“ non sono pazzo,mi hanno fatto del male,questa è la differenza”
Quel giorno,nell’infermeria,vidi gli occhi profondi di Ida spaventati,il loro verde risaltava tra il suo colore chiaro della pelle e il rosa delle sue,all’apparenza,morbide labbra;il suo sguardo era nervoso,chiamava silenziosamente aiuto,se solo qualcuno avesse potuto ascoltare le sue parole mute,sarebbe corso da lei,abbracciandola,stringendola a sè,rassicurandola,davanti ai miei occhi,martellandomi i chiodi nel cuore,provocando altre ferite;io i suoi silenzi li avevo sentiti,avevo ascoltato le sue parole,l’avevo capita,ma ero lì,seduto su una sedia dell'infermeria in preda alle catene più oscure del mio inconscio,non ero corso da lei e non l’avevo neppure stretta a me,la causa della sua richiesta d’aiuto ero io.
Tortano a casa,salii le scale di fretta e mi infilai tra le mura della mia camera,era il mio posto sicuro ma,allo stesso tempo,era la prigione in cui venivo incatenato da tempo.
Poco dopo mi arrivò una notifica nel telefono,lo accesi:era William,uno dei miei più grandi amici d'infanzia .
-Ci sei oggi per una serata indimenticabile al Mulligan’s?Alle 22:30,non mancare.-
A dire il vero,se non avesse contato sulla mia presenza,non ci sarei andato volentieri,ero troppo stanco quella sera,mi si chiudevano gli occhi,la testa pulsava e le ferite della mattina bruciavano,però,non avevo scelta.
Aprii le ante dell’armadio,feci scorrere le mie grandi e affusolate dita tra i vestiti in cerca di una maglietta nera, poi presi un paio di pantaloni della tuta neri che cadevano morbidi sulle mia gambe,i calzini,dei boxer neri e,frugando attentamente tra le giacche,trovai una giacca di pelle che non mettevo da tempo ma che,per quanto mi ricordavo,mi dava un aspetto,modestamente,terribilmente sensuale.
Appoggiai i vestiti sul bordo del letto ed iniziai prepararmi per la doccia.
Tolsi gentilmente la maglietta,slacciai i pantaloni e li feci scivolare giù dalle mie lunghe gambe,poi mi avvicinai allo specchio e mostrai a me stesso i muscoli che avevo costruito nel mio corpo scolpito con tanta fatica e sudore,indurii le cosce,poi i polpacci,i bicipiti e gli addominali,raggiungendo la conclusione che,per una volta,ero davvero soddisfatto di me stesso.
Mi infilai nella doccia,accesi l’acqua,bruciandomi…a volta prima avevo lasciato il rubinetto girato sul calore massimo ed ora,l’acqua era scesa con una temperatura di circa 42 gradi;feci scendere il sapone tra i miei addominali,mi lavai il collo,le gambe,poi,risalii nel petto e mi misi una mano sul cuore,ascoltandolo;Chiusi gli occhi e mi immaginai un’altra realtà,un mondo in cui nessuno era un problema,in cui nessuno aveva cicatrici sul suo corpo,nessuno aveva paura,nessuno provava vergogna,un mondo in cui avevo avvicinato Ida senza spaventarla,in cui lei era nella doccia con me ad accarezzarmi i capelli e a sentire insieme il mio cuore battere.
Uscii e mi legai l’asciugamano bianco alla vita,nel bagno era caldo,il vetro dello specchio si era bagnato,tutto era umido,sembrava quasi di essere in una sauna.
Infilai la maglietta nera,i pantaloni poi le scarpe,erano un po’sporche,,ma decisi di lasciarle così, non avevo voglia di uscire figuriamoci di pulire attentamente le scarpe.
Mi misi addosso la giacca poi mi guardai allo specchio:ero orrendo,i capelli erano sparati in aria,il mio viso era pallido,gli occhi erano spenti e la giacchetta mi stava terribilmente male;così la levai e la gettai con forza sul letto,senza preoccuparmi di piegarla,poi rovesciai un po’ di gel sulle mani e,passando le dita tra i miei capelli,me li sistemai o almeno ci provai,poi mi toccai il volto,in cerca di una soluzione a quel pallore,mi diedi piccoli schiaffetti, me lo lavai ,ma nulla da fare ero orrendo.
Mi infastidii,così,prima di recare danni anche al bagno,spensi la luce e andai sul letto.
“passando le dita tra i miei capelli,me li sistemai o almeno ci provai”Proprio come aveva fatto Ida nel mio mondo,immaginato nella doccia.
Uscii di casa e pochi minuti dopo arrivai nel Pub,lì,c’era William che mi aspettava intrepido,sul viso aveva un sorriso smagliante,come se avesse appena visto la donna più bella di tutta l’Irlanda.
STAI LEGGENDO
Dipendenza
RomansDublino,Irlanda. Tra le luci dei lampioni e l'odore di birra,Nolan,un ragazzo dall'anima turbolenta,vive la sua vita nel bel mezzo dei pub ,della scuola e le ferite che riporta spesso sulle mani. Ida,una ragazza dai capelli rossi come il sole al tra...