«Come è andata con il duca e la duchessa?»
Io e il principe ci trovavamo in un bellissimo prato a metà pomeriggio. C'era il sole che illuminava i campi e ci riscaldava. In una fontana scorreva l'acqua limpidissima e alcune persone ne approfittavano per guardare le meravigliose decorazioni che l'adornavano. Sentivo il cinguettio degli uccellini sugli alberi e una dolce brezza mi accarezzava il viso.
Il sole illuminava il volto di Thed: labbra piene, zigomi lievemente pronunciati e degli occhi talmente scuri che mi ci sarei potuta immergere e non risalire più.
Era tranquillo appoggiato allo schienale della panchina, intento ad ammirare alcuni bambini che giocavano con il pallone e ogni tanto abbozzava un sorriso. Tutte le volte che sulle sue guance apparivano le due fossette, il mio cuore accelerava e il desiderio di allungare una mano per accarezzargli i capelli setosi era irresistibile.
Ma quello era un momento serio e non potevo passarlo a fantasticare.
«Diciamo che poteva andare peggio. E voi, invece? Che vi ha detto vostra madre?»
«Mi ha solo urlato contro che è a tanto così da depormi e togliermi anche il titolo di principe e mandarmi in un posto sperduto dove rimarrei fino alla fine dei miei giorni.»
«Può farlo?»
«Lei può fare tutto.»
«Non ha preso bene il dover ripagare quei due nobili.»
«No... Oh, e ha anche aggiunto che sono un ingrato che ha preferito sé stesso al regno e che per causa mia siamo andati vicino al tracollo e che lo scandalo probabilmente arriverà presto.»
«Non credo che possiate andare in bancarotta per così poco.»
«È quello che ho detto io, ma lei ha aggiunto che non conosco il valore dei soldi e che non mi interessa quanti ne escono.»
Un po' esagerata... da quel che ne sapevo la corona reale di Solaris era una delle monarchie più ricche del mondo.
«Ad ogni modo, la regina non ha tutti i torti. Avete perso parecchio in un accordo sfavorevole.»
«Ho fatto quello che ho dovuto per non farli rivoltare contro il regno e per farli andare via il più velocemente possibile. Mi stavano innervosendo con i loro discorsi, soprattutto quelli della duchessa.»
Oh, quella avrebbe avuto bisogno di una sistematina e sarei stata ben felice di dargliela io.
«Vi ha insultato ma non avete detto niente...»
«Non potevo se volevo ingraziarmeli senza che costringessero i reali di Keasiria ad interrompere l'alleanza.»
«Hanno tutto questo potere?»
«Te ne stupiresti...»
«Comunque... grazie.»
Si voltò verso di me. «E per cosa?»
«Per aver fatto tutto questo. So che non è stato facile e che, se non ci fossi stata io, probabilmente non avreste dovuto subire quelle offese e malvagità.»
«Ehi...» mi prese il viso tra le mani «guardami, Ali. Guardami.»
Lentamente alzai lo sguardo verso di lui.
«Non è stata colpa tua. L'ho fatto perché per me sei importante e voglio stare con te e desidero che tutti lo sappiano e il primo passo perché questo avvenga è stato quello di lasciare finalmente Alexandra e affrontare l'ira dei suoi genitori. Sapevo che sarebbe andata così e non mi importa se mia madre mi declassa a semplice principe oppure mi relega su un'isola sperduta. L'importante è che tu stia bene e che ti sappia felice. Non mi interessa altro. Tanto prima o poi avrei lasciato comunque Alexandra. La situazione stava diventando ingestibile.»
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Royal Affairs
ChickLitÈ da tutta la vita che Alisa Allen cerca di sopravvivere alla povertà dopo che ha frequentato per dieci anni una scuola di arti marziali. È la migliore nel suo campo e quando dalla famiglia reale di Solaris arriva la comunicazione che cercano una gu...