Capitolo 31

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E così arrivò in fretta la fatidica sera -Su entra!- mi disse Viviane trascinandomi dentro l'abitazione e chiudendo velocemente la porta. Mi diede il vestito da sera e mi portó in bagno.
-Ti sta a pennello!Sembri proprio mio cugino!- disse entusiasta appena uscii -Perfetto...adesso indosso il mio vestito e partiamo per Versailles!- disse volteggiando per la stanza.
L'aspettai in biblioteca,in piedi vicino alla finestra -Sembro un uomo...- dissi toccando la mia immagine riflessa nel vetro -Non è possibile che una ragazza debba fare tutto quello che sto passando,per avere un posto in questo mondo- pensai abbassando lo sguardo -Eccomi!Sono pronta!- sentii una voce dietro di me. Appena mi giraii la vidi. Era davvero bellissima -Caspita!Sei uno splendore!- rimasi a bocca aperta alla vista del vestito principesco -Anche tu lo sei- disse stringendomi forte -E adesso vogliamo partire per Versailles?- -Si!- urlai contenta.
Dopo dieci minuti salimmo su una carrozza bellissima. Mi sentivo così fortunata! Non la smettevo di guardarmi intorno e più pensavo a tutta quella ricchezza,più mi elettrizzavo -Julie?- disse Viviane schioccando le dita -Sembri totalmente rapita da questa carrozza...ma ricorda che siamo in viaggio per poter parlare di giornalismo e letteratura!- continuò severa -Certo!Non lo dimenticherò!- giurai sorridendo. Lei ricambió il sorriso.
Arrivammo dinanzi al palazzo,dove lo spettacolo che mi si presentò davanti agli occhi fu ancora più strabiliante di quello che vidi qualche giorno prima -Dio mio..- sospirai scendendo dalla carrozza. Dai vetri del palazzo uscivano le mille luci dei lampadari,che andavano ad illuminare l'acqua limpida delle fontane. A rendere il tutto ancora più mozzafiato erano le stelle...così chiare e numerose. La gente inoltre veniva a migliaia,con i loro abiti voluminosi e i gioielli costosissimi -È sempre così qui?- chiesi a Viviane -Si...- sussurrò lei salendo lentamente i gradini.
-Buonasera- salutò le guardie,una volta raggiunta la sommità dei gradini -Buonasera- disse qualcuno alle mie spalle. Avevo riconosciuto la voce. Era Andrea -Oh,buonasera- rispose Viviane. Andrea prese la sua mano e si inchinó -Lei è?- chiese Viviane -Generale Andrea- rispose lei -Lui è mio cugino Enrique- mi presentò ad Andrea -Piacere- mi disse lei stringendomi la mano -Avete un viso conosciuto...- mi disse.
Non so perché,ma aveva una cera totalmente diversa dall'ultima volta che la incontrai:i suoi occhi,erano più scuri e la sua espressione,ancora più glaciale -Accomodatevi pure all'interno- ci disse facendoci entrare nell'enorme sala.

La ladra di roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora