La ladra di rose

Capitolo 34

-Ciò che avete detto è molto bello, Andrea!Questo ragazzo doveva essere un angelo mandato da Dio!- dissi sorridendo -E lo ero,infatti. Era stato mandato per me- disse con un tono di voce colmo di dolore -E adesso dov'è?- chiesi titubante. Forse era morto. Lo si capiva dai suoi occhi e dal suo sguardo -È rinchiuso nella Bastiglia- mi rispose mettendosi le mani sul viso. Tirai un sospiro di sollievo -Almeno non è morto...- pensai a voce alta -Io so che sta morendo dentro. La tristezza e la solitudine sono più devastanti della morte stessa- continuò a dire,stavolta a testa alta.Ma le lacrime continuavano a scendere impetuose come una cascata sulle sue guance -Vedrete che si troverà una soluzione!- dissi con una piccola speranza nel mio cuore -Entrati in quella prigione maledetta non se ne può più uscire...il mio Leone voleva solo difendere i poveri...il mio Leone voleva giustizia...- sussurrò piangendo silenziosamente -Su,non piangete. Voi siete forte,si vede. Solo le persone forti piangono in silenzio- dissi prendendo la sua mano -Sei molto saggia Julie,chi ti ha insegnato queste cose?- disse asciugandosi le lacrime -Mia nonna...anche voi siete molto saggia!- dissi sorridendo -Tutto merito dei miei angeli!- disse prendendomi entrambe le mani -Andrea...perché non scappate da qui?- chiesi -Perché?- domandò lei guardandomi con gli occhi lucidi -Voi...non siete felice qui...io potrò aiutarvi a riavere il vostro Leone,farò di tutto per aiutarvi!- dissi abbracciandola -Oh mia dolce Julie...sei così premurosa..ma qui dovrò rimanere per sempre- rispose sussurrando le parole. Parlava di nuovo mentre era mossa daj singhiozzi -Se sarà necessario andrò alla Bastiglia e mi farò uccidere per riavere Leone!- -Julie?Julie?- sentii una voce chiamarmi silenziosamente. Nel corridoio comparí Viviane -Julie,cioè Enrique!Cosa ci fai qui e perché il generale sta piangendo?-chiese sedendosi per terra. Il quel momento si accorse anche lei dell'identità di Andrea.