Capitolo 7

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Cominciai a guardarmi intorno e non c'era proprio niente che mi ispirava,che mi suggeriva qualcosa di originale e nuovo che potessi usare per scrivere il mio articolo.
Iniziai una lunga camminata per i vicoli stretti dove le case e le botteghe attaccate l'una all'altra parevano emanare calore e soprattutto un buon profumo di cibo -Che fame!- pensai mentre lo stomaco brontolava.
Così presi il mio tozzo di pane e lo mangiai -Prendetelo!Prendetelo!- urlò ad un certo punto un panettiere uscendo dalla sua panetteria. È infuriato e sbraita come una bestia.
Alcuni secondi prima ne era uscito un ragazzo che correva come un fulmine.
Il panettiere cominciò a correre e con lui alcuni uomini. Cominciai a correre anch'io e in poco tempo li raggiunsi,visto che il ragazzo era inciampato su un sasso.
Lo avevano acciuffato! Il giovane stava per terra con il naso sanguinante e con due baguette fumanti in mano -Queste sono mie!-  il panettiere riprese con arroganza ciò che il ragazzo tentava di tenere tra le sue mani.
Se ne andarono e quello lí rimase a terra,con il sangue sulle mani,invece del pane. Gli tesi la mano,e lui l'afferró -Perché hai rubato?- chiesi,ma lui mi voltó le spalle e se ne andò -Che maleducato!- pensai,girando anch'io le spalle. Non mi ricordai che però avevo rubato anch'io quella mattina.
Continuai la mia camminata in cerca di notizie interessanti.
Andai in piazza,un posto perfetto per l'ispirazione di qualsiasi artista. Notai una donna che vendeva giornali proprio in mezzo al mercatino -Mi scusi...posso vedere?- chiesi indicandole un quotidiano-Certo,signorina-mi sorrise,incoraggiandomi con lo sguardi a prendere quelle pagine. Lessi qualche riga,sforzando gli occhi,dato che la grafia era quasi scomparsa per via delle gocce di pioggia posate sui fogli del giornale. Vi starete chiedendo -Come mai una povera sa leggere e scrivere?- Mi aveva insegnato tutto mia nonna,che da giovane aveva studiato,ma anche Viviane,la mia vicina,che come ben sapete è ricca di cultura e di denaro.
-Come mai ad una giovane come te interessano i giornali?- mi chiese la donna -Vorrei tanto dirigere una stampa e informare la gente- risposi decisa -Tu?Davvero?- chiese curiosa -Si!Voglio scrivere un articolo che non è mai stato scritto in nessun altro giornale della Francia,però!- dissi,sperando così di ottenere ammirazione e consiglio da parte di quella signora tanto gentile -Beh ragazza mia,devi usare sempre la ragione per qualsiasi cosa tu scriva!- disse,porgendo alcuni volantini ad un anziano  -Lo so,la ragione rende gli uomini liberi!- risposi,ripetendo le parole del mio tanto amato libro.Lei mi fissò stupefatta -Tu farai tanta strada ragazza!- mi sorrise,intenerita  -Grazie,lo spero tanto!Ma adesso è tardi,devo andare,arrivederci- la salutai sorridendo -Arrivederci,piccola giornalista- mosse le sue mani,per salutarmi e mi sorrise,per la seconda volta.

La ladra di roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora