CAPITOLO 16

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Thomas ci guardò per qualche altro istante con uno strano sorrisetto in volto.

«Avete la conferenza stampa con lady Alexandra.»

Theodore si irrigidì parecchio e divenne ancora di più freddo. «Certo. Arrivo.»

Strinsi la mascella così forte da farmi male. Perché stavo facendo così? Dopotutto era normale che il principe vedesse la sua fidanzata. E allora perché alla parola "fidanzata" mi stava venendo da vomitare?

Cercai di scacciare quel miscuglio di sentimenti, sentendomi tutto ad un tratto soffocare in quella stanza enorme.

Ero pronta a congedarmi, quando il principe mi mise una mano sulla spalla. «Dove stai andando, Ethan?»

«Be' dato che adesso siete impegnato, credevo di poter andare...»

«Oh, no no. Vieni anche tu alla conferenza.»

Come?!

«Non può venire solo Thomas?»

«Certo che no!» disse scandalizzato. «Sei il mio secondo bodyguard. È tuo dovere accompagnarmi in questi posti che sicuramente saranno affollati.»

Perché doveva provare piacere a farmi stare insieme a quella civetta?!

Naturalmente non potevo dare sfogo ai miei pensieri e così l'unica cosa che potei fare fu quella di sospirare sconfitta e di annuire debolmente.

Non avevo mai visto una stanza così piena di persone con le videocamere!

Era tutto così luminoso e accecante!

I reporter e i giornalisti erano seduti su alcune sedie poste per l'occasione ed era stato allestito un bellissimo palco con lo sfondo dipinto d'oro.

In quel momento, io e Thomas ci trovavamo fuori dal camerino di Theodore e aspettavamo che uscisse.

Per tutto il viaggio mi ero dovuta sorbire Alexandra che non la smetteva di stare appiccicata al principe. Ogni tanto mi aveva provocata con alcune domandine impertinenti, ma io ero rimasta impassibile e seduta composta sul sedile davanti mentre Thomas guidava.

Noi eravamo vestiti con smoking e occhiali scuri; all'orecchio portavamo una radiotrasmittente.

Proprio come nei film!

Ero elettrizzata di poter assistere a una conferenza dal vivo! Erano già alcuni anni che volevo partecipare, ma purtroppo spesso servivano un sacco di soldi per accedervi.

«Ethan! Ti muovi ancora?!» esclamò Thomas.

In effetti, erano già dieci minuti che non la finivo di agitarmi sul posto.

«Scusami... È solo che non sono mai stato a una conferenza stampa.»

Sbuffò. «Allora non ti sei perso niente.»

Non potei interrogarlo sul significato della sua ultima frase perché d'un tratto dalla porta del camerino si aprì uno spiraglio.

«Ethan, potresti entrare?»

Che cosa voleva ora?

Entrai dentro il camerino, stupendomi della sua grandezza. «Ditemi, Vostra Altezza.»

«Ho bisogno che tu mi aiuti ad allacciarmi la cravatta.»

Il vestito del principe era spettacolare! Indossava una camicia bianca e una giacca nera con dei brillantini; i pantaloni erano abbinati alla giacca e le scarpe erano nere. Teneva i capelli tirati all'indietro dal gel, ma comunque qualche ciuffo gli ricadeva sulla fronte, donandogli un'aria un po' sbarazzina.

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