Le voci mi apparivano tutte ovattate e distanti.
Terribilmente distanti.
Mi sembrava di essere dentro il mare, ma inspiegabilmente ero ferma su un terreno morbido. Poi qualcuno alzò la voce e mi svegliai di soprassalto.
Tirai su la testa, ma dovetti riappoggiarla quasi subito sui cuscini perché mi faceva malissimo, come se migliaia di martelli mi si accanissero sopra.
Girai lo sguardo e mi resi conto di essere distesa sul mio letto con addosso ancora i vestiti della sera prima. Che cos'era successo quella notte? Purtroppo, per quanto mi sforzassi, non mi ricordavo niente.
I ricordi erano molto confusi e sfocati.
Il letto accanto al mio era vuoto e poi sentii delle voci provenire dalla cucina; mi alzai ancora traballante e le raggiunsi; intanto, si erano fatte più forti.
In cucina c'erano Aileen ed Ethan che discutevano animatamente. Provai a parlare, ma la mia voce apparve molto roca: «Che succede? Perché sei in piedi, Ethan?»
Loro si girarono a guardarmi e per un breve istante rimasero immobili, poi la mia amica mi rispose, nascondendo una piccola risatina: «Non ti ricordi proprio nulla di ieri sera?»
«No... perché? È successo qualcosa alla festa?»
«Be' non credevo che ti volessi far notare, ma ho sentito da Aileen che ti sei divertita più di lei.»
«Cosa? La festa è stata estremamente noiosa e poi ancora non mi hai detto perché ti sei alzato.»
Della serata mi ricordavo solamente che ero stata al bancone ad osservare i numerosi nobili nei loro vestiti costosi.
«Oggi sto bene e ho voglia di sgranchirmi un po' le gambe.»
Ora fu Aileen ad intervenire: «Cara principessa... davvero non ti ricordi niente o semplicemente non vuoi parlarne?» mi guardò con sguardo malizioso.
Non riuscivo a capire perché tutto d'un tratto mi stava chiamando principessa. Strizzai gli occhi e mi massaggiai le tempie in cerca di risposte.
Infine, come una secchiata d'acqua gelata, mi ricordai delle risatine di Alexandra verso la mia amica, io che, avendo bevuto troppo, le rovesciavo tutto il drink nel vestito e poi la chiacchierata con il principe e sempre io che svenivo nelle braccia di Sua Altezza e lui che mi prendeva in braccio come una povera fanciulla da proteggere!
Che rabbia! Come avevo fatto a ridurmi in quella maniera?! Ero stata davvero una sciocca!
Mi girai intorno per vedere se le guardie reali potessero sbucare da dietro qualche mobile. Probabilmente Alexandra non mi avrebbe perdonata.
Evidentemente la mia amica doveva avermi letto nella mente perché provò a rassicurarmi: «Non preoccuparti. Non c'è nessuno. Una volta che sei svenuta, il principe Theodore ti ha portata fino al taxi e mi ha detto che avrebbe fatto in modo che non ci fossero delle ripercussioni per il tuo gesto. Si è poi scusato con me per il comportamento di lady Alexandra e ha anche specificato di farti riposare per sbollire la sbornia» gli occhi le sbrilluccicavano.
Feci una smorfia disgustata e controbattei: «Ha detto così? Be' Sua Altezza non dovrebbe scomodarsi per semplice gente come noi. Ce l'avrei fatta anche senza il suo aiuto; invece, dovrebbe tenere a bada quella sua fidanzata. Ha la lingua un po' troppo affilata».
«Dici sul serio, Alisa? Non vuoi neanche dire che è stato gentile da parte sua non farti cadere per terra? Non dovevi bere così tanto.»
Sbuffai indignata.
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Royal Affairs
Chick-LitÈ da tutta la vita che Alisa Allen cerca di sopravvivere alla povertà dopo che ha frequentato per dieci anni una scuola di arti marziali. È la migliore nel suo campo e quando dalla famiglia reale di Solaris arriva la comunicazione che cercano una gu...