Capitolo 4

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-Viviane!Prendo questo!- dissi avvicinandomi a lei mentre era ancora intenta a leggere -Il giornale,la stampa e gli articoli- interruppe la lettura, per vedere cosa avessi scelto   -Ti interessa il giornalismo,oltre che la letteratura!- mi guardó stupita. Beh,da me doveva aspettarselo!
-Mi hanno sempre affascinata quelle pagine con tutte quelle notizie...che fanno ridere e talvolta piangere la gente- risposi con le parole che più si avvicinavano ai miei pensieri -Come i libri...possono far piangere,sorridere o addirittura innamorare...- rispose con un sorriso. Penso che lei sia una delle rare persone che parlanon il cuore e la mente.  -E il mio libro?Com'è?- -È come te: alla ricerca di sé stesso..- mi rispose, guardando nell'abisso più profondi dei miei occhi -E tu che libro sei?- domandai sedendomi sulla poltrona -Forse un romanzo giallo...mi piacciono i misteri!- rispose gesticolando.
Io invece l'avrei paragonata ad un romanzo rosa. Dolce e travolgente.
All'improvviso bussarono alla porta -Scusami un attimo- si alzò, cercando di sistemare la seta  azzurra del suo vestito. Sentii la porta aprirsi e la mia mente era già intenta ad elaborare un piano per nascondermi. Se fosse stato qualche suo parente, avrebbe fatto una pessima figura, vedendo che ospitava pezzenti come me in casa sua e prestava addirittura libri-Buongiorno signora Fontaine!- tirai un sospiro di sollievo, ma dopotutto mia madre mi stava cercando e ciò non era di certo un bel segno -Buongiorno signorina Viviane,è qui Julie?- domandó. Si sentiva chiaramente che stava trattenendo la sua ira-Si, la chiamo subito!- le rispose,per poi presentarsi pochi secondi dopo in biblioteca.
Presi il mio nuovo libro e il mio quadernetto -A presto Viviane -dissi andando via -Arrivederci cara!- mi salutò mentre ero già uscita dalla magia del nostro mondo segreto.
-Julie,sei sempre fuori casa a perder tempo!Dovresti renderti utile di tanto in tanto!- mi strattonava,trascinandomi verso casa -Ma madre,ho portato gli abiti a Liliane!- mi difesi come potevo, cercando di non aver un attacco di rabbia anch'io da un momento all'altro. Le porsi le monete che avevo messo in tasca -Dieci?Dieci?Le hai spese tu le altre!- infuriata, mi strinse un braccio e conficcó le unghie nella carne -No!Te lo giuro madre!Liliane dice che non ci sono molti soldi in circolazione ultimamente!- urlai tutto d'un fiato per giustificarmi.
Fiocchi bianchi iniziarono a volteggiare per aria,per poi poggiarsi sui visi delle persone che correvano fuggitive per ripararsi dal freddo. Le case cominciavano a coprirsi di un manto bianco e per ogni batuffolo di neve che cadeva, il cielo e gli occhi di mia madre aumentavano il loro grigiore sempre di più.
Arrivate a casa accesi il fuoco e mi misi davanti per riscaldarmi.Guardai il ciondolo e mi parve ancora più luminoso delle altre volte -Buonasera!- disse mio padre entrando nella nostra piccola casa -Ciao padre!- mi girai subito, per dargli il bentornato -Olivier,guarda qui!-  mia madre gli mostrò le monete che aveva messo sul tavolo -Anche la mia paga è diminuita...non possiamo fare niente...solo continuare a lavorare e sperare di non perdere il lavoro- si sedette su una sedia,ormai sfinito dalle fatiche sovrumane che gli costringevano a sopportare, insieme all'umidità ed il buio della miniera -Olivier,io sono molto preoccupata...- mia madre,che pareva più energica,si sedette ugualmente. Poi cominciò a piangere mentre mio padre cercava di consolarla, tormentato da colpi di tosse atroci.
L'unica cosa che riuscii a fare fu poggiare una coperta sulle spalle di mio padre.

La ladra di roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora