato positivo forse,mi resi conto però,che se in futuro avesse voluto farmi del male,le avrei servito la possibilità di ferirmi su un piatto d'argento.
D’un tratto una vampata di calore mi invase dalla testa ai piedi,non riuscivo più a stare fermo e a non pensare a quello che avevo appena detto,così la guardai,come per scusarmi di quello che stavo per fare,mi alzai e scappai,inizia a correre,correre e correre per scappare da ciò che le avevo appena regalato,dal mio cuore.
*

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Dipendenza
RomanceDublino,Irlanda. Tra le luci dei lampioni e l'odore di birra,Nolan,un ragazzo dall'anima turbolenta,vive la sua vita nel bel mezzo dei pub ,della scuola e le ferite che riporta spesso sulle mani. Ida,una ragazza dai capelli rossi come il sole al tra...