“Goditi la vita,
c’è un sacco di tempo per essere morto”
cit. Andersen
la sera stessa mi precipitai in camera,indossai il mio pigiama rosa di victoria's secret,sciolsi i miei lunghi capelli rossi e mi infilai sotto le coperte,lasciando la mia piccola abat jour accesa,poi chiusi gli occhi ed iniziai a pensare.
-Perchè se ne è andato?Ho detto o fatto qualcosa di male?
Ida si tu quella sbagliata,lo avrai ferito in qualche modo,non ti meriti nessuno,soprattutto lui.
Perché è scappato proprio quando stava parlando di se stesso?Proprio quando mi stava donando un pizzico di lui.. cos’ho fatto?
Ora non mi parlerà più ed i prossimi anni scolastici saranno un grandissimo disastro..oh…vorrei solo sparire-
Spensi la lampada sul comodino e chiusi gli occhi di scatto quando,mi resi conto che un’ondata di lacrime stava per solcare il mio viso,proprio come le onde si infrangono sulle coste d’Irlanda.
Ida,non è colpa tua.
-Lui è un ragazzo tormentato e il suo cuore è pieno i paure,insicurezze e traumi,probabilmente avrà avuto paura di averti annoiato con i suoi discorsi o di averti donato troppo di sè stesso.-
D’un tratto suonò la sveglia,guardai l’orario: erano le 7/50 e le lezioni iniziavano alle otto.
Come avevo potuto svegliarmi così tardi?
Mi precipitai in cucina,quasi cadendo dalle scale,presi la polvere di matcha e preparai il mio matcha-latte,aprii la dispensa e fissai intensamente la scatola di biscotti.
-No Ida,ingrasserai,non puoi mangiarli-
Chiusi lo sportello amareggiata,andai in camera e scelsi di indossare un paio di jeans chiari a zampa,un po’ strappati e una magietta bianca,corta,un po’aderente e trasparente che era ornata da piccoli bottoncini madreperla,mi infilai degli stivaletti e presi il mio zaino di fretta,uscendo correndo e tutta spettinata.
Arrivai a scuola venti minuti in ritardo,nella prim ora c’era il prof. Niam,l’insegnante di musica che,per iniziare una buona giornata,mi diede una nota per il ritardo e mi spedì al posto con tanto di sgridata.
Mi sedetti e mi girai verso Nolan che,con un sorriso beffardo si girò dall’altra parte.
“Dobbiamo suonare in coppia,ci divertiremo… hai perso la spazzola sta mattina? O forse hai dormito all’aperto e hai dovuto indossare un indumento trasparente?”Sentii la sua voce profonda rimbombarmi nelle orecchie,era seducente,ma profondamente irritante;mi fermai a riflettere su quello che aveva appena detto e realizzai che,stava alludendo alla mia maglietta,forse non gli era piaciuta,magari avrbbe preferito che fosse stata nera..
o forse gli era piaciuta troppo.
“Prendete la pianola immediatamente e suonate il brano che vi avevo dato per casa” Il professor Niam sbraitò su alcuni che non avevano portato lo strumento.
Il brano che aveva dato per casa? Quale?
Inutile dire che me lo ero dimenticato,avevo a mala pena aperto il foglio dello spartito,guardai Nolan ed ebbi l’impressione che lui non lo avesse neanche.
“Spero che qualcuno faccia peggio di noi,dai suona Nol”
Il ragazzo misterioso alzò le sopracciglia non curante di quello che avevo appena detto.
Do..si..do..re..do..la
La?
“Non è così,ci va prima il Sì,poi il la,dovresti saperlo” Quel giorno,sarà per la sveglia sbagliata,per i miei capelli fuori posto o per la nota,decisi di non farmi mettere i piedi in testa da lui in tessun momento,voleva giocare a chi stuzzicava di più?Avrei giocato anche io.
Nolan sbuffò spazientito.
Do..Si..Do..Si..Re..La..Do
“Ma cosa stai facendo?” Sbuffai,poi gli presi la mano e gli indicai le note.
“L’ordine è: Do,si,do,re,do,si,la..non quegli strafalcioni che stai facendo,suona ti aiuto io.” Nonostante fossi decisamente seccata,decisi di aiutarlo.
D’un tratto arrivò il professore ad osservarci.
“Bene ragazzi,Ida fammi sentire il brano”
Io?Non lo avevo neanche provato,sapevo a stento la posizione delle note,decisi però di dare il mio meglio per recuperare la nota della mattina.
Niam annuì e poi si rivolse al mio compagno.
“Nolan,ora suona tu”
Lui non sapeva il brano,non sapeva nè la posizione delle note,né il loro ordine così,in cerca di trovare una soluzione cercai di tenere occupato il professore,facendogli domande,argomentando il brano e chiedendogli di come era diventato professore.
“Ida basta tergiversare,me ne sono accorto,smettila o ti spedisco direttamente fuori dalla classe,ma che dico..ti espello proprio!Oh,non ti sopporto più davvero”
All’improvviso un’ondata di calore invase il mo corpo e sentii qualcosa come un nodo in gol,che mandai giù,con la sensazione di aver inghiottito un macigno,poi i miei occhi diventarono lucidi ma cercai di nasconderlo per non apparire troppo “Bambina”.
Mi alzai e mi diressi in bagno per calmarmi.
Mi ricordai poi,che Nolan avrebbe dovuto suonare a breve e quindi,affrontare il professore.
Dopo qualche minuto sentii una porta sbattere,poi il muro accanto al bagno iniziò a tremare,qualcuno stava tirando i pugni contro la parete in modo incessante poi sentii un urlo : Sono un fallimento;tutti i rumori cessarono e la scuola fu invasa da una strana quiete.
Uscii dal bagno silenziosamente e andai in cerca di Nolan,ero sicura che fosse stato lui a picchiare il muro.
Girai per ogni corridoio,aprii ogni porta,cercai in giardino,all’entrata della scuola,dappertutto,poi una voce urlò:aaah
Era profonda,seducente e ,nonostante il tono alto mi diede i brividi nella schiena,era lui,il mio ragazzo misterioso,solo la sua voce aveva questo effetto su di me.
Corsi verso l’infermeria e trovai il medico che cercava di disinfettare le mani di Nolan,e lui che lo guardava con sguardo furioso,come se avesse voluto ucciderlo ,come se improvvisamente,fossero usciti fuori tutti i suoi bellissimi demoni.
Ehi! Spero che ci stia piacendo il libro,fatemelo sapere se vi va:)
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Dipendenza
RomanceDublino,Irlanda. Tra le luci dei lampioni e l'odore di birra,Nolan,un ragazzo dall'anima turbolenta,vive la sua vita nel bel mezzo dei pub ,della scuola e le ferite che riporta spesso sulle mani. Ida,una ragazza dai capelli rossi come il sole al tra...