CAPITOLO 23

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Nei giorni seguenti vedevo il principe sempre di meno. Spariva per ore senza dirmi dove andasse. Pensai che si recasse tutti i giorni nella camera del re a fargli compagnia, nonostante non si fosse ancora svegliato. I medici non erano d'aiuto perché continuavano a ripetere che sarebbe stato un vero miracolo se avesse anche solo aperto un minimo le palpebre.

Davvero rassicurante!

Theodore cercava di sorridere e di far finta che andasse tutto bene, quando di bene non c'era nulla. Ogni giorno che passava sembrava sempre più l'ombra di sé stesso.

Malgrado le condizioni del re, i preparativi del matrimonio procedevano e Alexandra non la smetteva più di tartassarlo. Ero consapevole che lei non sapeva nulla del re, ma comunque non potevo evitare di odiarla per tutta la sua sfrontata allegria.

Non capivo perché la regina si ostinasse a proseguire nei preparativi per le nozze!

«Vostra Altezza...» approfittai di quel momento in cui era in camera. «Posso fare qualcosa per aiutarvi?»

Era la decima volta quella settimana che lo ripetevo, ma ottenevo sempre la solita risposta: «Non puoi fare niente, Ethan...»

Invece sì che potevo fare qualcosa! Come indagare e cercare indizi!

«Potrei...»

Alzò gli occhi e li puntò dritti nei miei. «Non voglio che indaghi. È troppo pericoloso.»

«Non mi avete fatto finire.»

«Non ce n'è bisogno. So quello che volevi dire.»

In effetti, aveva ragione.

«Ma se mi lasciaste seguire alcune tracce, sono sicuro di-» mi interruppe.

«Non voglio che tu segua niente. Io e Thomas ci stiamo già lavorando.»

Come poteva lavorarci? Se ne stava sempre rinchiuso in camera del re per ore e ore!

«Va bene... Se volete così, non mi opporrò.» Sembrò rilassarsi.

Ovviamente mentivo. Avrei indagato con o senza il suo permesso. Qualcuno doveva pur farlo!

«Per quanto riguarda lady Alexandra...»

«In che senso?» pareva sorpreso.

«Sapete... la questione del matrimonio.»

«Non la sposerò mai. Mi sembrava che questo te lo avessi già detto.»

«Sì, ma lei continua a fare preparativi.»

«Ci penso io a questo. Non devi preoccuparti di lei. Il mio cuore è già occupato» fece un sorriso che mi fece sciogliere.

Mi dette un bacio sulla fronte e mi abbracciò. «Grazie di starmi accanto, dopotutto non devi farlo.»

«Ma voglio. Non lo faccio solo per il dovere nei vostri confronti. Lo faccio perché lo desidero davvero.»

Mi strinse più forte e io ricambiai.

...

«Ali... ne sei proprio sicura?» mi domandò Aileen nel suo locale.

«Perché non dovrei esserlo?»

«Non è un po' troppo rischioso?» continuò mio fratello.

Ormai Ethan era guarito completamente e non era più costretto a letto. Questa cosa, oltre a rendermi felice, mi preoccupava un po' perché adesso se ne andava in giro tranquillamente e aveva ripreso a frequentare l'università. Avevo paura che qualcuno potesse capire che in realtà l'Ethan che faceva da bodyguard al principe non era il solito che frequentava l'università. Sarebbe stato un grosso problema.

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