Capitolo 33

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-Ma perché piangeva?E perché ha nominato questo "Leo"?- erano queste le domande che affollavano la mia testa.
Mi affacciai al balcone per osservare i giardini e le stelle. Chiusi gli occhi e respirai profondamente. Fu in quel momento che ricordai l'abbraccio di Eric -Magari potessi averne un altro...non so cosa darei...- pensai appoggiando entrambe le mani sul marmo -Julie!- mi chiamò qualcuno -Oh Viviane...scusami,ma una ragazzina mi stava perseguitando!- dissi per scusarmi con lei -Capisco...comunque sia,vieni su!- disse prendendomi per mano.
Entrammo in una biblioteca gigantesca,dove alcuni anziani signori e signore discutevano di libri. Poi c'era anche un gruppo di ragazze più giovani. Tra di loro c'era anche quella che non mi dava un attimo di tregua -Viviane,prendo un libro e vengo!- dissi intrufolandomi tra i corridoi -Speriamo non mi veda!- pensai scrutando tra gli scaffali -Andrea!- urlai di gioia appena la vidi seduta per terra a leggere -Julie...accomodati vicino a me- disse posando il libro sulle sue gambe -Cosa leggete?- chiesi -Un libro di avventure..è il mio genere preferito,sai- disse abbozzando un lieve sorriso -Non sorridete se siete triste. Fate solo del male a voi stessa- la guardai con compassione -Sono una guerriera,ci sono abituata...ma il dolore è troppo forte- sussurrò poggiando la testa sulle sue gambe. L'abbracciai e cercai di capire il motivo che l'amareggiava così tanto -Come mai state male?- chiesi accarezzandole i capelli -Una volta...anni fa...conobbi un ragazzo che diede alla mia vita un senso in più...un ragazzo che era più di un amico...- sussurrò mossa dai singhiozzi -Era il vostro fidanzato?- chiesi -No...però l'amavo lo stesso. Lui avrebbe dato la sua vita per me...e io per lui- continuò a dire.
Di parole ne ho sentite in vita mia,ma non mi hanno mai deliziato come mi deliziarono quelle.

La ladra di roseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora