Capitolo 4 Ida

10 0 0
                                    

"Siamo l’eterna lotta tra
la consapevolezza del giusto e la voglia di tornare a sbagliare”

Andai a scuola quella mattina,riflettendo alla scena che avevo intravisto,quella di Nolan che picchiava John per difendere la sua sorellina..o forse era la sua ragazza.
Quella mattina mi sedetti accanto a Nolan come mio solito,e non appena arrivai lui accese una sigaretta,io lo guardai per contestare la sua azione e vidi un taglio che gli percorreva metà volto.
Così mi girai e mi piegai per prendere il libro dallo zaino.
Improvvisamente sentii un colpo forte sul fondo schiena e mi girai verso Nolan che,senza alcun indugio si scharí la voce del mi disse: “Dovresti evitare dj metterti questi pantaloni,attirano l’attenzione del genere opposto,sei piccola Ida torna a pensare a vestire le bambole.”
Lo guardai buio,in quel momento provai un misto di emozioni,ero ammaliata dalla sua voce ma non capii perché,allo stesso tempo lo avrei picchiato a sangue .
Respirai.
E ancora.
Mi girai verso il mio simpatico compagno di banco e gli dissi: “Buongiorno anche a te,i tuoi genitori non ti hanno insegnato che non si picchiano le persone e non ci si taglia la faccia?”
“Stai zitta ragazzina,non sai neanche come si cammina,stai zitta”
Nolan mi fulminò con lo sguardo,poi si alzò,spinse via la sedia con forza e uscì dalla classe.
Sgranai gli occhi.
Sapevo di aver usato delle parole forti ma da un uomo come lui non mi sarei mai aspettata questa reazione.
Immaginai che quella fosse stata una reazione decisamente eccessiva.
Misi La testa sul banco e mi misi a riflettere sui strani movimenti di Nolan,riflettei a lungo.
Poi,interrompendo la lezione chiesi di andare in bagno ma Mrs.Cooper mi fermò,si alzò e mi condusse fuori dall’aula con lei.
“Ida…ti devo chiedere un enorme favore prima che tu vada in bagno”
Mi disse con un tono abbattuto,il tono di una donna che ha provato in tutti i modi a salvare qualcuno ma non c’è riuscita.
“Prof,io in realtà…non volevo andare in bagno”
La professoressa mi guardò negli occhi e sorrise.
“In questa classe,sin dal primo giorno in cui ti ho incontrata mi sei sembrata l’unica persona in grado di placare e controllare l’animo di quello che è una specie di animale selvaggio..se riesci potresti riportarlo in classe?Digli che non sarà costretto a seguire la lezione”
“Certo prof,ci proverò”Sorrisi. Il mio piccolo cuore si sentì accettato da una professoressa dopo tanto tempo,e questo mi scaldò l’animo.
“Grazie mille Ida,sapevo di poter contare sul tuo aiuto,stai attenta però…”
Mi allontanai dalla classe in cerca di quel ragazzo dall’animo ribelle,percorsi ogni corridoio,guardai dentro ogni stanza cercando di capire da cosa la mrs.Cooper mi aveva messo in guardia..
Ma non lo trovai.
Mi diressi così verso la mia stanza,triste e abbattuta per aver fallito il compito che mi aveva dato la professoressa,quando all’improvviso sentii un forte odore di fumo proveniente dal giardino.
Mi avvicinai a Nolan con cautela.
“Emh..Nolan,mrs Cooper ha detto di tornare in-”
“Stai zitta Ida,in quel manicomio non ci torno”
Mi fermai a riflettere,quelle parole mi furono chiare : Non sarebbe mai tornato in classe per nessun motivo.
Lo guardai e lui mi fece cenno di sedermi sull’erba affianco a lui.
“Ti ho fatto sedere perchè voglio raccontarti una storia,che ti insegnerà a tenere chiusa la bocca nei momenti opportuni”
Lo guardai con aria contrariata e lui se ne accorse.
“Smettila ragazzina,smettila di guardarmi così non ti sopporto.Cosa stavo dicendo..Ah si allora,questa storia narra di un bambino di soli 5 anni che amava la sua famiglia,amava le loro passeggiate all’aria aperta e amava le storie della buonanotte che la sua mamma gli raccontava.
Un giorno però,il bambino si svegliò presto per il suo primo giorno di elementari.
Ma la sua famiglia non c’era più,era stata portata via dal destino come il vento porta via la polvere.
I suoi genitori non c’erano più,il bambino non li avrebbe mai più potuti vedere.
Così si fece forza,nascondendo dal mondo il suo dolore e si educò da solo,provando con tutto sè stesso a diventare un ragazzo per bene ma fallì.
Per lui,non ci sarebbe mai più stata una famiglia e sarebbe rimasto solo.
Per sempre.
Fine della storia Ida,ora vattene in classe,vengo anche io che sennò..”
Sgranai gli occhi e rimasi in silenzio.

DipendenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora