Capito 8

4 0 0
                                    

"E dimmi che cosa resta,se vivi senza memoria?”
In realtà,quel giorno,non ebbi molte conversazioni con il ragazzo misterioso.
Nel pomeriggio,dopo la scuola mi infilai nella mia camera,piccola ma lucente e aprii l’armadio;impiegai un’ora per cercare qualcosa di carino per uscire con Nyria,una mia compagna di classe.
Andai davanti allo specchio e indossai una camicetta rosa tenue un po’ trasparente ,con qualche fiore disegnato qua e la;una gonnellina di jeans che arrivava poco più in giù di metà coscia e dei texani neri lucidi,appena comprati.
Mi spazzolai i miei lunghi capelli e passai un po’di mascara sulle mie lunghe ciglia.
Uscii di casa e mi diressi verso il centro di Dublino per fare una passeggiata in una delle poche giornate di sole che c’erano state dal mio arrivo in città.
Nyria ed io facemmo una pausa da Starbucks,lei prese un gustoso e bollente cappuccino con topping al caramello ed io un iced coffee con una fetta di torta di carote e noci.
-Un iced coffee Ida?? Siamo proprio gli opposti. Sul viso di Nyria comparve un sorriso a mille denti e scoppiò a ridere,facendo girare tutti gli altri clienti del bar e mettendomi decisamente in imbarazzo.
Gli opposti si attraggono…
Io e Nolan siamo completamente diversi forse ci attr-
-Ida ci sei? Ti ho fatto una domanda..andiamo a fare una passeggiata?
-Oh scusami Nyria mi ero persa tra i miei pensieri,sì andiamo. Le dissi cercando di aggiustare la situazione.
Camminammo un po’,stava per arrivare il tramonto quando vidi una sagoma nera di un ragazzo,seduto sulla panchina,co qualche ciuffo di capelli che usciva dal cappuccio..aveva un’aria fin troppo familiare.. 
No,non poteva essere lui.
Non ci volli credere e mi fermai,come impietrita.
-Ida stai bene?Oh è tardi..devo andare scusa,a domani!
Mi disse Nyria con tono preoccupato.
Sorrisi.
-A domani…
Iniziai poi a camminare e a dirigermi verso il ragazzo dal ciuffo moro,io,una ragazza esile dai capelli rossi,con una camicetta semitrasparente che  camminava per le strade di Dublino al tramonto e che si stava avvicinando a qualcuno di sconosciuto…o forse di conosciuto troppo bene.
Mi sembrava di sognare ma allo stesso tempo di vivere in un incubo.
-Ancora tu?Mi insegui per caso?
Sentii una voce profonda come la notte e provocante,era lui,il ragazzo misterioso,l’anima ribelle,era Nolan.
Lo ignorai e continuai a camminare facendo finta di nulla,quando lui si alzò e iniziò a camminare al mio fianco .
Cercai di trattenermi,di tapparmi la bocca,di fermare le mie parole,ma poi la mia curiosità vinse e gli feci una domanda .
-Perché quel giorno,a scuola,mi hai raccontato la storia del bambino orfano?
Lo sguardo di Nolan diventò buio e i suoi pugni si contrassero,lasciando intravedere le vene sulle mani grandi e potenti.
Mi si fermò il cuore.
-Perchè mi andava di raccontarti una storia..
Capii subito che mi stesse prendendo in giro
-Nìl sè fìor .Per rendere di più l’idea ,utilizzai questa espressione che in irlandese significa “Non è vero”.
Nolan mi scrutò da sotto il ciuffo  e sbuffò.
-La verità,te la devi conquistare Rossa,solo allora potremmo andare d’accordo.
Solo così potremmo andare d’accordo.
Già che avesse in previsione di smettere di odiarmi era un passo avanti.
Decisi così che avrei scoperto la verità a qualunque costo.
-Ora stai zitta e guarda il tramonto. Disse Nolan.
Mi girai a guardare il sole scendere lentamente e la luce diventare sempre più fioca.
Dopo qualche minuto,un gabbiano che passava sopra di noi nel cielo azzurro d’Irlanda,fece i suoi bisogni sulla giacca di Nolan ed io scoppiai a ridere.
Una mossa sbagliata,decisamente.
-Fai sul serio?Smettila! Nolan andò su tutte le furie.
Pensai che da quel momento,niente sarebbe potuto andare peggio.
“There’s nothing so bad
that it couldn’t be worse”
                             Irish proverb

DipendenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora