Capitolo 6

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Mi alzai di prima mattina con un'aria gelida che mi penetrava le ossa.
Mi vestii con gli abiti più pesanti che possedevo,cioè un maglione,un pantalone e una giacca appartenuta a qualche mio cugino più grande. Presi un piccolo pezzo di pane e lo infilai in una delle tasche.
Uscii e vidi che alcuni bimbi stavano giocando a lanciarsi palle di neve -Julie!Attenta!- mi urlò uno di loro,Marc,ma la palla di neve mi colpì dritta in faccia -La mettiamo così?- gli dissi con aria di sfida,prendendo un po' di neve tra le mani. La modellai in modo da creare una palla e gliela lanciai addosso.
Iniziammo una battaglia all'ultimo sangue e per un attimo tornai bambina.
-Mi arrendo!- alzai le mani in segno di resa quando si presentarono tre ragazzini muniti di neve in quantità,mentre io ne ero sprovvista totalmente -Hai perso!- mi canzonarono, facendomi la linguaccia.Scoppiai a ridere -Scusatemi ragazzi,adesso devo andare!- mi pulii dalla neve rimasta sui capelli e mi incamminai -Ciao Julie!- risposero in coro i bambini per salutarmi,quando ormai io ero già lontana.
Mi rigirai per dargli un'occhiata: la battaglia era ricominciata.
Arrivai in un negozio di fiori,dove erano esposti tutti i tipi di fiori e piante esistenti:gerani,viole,azalee,girasoli,margherite,calle,garofani e chi più ne ha più ne metta! Ma le mie preferite restano le rose,fiori che durante il periodo della mia nascita,abbondano nelle siepi e nelle botteghe dei fiorai.
Così mentre il propretario del negozio parlava con un cliente, io mi avvicinai alle rose e ne misi una sotto alla mia enorme giacca -Signorina,ha trovato quello che cercava?- mi chiese il propretario -No,purtroppo!Arrivederci!- risposi con il timore che mi scoprisse,per poi correre fuori.
Dopo mi recai al cimitero. Era ancora più suggestivo con la neve sulle lapidi e illuminato dai deboli raggi solari dell'inverno.
Mi misi alla ricerca mia nonna e finalmente la trovai. Mi inginocchiai e misi nel vasetto posto accanti alla sua tomba un po' di neve con la rosa che avevo rubato -Nonna...come stai?Io bene,ma mamma e papà sono molto preoccupati...- incominciai a dire,mentre toglievo i petali rinsecchiti dal terriccio bagnato accanto alla lapide -Hanno paura che moriremo di fame...- continuai a raccontare -Nonna!Mi sono dimenticata di scrivere il mio articolo!- all'improvviso mi ricordai dell'impegno che avevo promesso a me stessa la sera prima -Devo andare- mi alzai e cominciai a correre,ma tornai,per baciare il marmo freddo-Ciao nonna!- le dissi per poi ricominciare a correre.

La ladra di roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora