Capitolo 12

41 4 0
                                    

-Andiamo in piazza adesso!- dissi loro -Perché?- mi chiese Genevieve -Ho letto su un giornale che farà un discorso in piazza!- risposi -Tu leggi giornali?- -Si,perché?- -Beh...anch'io!-  -Siamo un po' strambe!- dissi -Non un po'...tanto!- disse ridendo,poi iniziammo a correre per i vicoli.Involontariamente andai a sbattere contro qualcuno -Mi scusi...- mi misi una mano sulla nuca e poi alzai il capo-Julie?- mi chiese la giovane ragazza,che profumava di cannella e libri. Era Viviane -Alzati,su-  disse porgendomi la mano -Perché mai correvi?- chiese -Devo andare con i miei amici a sentire il discorso della regina in piazza- risposi osservando i miei amici che freneticamente scansavano le persone che passavano-Beh,allora ci rivedremo,Arrivederci!- disse sorridendomi teneramente -Arrivederci! - risposi senza nemmeno guardarla in viso, ricominciando a correre.
In poco tempo raggiunsi gli altri,che avevano superato la folla,e a mala pena riuscivo ad intravedere le loro teste.
Dopo mille acrobazie improvvisate tra la gente arrivammo in piazza,ma era completamente piena -Andiamo!- dissi loro salendo su un muro lungo le tubature dell'acqua -Aspettateci!- dissero i ragazzi che non riuscivano a stare dietro me e Genevieve. Arrivammo sul tetto dell'edificio e ci sedemmo per terra. Lì si aveva una visuale completa della piazza -Sta per arrivare!- sentimmo dire dalla gente che,euforica,aspettava l'arrivo della regina.
In poco tempo la carrozza dorata arrivò vicino al palco che era stato costruito appositamente per lei. La guardia che ci aveva incuriosito,scese da cavallo e aprí la porta della carozza,facendo scendere la regina.Era così unica e bella,elegante come una principessa e possente come un cavaliere.
Appena scese mi resi conto ancor di più di quanta richezza e bellezza godesse la regina -Sono sconvolta...- disse Genevieve ammirando il bellissimo abito rosso della regnante delle due Sicilie.
Piano piano salì le scale e arrivò sul palco. Prese una pergamena e iniziò a parlare -Buongiorno abitanti di Parigi- disse con un sorriso. Le sue parole avevano un accento francese misto a italiano. Si mise a fissare la pergamena,ma poi la lasciò cadere per terra. Un sospiro di stupore risuonó nella piazza -Non voglio raccontarvi queste banalità,scritte sulla pergamena che mi è stata conferita,ma vorrei raccontarvi piuttosto i miei ideali- disse lei -Io non sono la regina di questo splendido continente,ma vi giuro sulla mia corona,che le cose cambieranno. Ci saranno meno tasse e più giustizie,meno povertà e più benessere!- disse. Aveva un'aria molto sicura di sé. Ma non la potevamo di certo credere. Almeno io,non potevo di certo pensare che la sorella della regina che ci aveva portato alla rovina,potesse migliorare le cose.
-Evviva la regina!- urlò all'improvviso un uomo e così si levò un applauso assordante in tutta la piazza -Evviva!Evviva!- urlò in coro la folla,mentre noi stavamo a guardare la scena,senza fiatare.

La ladra di roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora