CAPITOLO 12

111 35 120
                                    




Arrivai in giardino e ci trovai già una moltitudine di persone intente a parlottare fra di loro. Alcune avevano un'aria spaventata, altri avevano ancora bende su alcune parti del corpo.

Notai anche una persona in sedia a rotelle con entrambe le gambe ingessate. Lo avevo rivisto nelle cucine e presupposi che fosse un cuoco.

Per quanto mi riguardava, anche io avevo ancora alcune bende intorno alle braccia e al fianco. La polmonite e l'infiammazione erano quasi del tutto passate, ma comunque il dottore mi aveva raccomandato di restare a riposo e di parlare poco. Spesso mi chiedevo come nessuno in ospedale si fosse accorto che in realtà fossi una ragazza. Forse lo avevano scoperto, ma avevano preferito non dire niente? Magari ero passata inosservata? Abbastanza improbabile, così mi convinsi della prima supposizione. Ma allora perché tenerlo segreto? Mi ripromisi che un giorno di questi sarei andata in ospedale e avrei parlato sinceramente con il medico per capire quali fossero le sue intenzioni. Non volevo correre alcun rischio.

I miei pensieri furono interrotti dalla voce calma ma decisa della regina.

Ogni volta che apriva bocca mi metteva addosso i brividi.

La folla si zittì all'istante e tutti guardarono la regina attaccata a un microfono posto su un piccolo palchetto. Accanto a lei c'era il principe, il re e la piccola principessa. Non vidi il fratello di Theodore. Forse ancora non era tornato al castello.

«Buongiorno a tutti» cominciò «mi dispiace riunirvi qui senza tanto preavviso. Alcune settimane fa c'è stato un terribile incendio come voi ben sapete che ha distrutto gran parte del palazzo reale, soprattutto alcune aree. Crediamo che dietro a questo disastro ci siano dei ribelli che mirano alla sicurezza e all'ordine di questo regno. Non dovete preoccuparvi perché siamo già alla ricerca di queste persone e quando le troveremo farò patire loro le peggiori pene dell'Inferno.

«Mi rammarico ogni giorno per la perdita di vite umane che ha comportato questo incendio e per questo sono vicina a tutte le famiglie che hanno perso un caro. In questi giorni di lutto voglio assicurarmi che tutti voi abbiate l'assistenza necessaria; perciò, tra un giorno o due a tutti voi verranno consegnate 5000 monete d'oro per le cure che vi servono.»

Fece un respiro profondo, mentre la gente tratteneva il respiro. Alcuni la ringraziavano silenziosamente, altri erano scioccati per la notizia che probabilmente dietro c'era un attacco terroristico.

«So che in questo momento per molti di voi non sarà facile riprendere il lavoro e che alcuni si licenzieranno perché non sono più sicuri della sicurezza del castello. Non posso farci niente a chi vorrà licenziarsi, ma posso dirvi che ciò che è successo non ricapiterà più e vi invito caldamente a non andarvene poiché la corona ha bisogno di tutti voi.»

Come faceva a promettere che non sarebbe mai più ricapitato?

Una ragazza con il braccio ingessato alzò la mano.

«Sì?»

«Vostra Maestà... come potete prometterci che non ricapiterà più ciò che è successo? Ci sono già stati due attentati dentro le mura. Come potete sapere che non ce ne sarà un terzo?»

Molti erano d'accordo con lei.

«Infatti, nulla è certo di questi tempi, ma vi posso assolutamente garantire che il palazzo è stato fortificato sia dentro che fuori e che, ora come ora, è il posto più sicuro. Non posso forzarvi a rimanere qui e di certo non posso farvene una colpa se vorrete andare via; tuttavia, in questi tempi duri abbiamo bisogno del supporto di tutti. Vi posso solo invitare a non abbandonare il vostro regno in un momento come questo.»

Un altro ragazzo disse: «Vostra Maestà... chi pensate ci sia dietro questi attentati?»

«Ancora non lo sappiamo, ma i nostri agenti li stanno già cercando e sicuramente li troveranno entro pochi giorni.»

Royal Affairs Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora