CAPITOLO 21

85 24 103
                                    

«Dobbiamo avventurarci fuori con questo freddo?!»

Ero allibita.

«Sì e proprio per questo devi vestirti pesante. Non voglio che ti becchi una polmonite, come hai rischiato l'ultima volta.»

Il giorno prima me l'ero cavata con un raffreddore e una leggera tosse. Per fortuna niente di grave.

«Non avete paura che possa ricominciare a nevicare?»

«Quante domande fai! Non devi preoccuparti di questo quando sono con te. Ti proteggerò se dovesse succedere qualche cosa.»

Non potei soffocare il calore che mi si irradiò intorno al petto quando lo sentii dire quelle parole.

Mi passò alcuni indumenti pesanti e senza aggiungere altro mi fece salire sulla stessa motoslitta che aveva usato per soccorrermi e mise in moto.

Dopo una decina di minuti si fermò in un punto in cui la neve non era caduta più di tanto.

Mi porse una benda.

«Me la devo mettere?»

«Esattamente».

«Ma-»

Senza ascoltare altro, me la mise lui e mi aiutò a scendere e a camminare.

Procedevamo da almeno cinque minuti e più di una volta rischiai di scivolare sul ghiaccio.

«Manca tanto?» domandai.

«Ancora un po' di pazienza. Ci siamo quasi.»

«Dove mi state portando?»

«Lo scoprirai tra poco.»

«Siete davvero misterioso.»

Lo sentii sghignazzare.

Dopo qualche altro minuto ci fermammo e lui mi tolse delicatamente la benda.

Riaprii gli occhi pian piano lo spettacolo che mi si presentò davanti fu strabiliante: migliaia di luci adornavano il giardino innevato. Sembrava un cielo stellato! Guardai in terra e sulla neve vidi tantissimi petali rossi che formavano un sentiero che si concludeva al centro in un enorme cuore.

Rimasi senza fiato e senza parole. Che cosa significava tutto questo?

«Ti piace?»

«È... è... bellissimo. Allora è a questo che avete lavorato tutta la mattina e tutto il pomeriggio?»

«Precisamente. Ho dovuto rallentare molto quando ha ricominciato a nevicare. Rischiavo che tutto il lavoro fosse sommerso dalla neve!» fece un sorriso.

«Continuo a non capire... Per chi lo avete fatto?»

«Per la persona di cui sono innamorato.»

Fu come se un macigno mi opprimesse il cuore. E così lo aveva fatto per lady Alexandra, la persona di cui era innamorato.

Per evitare che vedesse le lacrime scendermi sulle guance mi voltai, dandogli la schiena. In fondo alla mia anima speravo che tutto questo fosse per me. Naturalmente mi sbagliavo.

Cercai di nascondere il tremore della mia voce. «Allora la ragazza deve essere proprio fortunata ad essere amata da voi.»

«Be'... Non lo so se lo pensa. Non capisco mai che cosa le passi per la testa! È così testarda.»

«Siete stato molto gentile a farle questo regalo. Sono sicuro che lo apprezzerà.»

«Dici?»

«Ma certo! A chi non piacerebbe? Solo una stupida non lo capirebbe.»

Royal Affairs Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora