“e ti auguro qualcosa di simile ad un tramonto,qualcosa che,pur non cambiando mai,riesca a stupirti sempre.”
Era sera,mi sentivo terribilmente sola,quando decisi di andare a prendere una birra al Mulligan’s,nella speranza di distrarmi da quella mattinata tremenda.
Indossai un tubino nero,con le maniche in pizzo,poi degli stivaletti di pelle in stile texano e infine,indossai il mio rossetto migliore,quello di colore rosso acceso,sembrava fosse fatto del fuoco più profondo dell’inferno;mi armai di borsetta ed infine,uscii.
Appena entrai,mi precipitai al bancone del pub,in cui regnava l’odore della guinnes,del malto e della birra e,per iniziare in modo tranquillo,presi una pinta grande di Guinness.
Più tardi arrivò un ragazzo biondo,non troppo alto ,con un viso particolare ma,un’espressione decisamente antipatica;iniziò poi a fissarmi costantemente,a ridere,a sorridere ed il suo sguardo,ogni volta che gli passavo accanto si illuminava più del sole durante le ore del mezzogiorno.
-Che ti prende William?-
D’un tratto sentii una voce profonda,così profonda da farmi venire la pelle d’oca,una voce familiare anzi,troppo familiare…al solo pensiero mi scesero i brividi lungo la spina dorsale,mi girai di scatto e lo intravidi dietro la colonna del bancone :era Nolan.
Successivamente,chiusi gli occhi e mi passò per la mente il ricordo di lui,che si stava dolcemente aprendo e regalando a me,di lui che ,dopo pochi istanti mi era sfuggito sotto gli occhi,in preda alla paura,o forse al dolore.
Mi avvicinai al ragazzo che faceva le birre e ,cercando di non dare nell’occhio,gli chiesi un’altra pinta di Guinness.
-Nol!ecco perchè sorrido come uno scemo! è da tanto tempo che la sto fissando,è lei la ragazza, la donna più bella che io abbia mai visto!-
MI girai di scatto e vidi,il ragazzo biondo dall’espressione antipatica,fissarmi ed indicarmi spudoratamente con il dito rivolgendosi a Nolan;all’improvviso,nonostante non fossi molto lucida per via dell’alcool,capii che quella sarebbe stata una serata indimenticabile,ma allo stesso tempo oscura e spaventosa.
Notai ben presto,lo sguardo di Nolan rabbuiarsi,diventare cupo,la sua mandibola serrarsi e il suo petto alzarsi rapidamente.
-Hai già perso il motivo per cui ridere William sai?Quella è la mia ragazza,stanne fuori,non vorrei essere costretto ad essere poco gentile.
-Nol ma dai,ma chi ti vorrebbe come fidanzato?Non per dire sai,ma hai un bel po’ di problemi,io ti voglio bene ma secondo me c’è di meglio..come quella ragazza li.
Io ero la sua ragazza?Quelle parole mi fecero irrigidire il corpo, le mie guance diventarono rosse e il mio cuore iniziò a battere all’impazzata per poi liberare uno sciame di farfalle agitate nel mio stomaco.
Sentii una mano afferrarmi voracemente,come se stesse tenendo la cosa che più desiderava al mondo,vidi due grandi occhi grandi fissarmi come se stessero per dirmi:scusa,ma non resisto.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare.
Due labbra calde e carnose si appoggiarono sulle mie,invadendo il mio corpo con delle sensazioni mai provate prima. IL mio bacino venne stretto da una mano che mi portò a contatto con un corpo maschile,dal profumo familiare,il mio corpo si unì per un breve momento all’altro per poi staccarsi bruscamente.
Aprii gli occhi,era lui,l’anima più bella e più tormentata di questa terra,era Nolan.
Dopo avermi lasciata andare,si precipitò di fronte al suo amico,gli afferrò la maglietta e lo fece salire in punta di piedi per poi fissarlo negli occhi,il suo sguardo tramutò da quello del ragazzo tormentato a quello che più mi spaventava,ma che allo stesso tempo mi attraeva ancora di più a lui come una calamita,quello in cui tutti i suoi demoni prendevano il sopravvento,in cui non riusciva più a controllarsi.
Corsi verso di lui,lo afferrai per il braccio e tirai con tutta la mia forza,staccando la sua mano dalla maglietta di William.
Lo trascinai per tutto il pub,mentre guardava il suo amico pietrificato dalla paura.
-Andiamo a casa.
Nolan parlò con un tono seducente,ma allo stesso tempo più calmo di quello utilizzato con William.
-Andiamo? Aveva appena utilizzato un “Noi” o mi stavo sbagliando?
MI guardò come solo lui poteva fare e disse: Sì,andiamo,io e te.
Io mi limitai a fissarlo con due grandi occhioni verdi, e poi,furbamente esclamai:sarà una lunga serata,mi dovrai spiegare alcune cose,lo sai.
Gli feci un sorriso beffardo ed un leggero occhiolino,poi salii con lui in macchina.
Entrammo in casa mia,non c’era nessuno,c’eravamo solo io e lui,solo l’acqua e il fuoco,pronti a vivere una lotta tra amore e dolore.
Nolan si guardò un po’ intorno,poi salimmo in camera;l’aria era fresca,le tende erano chiuse ,c’era un buon profumo ed il letto era tirato a balestra,come se tutti i mobili e le pareti stessero aspettando noi,le nostre parole,gli sfoghi,i nostri abbracci,come se fosse stato tutto fatto su misura per quella sera.
Nolan camminò per qualche minuto per la stanza,toccando gli oggetti,osservando attentamente ogni suo centimetro;ci sedemmo sul letto ed io spensi la luce,lasciando accese solo le due abat jour.
-Se attendi spiegazioni sulle cose accadute poco fa al Mulligan’s,non le otterrai,se invece le cerchi sulla frase :è la mia ragazza,se farai la brava forse si…
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Dipendenza
RomanceDublino,Irlanda. Tra le luci dei lampioni e l'odore di birra,Nolan,un ragazzo dall'anima turbolenta,vive la sua vita nel bel mezzo dei pub ,della scuola e le ferite che riporta spesso sulle mani. Ida,una ragazza dai capelli rossi come il sole al tra...