Capitolo 16

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Dopo aver preso il the me ne andai da casa sua e mi recai in piazza per perdere un po' di tempo. Non avevo intenzione di affiggere il mio articolo. Io aspiravo a cose maggiori!
Mentre passeggiavo per la strada che recava alla piazza,notai una piccola falegnameria che esponeva mobili bellissimi e oggetti misteriosi -Buonasera- dissi aprendo la porta del negozio. Appena entraii un campenello tintilló,facendo risuonare una dolce melodia -Buonasera signorina!- disse un uomo abbastanza anziano che stava martellando dei chiodi -Buonasera- risposi con un sorriso. Mi misi a osservare alcuni pezzi di legno,intagliati così bene,che parevano vasi con fiori -Come mai una ragazza così giovane come te è interessata al legno?- chiese l'uomo ridendo -Mi affascina questo lavoro...è complicato,ma si creano delle cose bellissime!- dissi sorridendo -Hai proprio ragione!- mi guardó,asciugandosi il sudore sulle fronte -Eric!Portami altri ceppi di legno!- chiamó qualcuno,interrompendo il suo lavoro -Eccomi padre- disse un ragazzo dai capelli castani,uscendo da una porta -Grazie- disse l'uomo prendendo ciò che il ragazzo gli aveva portando -Ciao- mi disse il ragazzo -Oh,buonasera- dissi abbozzando un sorriso e arrossendo leggermente le guance -Avete bisogno di aiutanti?- chiesi -In realtà si...- disse il ragazzo,Eric -Non vorrai di certo aiutarti tu!- disse l'uomo -Perché no?- chiesi infastidita -Sei una ragazza!- rispose -Avrei dovuto immaginarlo...- dissi voltando le spalle e poi uscii dalla falegnameria. Persino il tintillio della campenella sembrava aver cambiato suono...
Non ne potevo più delle persone che mi dicevano "sei solo una ragazza".
Continuai a camminare per andare in piazza. Pensai a quella ragazza che vidi la mattina -Chissà quante volte le avranno detto che una donna non può comandare un esercito...- sussurrai mentre con i piedi gettai un pietra davanti a me -Hei!Tu!- qualcuno mi stava chiamando -Scusami,per quello che ti ha detto mio padre!- disse fermandomi -Figurati...- risposi indifferente -Allora...lo perdoni?- chiese -Si- dissi mordendomi il labbro -Scusami...io adesso vado- disse il ragazzo salutandomi con la mano. Io lo guardaii e ripresi la mia strada.Sentii le mie guance andare a fuoco. Però!Era parecchio simpatico!
-Ma lui è...il ragazzo che l'altra volta ha rubato le baguette!- pensai -Si è lui,non ci sono dubbi!-
Arrivata in piazza mi sedetti su un muretto e mi misi ad osservare la gente che passava -Julie!Julie!-mi sentii chiamare,di nuovo -Questa è Genevieve!- pensai girandomi di scatto -Genevieve!- dissi girandomi di scatto -Dei ragazzi vogliono picchiare Pascal,devi aiutarmi!- disse disperata,così scesi dal muretto e corsi con lei chissà dove.

La ladra di roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora